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Tutti
sanno che il giorno 12 maggio si è conclusa con la firma di
CGIL-CISL-UIL-CONF. sal – CISAL la trattativa sul FUA 2003,
caratterizzata per mesi dall’avvilente gioco del tiro alla corda.
Chi ha vinto? L’Amministrazione,
di sicuro, se è vero, come è vero, che quest’ultima è riuscita
ancora una volta, con un’astuta e logorante strategia dilatoria, a
fiaccare le ultime resistenze,
peraltro blande ed affatto convincenti, di quella parte sindacale che,
proprio come nel famoso aneddoto dei puffi di montagna, si è
presentata all’incontro con il fiero proposito di voler suonare…per
poi far ritorno sonoramente suonata.
Le
conseguenze Disastrose,
una vera e propria débacle del sindacato. L’aver ceduto
ingloriosamente alle condizioni
poste dall’Amministrazione, l’aver dato il placet
a che si perpetui l’ignominioso rito del privilegio ( somme
assegnate agli Uffici di diretta collaborazione, posizioni
organizzative di staff),
rappresenta una palese sconfessione dei principi di imparzialità e di
giustizia sostanziale, nonché una sconfitta storica per coloro cui
incombe il dovere di difenderli. Ebbene,
nel mentre, ora, i sindacati della Concertazione
si affannano a ricercare con feconda fantasia laconiche e surrettizie
formule ( vedasi note a verbale) per tentare di recuperare
un’immagine e margini di credibilità oramai profondamente lesi, va
da sé che le risorse del FUA, di per sé già risicate, saranno in
avvenire destinate a ridursi sempre più al midollo, e ciò grazie a
quei “vitalizi”
garantiti ad una categoria eletta, ivi inclusa quella schiera di
Dirigenti che, insperatamente, in virtù di un’ingegnosa concessione
del legislatore, si ritrovano a
“pescare”, pur
essi, dal patrimonio dei lavoratori.
la farsa della perequazione indennità La
RdB, provocatoriamente, aveva proposto di ridistribuire fra tutto il
personale, per quote fisse, l’intero asse residuale del Fondo, onde
compensarlo delle maggiori somme, dovute e pur tuttavia non
corrisposte, derivanti dall’accorpamento dei ruoli del MIUR. Ovviamente, la nostra richiesta è stata ritenuta “improponibile”, il che non ci ha meravigliati più di tanto, non fosse altro perché la “filosofia” sottesa alla cultura della Concertazione, strettamente avviluppata ad una sorta di meritocrazia di criptica decifrazione, impone la regola secondo cui a chi è data la prerogativa di poter “beccare” quattro volte (arretrati + posizioni organizzative + uffici di Gabinetto + contrattazione di sede), e a chi, invece, una volta sola (stragrande maggioranza ) Che
dire……? Meglio stendere un velo pietoso, meglio!
…ed
iniziare a pensare che è nostro dovere quello di costruire
una vera alternativa a
questo modo di fare sindacato:
21
maggio Sciopero Generale Nazionale di Pubblico Impiego. Manifestazione
RdB/CUB, a Roma, piazza Indipendenza ore 9,30 |
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Roma, 18 maggio 2004 |
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Il Coordinamento Nazionale Rdb – settore M.I.U.R.
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