Siamo
ormai oltre ogni immaginazione, il rinnovo contrattuale dei
dipendenti pubblici è diventato il nodo politico centrale
nella fase finale della campagna elettorale per le elezioni
regionali.
Mentre
tutti , forze politiche e sindacali, si affannano a
dimostrarsi paladini dei dipendenti pubblici , la verità
delle cifre è tenuta ben nascosta. La miseria offerta dal
Governo 95 euro corrisponde a meno di quanto definito per il
precedente biennio, Cgil Cisl Uil
che invece sostengono una cifra maggiore di 10 euro, di
fatto sarebbero disponibili ad accettare un rinnovo, dopo 15 mesi di ritardo, pari a
quanto concesso nel precedente biennio cioè il 5,5%.
La
RdB-Cub Pubblico Impiego rilancia invece la battaglia per
aumenti contrattuali che consentano ai dipendenti pubblici di
recuperare il potere d’acquisto delle proprie retribuzioni
falcidiate dall’aumento esponenziale del costo della vita,
dall’aumento di tasse e tariffe e dal contenimento salariale
che ormai dura da oltre 10 anni grazia al famigerato Accordo
di Luglio del 1993 voluto da Governo e Cgil Cisl Uil.
Roma
29.3.2005
Direzione
Nazionale RdB-CUB P.I.
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