Le
ultime notizie intorno alla finanziaria e alla possibilità
che sia proprio il personale del pubblico impiego a dover
essere nuovamente sacrificato, per rendere possibile il
fantomatico taglio delle tasse, rende lo sciopero generale del
3 dicembre irrinunciabile nonostante il divieto della
Commissione di garanzia sul diritto di sciopero.
Sembra
quasi che sia morto anche l’ultimo difensore – a parole
– del pubblico impiego; quel Fini oggi divenuto Ministro
degli Esteri e che ha probabilmente barattato una fetta del
proprio serbatoio elettorale, il pubblico impiego, con un
posto da Ministro.
Le
voci secondo cui si tornerebbe all’umiliante stanziamento
del 3,7% ( circa 50 euro medi lordi mensili) per il rinnovo
del contratto, il blocco totale del turn over nella pubblica
amministrazione e il dimezzamento delle finestre d’uscita
per le pensioni, se sommate allo scippo del TFR e alla totale
mancanza di prospettive per gli oltre 350.000 precari della
pubblica amministrazione rendono la situazione negli uffici
pubblici drammatica ed esplosiva.
Roma,
18 novembre ’04
p/Direzione
nazionale RdB/CUB P.I.
Paola
Palmieri
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