COMMISSIONE PARITETICA PER L’ORDINAMENTO NEI MINISTERI

IN SALITA LA STRADA PER I PASSAGGI DI LIVELLO

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Questa mattina si è insediata presso l’Aran, dopo la lettera di sollecito fatta dalla RdB P.I. il 25 marzo, la Commissione Paritetica per l’ordinamento professionale prevista dall’articolo 9 del CCNL comparto Ministeri.

La Commissione paritetica ha il compito di studiare le soluzioni atte a sbloccare la situazione “impaludata” dei passaggi di livello nelle Amministrazioni del comparto dovuti ad un ordinamento professionale rivelatosi inadeguato alle legittime esigenze e aspettative dei lavoratori statali.

L’Aran intendeva utilizzare la giornata di oggi solo per definire in che modo affrontare i lavori e fissare un calendario, questioni sicuramente necessarie per avviare la discussione ma non sufficienti per renderla proficua.

La RdB P.I. ha evidenziato che la Commissione debba partire dalla realtà in cui versano i lavoratori del comparto Ministeri:

            il 90% dei dipendenti sono in attesa ormai da 6 anni che si concretizzino i passaggi di livello previsti dall’ordinamento professionale;

            le procedure per i passaggi di livello, laddove sono state avviate, sono bloccate dai pronunciamenti di Tar e Tribunali a seguito dell’enorme contenzioso innescato;

            le Amministrazioni, portata a casa una maggiore flessibilità di utilizzo del personale col nuovo ordinamento, si sono completamente disinteressate della materia.

La RdB ha richiesto che vengano definiti i tempi (molto stretti) per arrivare ad una soluzione del problema e le modalità con cui le soluzioni individuate siano recepite con un accordo immediatamente applicabile nelle Amministrazioni del comparto visto l’avvicinarsi delle trattative per i contratti integrativi di ministero.

L’Aran ha risposto che non aveva ancora pensato ai tempi di attuazione riservandosi di approfondire la questione anche con il Comitato di Settore (il Governo) per trovare le risposte alle nostre richieste.

La concomitanza dei lavori della Commissione con le trattative per il 2° biennio economico dovranno poi portare alle soluzioni relative al finanziamento dei passaggi di livello che non può essere a carico del Fondo Unico di Amministrazione in quanto sarebbero garantiti i passaggi solo per pochi e in ogni caso con i soldi dei lavoratori.

E’ stato infine fissato per il 22 aprile il prossimo appuntamento in cui si comincerà ad entrare nel merito delle questioni e che avrà, per il proseguo, una cadenza settimanale.

Pregiudiziale sarà, in ogni caso, il nodo della immediata applicazione di quanto andremo a definire e quindi un impegno dell’Aran ad attivarsi subito per recepire in un accordo di comparto le soluzioni che la Commissione individuerà per risolvere il problema dei passaggi di livello.

Su questo terreno si gioca una partita importante per i lavoratori statali sia dal punto di vista economico (i passaggi di livello sono aumenti della retribuzione) che per il riconoscimento della dignità in quanto lavoratori. Su questo terreno la RdB invita i lavoratori alla massima attenzione e aderire alle iniziative che sarà necessario attuare per ottenere il pieno riconoscimento del diritto alla carriera.

Roma, 15 aprile 2004

RdB Pubblico Impiego – Settore Statali


I VOSTRI COMMENTI


l'enorme risparmio che lo  Stato potra' avere con i passggi di un livello professionale per ogni categoria del comparto ministero della giustizia e' evidente per chiunque pensi all'infinito contenzioso che si e' gia' creato e all'inutile spreco di capitali investiti in corsi di formazione inutili ed inadeguati che non possono dare altro che poche spiegazioni (peraltro reperibili a volte in un paio di foglietti illustrativi) sia per il tempo messo a disposizione sia per l'effettiva necessita' di adattare l'apprendimento di una materia  alle singole unita' operative sia perche' l'apprendimento dovrebbe comunque avvenire sul luogo di lavoro e per compiti compatibili con l'attivita' gia' svolta e non a caso come spesso avviene.

Risulta evidente che non vi sia nessuna volontà da parte del Ministero di Grazia e Giustizia ed anche da parte dei nostri Dirigenti a risolvere la questione della carriera del personale di detto Ministero e soprattutto non vi e' alcuna volontà a far progredire in carriera i Cancellieri (C1) per i quali e' sempre stato riservato un trattamento particolarmente mortificante; un esempio per tutti, quando anni fa fu indetto un concorso per il passaggio di livello nel quale per i candidati interni (C1) non bastava la laurea come per gli esterni ma bisognava pure aver conseguito un Master post laurea per potervi accedere come candidati interni  e questo e solo un di quanto poco si sia fatto per far progredire in carriera detto personale. Io, ad esempio, in 29 anni di carriera e pur essendo laureato in giurisprudenza, non ho mai potuto godere di un avanzamento, se non dello slittamento da Segretario Giudiziario a Cancelliere ( C1) nel lontano 1989, slittamento che fu applicato a tutto il personale in servizio quando furono istituiti i famosi livelli. 16.4.2004. Vi ringrazio. Giancarlo

Aiutateci voi... Ho 37 anni.Sono un funzionario amministrativo proveniente dal corso concorso della Scuola Superiore della PA. Lavoro dal 1996, prima nel ministero dei Trasporti e quindi comandata presso il ministero della Giustizia. Mi ritrovo ferma al 1996: pur avendo la laurea, il corso della SSPA (18 mesi), il titolo di avvocato, due figli, essendo troppo giovane per lo Stato subisco l’onta di essermi riqualificata…per finta, dal momento che un signore davanti a me ha 56 anni e 13 anni di servizio più di me. Punto. Che destino avrò? Rimarrò così tutta la vita? La vicedirigenza che fine ha fatto? Il mio stipendio del 1996 era di 2 milioni e 400 mila lire. Quello di oggi non arriva a 1200 euro. Mi chiedo perché.Vi prego, fatemi compagnia in questa valle di lacrime.


Mi auguro che la commissione che affronta il problema dell'ordinamento professionale preveda finalmente un'area dei professionisti (avvocati, ingegneri...) all'interno del comparto ministeri, come già da tempo immemorabile ha il parastato...e speriamo che in sede di prima applicazione siano privilegiati i ministeriali che già ora svolgono le funzioni per le quali è richiesta una abilitazione professionale e non accada quella "ciofeca" che è stata fatta con l'ultimo bando di concorso per funzionari C2 dell'Agenzia delle Dogane (titolo richiesto dal CCNL : Laurea) dove "de jure condendo" è stata pretesa l'abilitazione ed addirittura l'attualità dell'iscrizione all'albo professionale, tagliando le gambe al personale già in servizio! Ma i titoli richiesti per l'accesso ad ogni profilo professionale non devono essere previsti dalla contrattazione collettiva? Qualcuno lo spieghi alla commissione (ed a chi scrive i bandi di concorso), grazie! Massimiliano - Sassari

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