MOBILITA’ del PERSONALE del M.I.U.R.

VERSO L’I.N.P.D.A.P.:

CI SIAMO (QUASI...)

Documento
formato .pdf compresso

Scarica il software necessario: Winzip
(1,2 MB)
Acrobat reader
(8,4 MB)

Roma, 23 maggio 2003


Il tanto annunciato quanto rinviato passaggio di personale del M.I.U.R. all’I.N.P.D.A.P. in applicazione dell’apposita convenzione nonché dell’intesa ai sensi dell’art. 31 del D.lgs. 165/2001, sta per diventare realtà, probabilmente a partire dal 1 gennaio 2004.

 

Ci giunge, infatti, notizia di una serie di fitti incontri tra i rappresentanti delle due amministrazioni e le delegazioni delle organizzazioni sindacali dei rispettivi comparti nelle quali si stanno affrontando sia le questioni tecniche e giuridiche del caso sia quelle legate alla definizione e precisazione dei criteri per l’individuazione del personale interessato.

 

Dal 1 settembre 2000 tutte le competenze del Settore Pensionistico, sono passate all’I.N.P.D.A.P. ma, nei fatti, gli Uffici Pensioni dei C.S.A hanno continuato a svolgere le loro funzioni in regime di proroga, senza avere più la titolarità ultima dei procedimenti ma in una situazione di ambiguità istituzionale e funzionale che, di certo, si è riversata su un’utenza già di per sé esasperata dagli “ effetti - annuncio” su ennesime revisioni del regime previdenziale.

 

Questo è quanto contenuto in una bozza d’intesa che, per ora contiene si limita ad individuare alcune linee generali che dovrebbero fare da apri-pista fino alla definizione ed emanazione di un apposito regolamento:

 

·     In cambio del trasferimento di competenze e dei relativi carichi di lavoro verrebbero richieste al MIUR circa 500 unità di personale e pare che le domande di mobilità fino ad ora pervenute all’INPDAP non siano più di 200.

·     Il requisito principale richiesto per il passaggio è “l’esclusività della attività svolta in materia previdenziale per almeno due anni nell’ultimo quinquennio o almeno per il 50% dell’attività lavorativa..” oltre a titoli vari e corsi di formazione ad hoc.

·     La decorrenza per ora è fissata al 1 gennaio 2004.

·     Sono allegate varie tabelle con le proposte di equiparazione tra livelli più o meno corrispondenti e con l’indicazione dei carichi di arretrati e le unità di personale di cui si propone il passaggio in base all’attuale provincia e sede di servizio.

 

In base a quanto abbiamo letto ci sembra di essere in grado - nell’attesa che la discussione di venti più concreta ed alla quale parteciperemo direttamente - di poter avanzare le obiezioni seguenti:

 

·     I tempi di tutta l’operazione devono essere armonizzati con le procedure concorsuali interne (riqualificazione) in atto al MIUR ed in via di completamento

·     Vanno verificate e corrette le quantificazioni degli arretrati dal momento che il numero di queste pratiche risulta enormemente sottodimensionato in più di una provincia con conseguente esiguità di richiesta di personale;

·     Il personale di area B1 deve poter transitare almeno al livello corrispondente e non in A2 come riportato nell’apposita tabella;

·     Bisogna consentire il passaggio anche a quel personale che ha collaborato saltuariamente con gli Uffici Pensioni e che ha ricevuto apposita formazione previa certificazione ed opportuno accertamento da parte di apposita commissione paritetica che valuti titoli ed eventuali contestazioni onde evitare gli abusi e le attestazioni allegre che hanno caratterizzato l’attività di riqualificazione.

 

Pretenderemo la massima trasparenza e correttezza e soprattutto perché sappiamo benissimo che, in questi casi, qualcuno cercherà di utilizzare questa situazione per far passare i soliti clientelismi che nulla hanno a che fare con il diritto dei lavoratori dei C.S.A. a mantenere la sede di servizio, con le professionalità e le competenze acquisite in materia di pensioni che sono un patrimonio di tutti e con l’esigenza di garantire funzionalità ed efficienza al servizio pubblico mediante una distribuzione razionale e corretta del personale alle varie sedi prov.li INPDAP tenendo conto delle carenze di organico di tale Ente che sono concentrate soprattutto nel nord Italia.