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La cancellazione dell’accordo sulla politica dei redditi e una diversa distribuzione della ricchezza rappresentano gli obiettivi prioritari Le politiche economiche e fiscali del Governo rischiano di mettere definitivamente in ginocchio un settore fondamentale come quello del servizio pubblico, per favorire le imprese che in questi decenni hanno goduto di contributi e condoni fiscali, effettuati grazie alla riduzione della spesa pubblica. I tentativi di “governare” questi processi attraverso la concertazione e la politica dei redditi sono inevitabilmente falliti:
Mai
come ora un rilancio complessivo della Pubblica Amministrazione è
correlata da una diversa distribuzione delle risorse a favore del
miglioramento dei servizi pubblici, nonché, da una politica
salariale che metta fine all’impoverimento dei lavoratori. Il ritardo verificatosi nell’avvio delle trattative per alcuni rinnovi contrattuali, la lentezza nell’applicare gli accordi sottoscritti, le risorse irrisorie stanziate per i bienni economici (50 euro medi), mettono in rilevo il fallimento dell’accordo del 4 febbraio 2002 ed evidenziano la necessità di imprimere un cambio di direzione radicale alle politiche contrattuali. Oggi
non serve un rilancio della politica di concertazione, tentando di
rimuoverne gli effetti rovinosi che ha prodotto. E’ stato
principale elemento di arretramento dei livelli di tutela del lavoro
e del salario, a scapito di un possibile rilancio dell’intero
sistema pubblico. |
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Ø
Per
IL RISPETTO DEGLI ACCORDI Ø
Per
RINNOVARE IL CONTRATTO BIENNALE Ø
Per
OTTENERE SALARI EUROPEI Ø
Per
UNA NUOVA SCALA MOBILE CHE PROTEGGA I NOSTRI SALARI
DALL’INFLAZIONE Ø
Per
L’ASSUNZIONE DEL PERSONALE PRECARIO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SCIOPERO
GENERALE di tutte le categorie VENERDI 21 MAGGIO 2004 MANIFESTAZIONE
NAZIONALE a ROMA |
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