|
||||||||||
|
||||||||||
Roma, 5 aprile 2004 Al Personale dei C.S.A. e degli UU.SS.RR. - LORO SEDI |
||||||||||
|
||||||||||
Giorni fa le OO.SS. sono state convocate dal Direttore
Generale dott. Pagnani con il chiaro proposito di ottenere il placet
per attivare le procedure di mobilità intercompartimentale (solo in
entrata) sui posti che si renderanno disponibili all’interno di questa
Amministrazione dopo gli avvenuti inquadramenti nelle posizioni economiche
superiori. Come peraltro “disinvoltamente” esplicitato a
chiare lettere dalla stessa parte pubblica, la categoria che si vorrebbe
privilegiare è quella del personale della scuola che, come si sa,
da anni pullula in forma sempre più crescente nei nostri Uffici
(soprattutto nelle aree geografiche del centro-sud già ampiamente sature
in organico), in virtù di “distacchi” arbitrari ed ostentatamente
clientelari disposti con la “compiacenza” (o la complicità ) di
numerosi dirigenti scolastici. Ebbene, l’obiettivo, neppure celato è, ora, quello di
volerne consacrarne la posizione, escogitando “corsie preferenziali”
che ne consentano de plano il passaggio definitivo nei nostri
ruoli. L’evento non ci coglie sicuramente di sorpresa ma è solo
una conferma di quanto già da tempo era nell’aria e che la RdB aveva in
più occasioni adombrato con una molteplicità di documenti (…E’
tempo di ritornare a scuola…”; “…Lo
sapevate che…”; “… Personale ATA: passaggi nei ruoli MIUR ??…”). I
rischi Se si dovesse dare campo libero a siffatto disegno, è
indubbio che dall’operazione di trasferimento scaturirebbero effetti
pregiudizievoli, due su tutti: Ø
il primo è che gran parte dei posti residuati sarebbero ipso
facto sottratti dal cespite delle disponibilità, in previsione di
un’auspicata seconda tornata di Riqualificazione o per prossimi concorsi
interni; Ø
il secondo, è che le unità di personale della scuola, non
sussistendo una corrispondenza di qualifiche tra i due comparti,
potrebbero essere inquadrate con uno status più elevato rispetto a
quello posseduto; il che, se cosi fosse, porterebbe, ad esempio, il
docente di turno o il direttore amministrativo a fregiarsi tout court
della posizione economica C3, e ciò in barba ai colleghi del MIUR che,
non solo hanno sostenuto un pubblico concorso per accedere ai ruoli di
questa Amministrazione, ma anche hanno dovuto attendere, non senza odiose
discriminazioni e profonde mortificazioni, 30 anni ed oltre di carriera
per vedersi collocare (seppure, e comunque solo a metà) su un gradino
immediatamente superiore della scala professionale. La
nostra posizione Al cospetto di tali poco edificanti prospettive, la RdB
respinge in maniera netta e recisa ogni processo di mobilità che sia
refrattaria ad un rigoroso rispetto della scansione delle procedure, che
qui di seguito si rappresentano in stretto ordine di tempo: 1)
mobilità
interna:
ci riferiamo a tutto quel personale in servizio in 4 Regioni (Piemonte,
Lombardia, Veneto, Emilia e Romagna ) che è ancora in attesa di ottenere
trasferimento su domanda, quantunque siano già trascorsi tre anni dalla
sottoscrizione del relativo Contratto ( sconcertante ed irritante è, al
riguardo, la persistente inerzia dell’Amministrazione a provvedere); 2)
mobilità
intersettoriale: alludiamo alla possibilità, ancor ad oggi preclusa,
di poter transitare nell’ex Università e Ricerca, quantunque si sia
concretizzata l’unicità del ruolo tra il personale dei due ex
Ministeri; 3)
mobilità
verso l’INPDAP: assecondando il passaggio del relativo personale, in
forza di un Accordo a suo tempo abbozzato e poi inopinatamente rimasto “
in naftalina”; 4)
nuovi
concorsi interni ( ivi incluso quello tuttora sospeso per il passaggio
alla C1), per la copertura dei posti residuati dopo i recenti Corsi di
Riqualificazione Perché siano garantiti in questa Amministrazione principi e
regole eque e trasparenti; affinché non venga a realizzarsi il maldestro
tentativo di poterne liberamente gestire le sorti in chiave strumentale e
clientelare, occorre che il Personale tenga costantemente il fiato sul
collo dei maneggiatori, rivendicando con forza il proprio legittimo
diritto a che qualsiasi futuro Accordo su mobilità, concorsi e
quant’altro sia sottoposto a democratico referendum della base. Questo
è l’invito che rivolgiamo ai colleghi, nell’interesse di tutti. Il Coordinamento Nazionale Rdb – settore M.I.U.R. - |