Articolazione Ufficio Scolastico Regionale.
Nota a Verbale RdB-PI/Pubblica Istruzione Toscana
L’O.S. scrivente ha , fin qui , partecipato , a quasi tutti gli incontri svolti presso la Direzione dell’Ufficio Scolastico
Regionale della Toscana cercando di capire in quale direzione andasse ,
realmente, il processo riformatore avviato dalla Riforma Bassanini.
Credevamo che , comunque, fosse necessario andare verso un ammodernamento ed una ristrutturazione che potesse rilanciare il sistema scolastico pubblico nazionale sburocratizzandolo e collegandolo maggiormente alla società reale ed al territorio anche e soprattutto per contrastare così, nei fatti, le forti pressioni provenienti dalle scuole private miranti allo smantellamento dell’istruzione pubblica, ritenendo che una partecipazione attiva e consapevole dei lavoratori del settore fosse un elemento indispensabile alla realizzazione di detti obiettivi.
Alla luce però di quanto è avvenuto e sta avvenendo
la nostra partecipazione si è fatta sempre più disincatata e critica nei
confronti di una riforma che , anziché rinnovare e dare nuovo slancio alla
Scuola Pubblica , ne sta esasperando
proprio gli aspetti critici determinando una situazione che può sfociare, in men che non si dica, nel
caos più ingovernabile.
L’ ”Autonomia Scolastica” sta rivelando con sempre più
evidenza il suo vero obiettivo: un
graduale e inesorabile ritiro dello Stato dalla gestione dell’Istruzione
Pubblica, in linea , con il preannunciato superamento del dettato
costituzionale in materia
Piuttosto
che al passaggio di competenze verso
gli Enti Locali si sta
procedendo sempre più rapidamente verso
una delega totale agli Istituti Scolastici senza che preliminarmente il
personale amministrativo della Scuola sia formato adeguatamente a svolgere le
nuove funzioni. Un personale , peraltro, già stremato da accorpamenti, riduzioni d’organico e aumentate difficoltà derivanti proprio dai cambiamenti in atto.
Il passaggio di competenze tra Provveditorati e
Scuole si sta rivelando, un po’
dappertutto, un quanto mai pletorico
passaggio di carte accompagnato, in qualche caso , da fantomatiche giornate di pseudo-formazione del tutto inadeguate a
sopperire al fabbisogno formativo del caso.
Inoltre il tanto decantato quanto previsto per
Legge avvio delle “Reti” di scuole è rimasto quasi dappertutto
solo sulla carta.
La Bozza di decreto per la “ articolazione dell’Ufficio Scolastico Regionale” , che traduce in pratica quanto previsto
dall’Accordo del 19.4.2001 sancito in
applicazione del documento recante” Linee di articolazione degli Uffici
Scolastici Regionali” conferma tutte le preoccupazioni e le ragioni che ci hanno spinto a non mettere la nostra firma al
protocollo d’intesa nazionale tra Ministero della P.I ed alcune OO.SS. sul
medesimo documento e che riassumiamo, di seguito, brevemente:
·
viene confermato il rischio di poliferazione dei C.I.S. dal
momento che non è fissato alcun limite alla crescita numerica di queste strutture a parte un vago riferimento alle
zone socio-sanitarie corrispondenti alle attuali A.S.L.
·
I C.S.A. sono
caratterizzati, invece , da:
n vaghezza di competenze
n mancanza di dotazioni organiche e individuazione
di funzioni
n mancanza di ruoli dirigenziali
e pertanto si configurano
come strutture a termine con conseguente rischio di mobilità forzata a breve
termine
·
indefinitezza degli ambiti e delle regole delle relazioni sindacali
·
mancanza di garanzie per la
stabilità nella sede di servizio per il personale
Riteniamo,
in ultima analisi, che la bozza in
questione applichi in maniera alquanto pedissequa le “ linee-guida” nazionali e
che , cosiì procedendo , non si
vogliano cogliere i gravi e preoccupanti segnali che sono emersi in questi ultimi mesi e che
imporrebbero alcune urgenti e
consistenti correzioni di tiro se si
vuole evitare , in tempi molto brevi, l’implosione di un sistema già da tempo
ai limiti del collasso strutturale.
Crediamo che, in un quadro siffatto, l’imminente
chiusura dei Provveditorati agli Studi( 31.12.2001) avrà, di sicuro un
‘impatto drammatico sul Sistema Scolastico Pubblico e riteniamo un atto di grave irresponsabilità la conferma della
predetta scadenza.
Per le
ragioni esposte nella presente riteniamo non vi siano le condizioni minime per
firmare alcun protocollo d’intesa e ,
vista la posta in gioco, si rende necessaria una vasta consultazione del
personale che la scrivente O.S. intende avviare nelle prossime settimane.
Firenze , 16
luglio 2001