L’incontro
di ieri sera, a Palazzo Chigi con il Governo, si è concluso,
non solo con un nulla di fatto, ma con una vera e propria
provocazione che non ha fatto registrare alcuna reazione
adeguata da parte di Cgil, Cisl e Uil e delle altre sigle
autonome.
Il governo si è presentato con la proposta, contenuta già in
finanziaria, del 4,31%, una cifra considerata già da tempo
una miseria da tutte le sigle sindacali e che, a nove mesi
dall’ultimo incontro, avrebbe dovuto fare intuire che non
poteva rappresentare una proposta nuova, certamente non
suscettibile di aprire le trattativa.
E’ successo, invece, esattamente il contrario.
Anziché dichiarare assolutamente irricevibile la proposta del
governo, considerarla come una provocazione e proclamare la
rottura della trattativa, le dichiarazioni di risposta sono
state di apprezzamento dell’apertura del tavolo negoziale e
di assenso a nuovi incontri persino, per bocca di Pezzotta,
nella giornata del 18.
Delle due l’una, o siamo in presenza, come siamo portati a
sospettare, di una sceneggiata volta a nascondere la gestione
di un accordo al ribasso già confezionato, per cui la
chiamata allo sciopero è un imbroglio immorale, oppure
la risposta dello sciopero è del tutto irragionevole,
inadeguata e contraddittoria con la disponibilità offerta.
Ad aggravare questo quadro si aggiunge anche l’intenzione di
introdurre la previdenza complementare anche nel Pubblico
Impiego. E’ previsto, al riguardo, un incontro al ministero
della Funzione Pubblica per il 23 p.v.
E, vogliamo ricordarlo, lo sciopero del 18 è anche a sostegno
di questa richiesta.
Come dire che al danno si vuole aggiungere anche la
beffa!
La RdB/CUB P.I., con il conforto della grande Assemblea
Nazionale degli eletti RSU e delegati RdB che si è tenuta
oggi a Roma, ritiene che la situazione meriti una risposta
forte e articolata, a partire dall’adozione di forme di
lotta durature che vadano oltre le pastoie delle “regole”
e che creino nelle singole amministrazioni ed al governo quel
disagio necessario a dare efficacia alla richiesta di
SALARI DIRITTI DIGNITA’
Roma,
16 marzo 2005
la
Direzione Nazionale RdB-CUB Pubblico Impiego
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