RIQUALIFICAZIONE “…Ciak….si gira…” |
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E’ come in un vero film in cui ogni interprete protagonista, con verve creativa, recita la sua parte seguendo un copione già predefinito e sotto l’abile direzione di un regista sempre pronto ad inventare con fertile fantasia nuovi spunti di finzione scenica per tener vivo l’interesse e la curiosità dello spettatore.
Ed è proprio questo il film (o farsa) che si sta girando nei locali del “ Palazzo, ove lo scenografo, sollecitato dalla platea a rendere comprensibile la fine della rappresentazione cinematografica dal titolo “corsi di riqualificazione”, preferisce glissare, fingendo di non conoscerne il testo.
Così, come nel famoso aneddoto dell’asino e la carota, il Ministero, pur di “giustificare” l’immane sperpero del denaro pubblico, ha deciso, verosimilmente sulla spinta delle OO.SS. concertative, di proseguirne disinvoltamente il percorso, in attesa di acquisire– si legge in una recente surrettizia nota – il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato.
Parere questo che – sarà bene ancora una volta
sottolineare- è stato già fornito e che, semmai dovesse essere
riproposto, non potrà che ricalcare alla lettera i termini già ampiamente
espressi ( “….le posizioni economiche superiori non possono non dirsi
travolte con effetto retroattivo dalla pronunzia della Corte Costituzionale e dovrà
quindi farsi luogo alla restituzione dei dipendenti alle qualifiche funzionali
di provenienza…”).
Cui prodest?
Poiché ad ogni comportamento va attribuito un significato ed un senso razionale, noi riteniamo che, all’insegna della scanzonata nota partenopea “del chi ha avuto ha avuto…” il fine recondito che si intende realizzare sia quello di salvaguardare unicamente gli interessi e le posizioni di quanti, sulla base di una procedura concorsuale dichiarata dalla Consulta insanabilmente illegittima, hanno acquisito o stanno per acquisire quel “credito formativo” che sicuramente rappresenterà poi l’elemento discriminante di valutazione, in previsione della rinnovazione delle procedure per i passaggi interni.
Questo noi diciamo nella semplice e schietta verità dei fatti, onde disingannare e disincantare quei colleghi destinati, purtroppo, ad essere maggiormente penalizzati da tale ingiusto modo di procedere.
Roma, 13 ottobre 2002
Il
Coordinamento Nazionale Rdb – settore Istruzione
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