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SENZA DIRITTO DI SCIOPERO 
GLI STATALI?


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Questa mattina la Commissione di Garanzia per il diritto di sciopero ha convocato le organizzazioni sindacali del comparto Ministeri per una audizione sulle proposte di modifica all’Ipotesi di Accordo sui servizi minimi essenziali del comparto da garantire in caso di sciopero.

La RdB Pubblico Impiego ha rigettato il tentativo della Commissione di Garanzia di limitare ulteriormente il diritto di sciopero con l’unico scopo di poter criminalizzare tutti coloro che vi fanno ricorso per rivendicare i propri diritti di lavoratori.

Ad una Ipotesi di accordo che già limita fortemente questo diritto ( e che la RdB P.I. non ha sottoscritto) la Commissione tenta di aumentare i settori nei quali non si può scioperare (le cancellerie giudiziarie), dilatare i tempi di preavviso delle azioni di sciopero (da 10 a 15), assoggettare anche le assemblee e il blocco degli straordinari alle leggi antisciopero portando così un primo attacco allo Statuto dei Lavoratori.

In un settore come il Pubblico Impiego in cui i contratti si rinnovano ad anni dalla loro scadenza e dove i lavoratori sono sempre meno disponibili a tirare la cinghia (arrivata ormai all’ultimo buco), la Commissione di Garanzia sta preparando gli strumenti per fronteggiare l’esplosione della conflittualità per il prossimo autunno quando gli effetti della “manovrina” si sommeranno alla costante perdita di potere d’acquisto dei salari che la politica dei redditi ha prodotto.

La Commissione di Garanzia non s’illuda di poter fermare a colpi di delibere le lotte dei lavoratori perché ormai gli Autoferrotranvieri, i vigili del Fuoco, i lavoratori delle Agenzie Fiscali e quelli di Melfi ce lo hanno insegnato: IL CONFLITTO PAGA!

Roma, 7 luglio 2004

p/Direzione Nazionale. Giuliano Greggi

 


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