BECERA
E VERGOGNOSA CONCLUSIONE DELLA COMMISSIONE PARITETICA
PER L’ORDINAMENTO PROFESSIONALE
Si
sono conclusi ieri sera, 18 novembre, i lavori della
Commissione Paritetica per l’Ordinamento Professionale
prevista dall’articolo 9 del CCNL comparto Ministeri in
maniera becera e vergognosa.
Becera
perché dopo 3 mesi e mezzo dall’ultimo incontro (fine
luglio), senza alcuna ulteriore riunione nonostante i molti
nodi ancora da sciogliere, l’Aran ha frettolosamente
convocato la Commissione sottoponendo per la firma la
relazione conclusiva dei lavori da valutare in poche ore.
Vergognosa
perché i contenuti della relazione sono estremamente
penalizzanti e, se recepiti dal CCNL, rappresenteranno un
ulteriore il blocco delle carriere per i lavoratori del
comparto ministeri.
Il
documento, infarcito di richiami e esaltazione della
flessibilità di utilizzo del personale, propone:
- Il
mantenimento delle 3 Aree che cambiano denominazione, al
posto di A B C si chiameranno Prima,
Seconda e Terza;
- All’interno
delle Aree aumentano i livelli economici (3 per la Prima,
6 per la Seconda e 7 per la Terza);
- All’interno
delle Aree i vari livelli avranno valenza solo economica e
non più giuridica per cui le mansioni del personale di un
livello saranno le mansioni previste per l’intera Area;
- I
passaggi all’interno dell’Area restano a carico del
F.U.A., quindi una volta esaurito il Fondo i processi di
riqualificazione non saranno più possibili;
- Non
si affrontano invece i passaggi tra le Aree (quelli a
carico delle Amministrazioni);
- Si
demandano ai Contratti Integrativi di Ministero
l’accorpamento dei Profili Professionali e la loro
collocazione nelle Aree che dovrà avvenire rigorosamente
a costo zero;
- Si
propone di “innalzare in modo significativo il valore”
dell’indennità di posizione per gli alti livelli
attingendo sempre dal Fondo di Amministrazione.
Dello
svuotamento e scomparsa dell’Area “A”, che pure era
stato fortemente sostenuto dalla RdB e condiviso dalla maggior
parte delle altre sigle, nessuna traccia anzi aumentano i
livelli della Prima Area.
La
RdB P.I. non ha firmato il documento, a differenza di tutte le
altre sigle che lo hanno approvato, perché lo ritiene una
vergognosa condanna di permanenza a vita nei livelli, la
legalizzazione definitiva del mansionismo e una forte
accelerazione dei processi di smantellamento della Pubblica
Amministrazione.
La
RdB P.I., in coerenza e continuità con quanto sempre
affermato, continuerà a battersi, chiamando tutti i
lavoratori del comparto alla lotta, per la difesa della dignità,
del ruolo e del riconoscimento della professionalità dei
lavoratori del comparto Ministeri.
Sarà
nostra cura pubblicizzare l’accordo raggiunto all’Aran,
raccogliere le critiche dei lavoratori e organizzare le
iniziative di lotta che si renderanno necessarie.
Roma,
19 novembre 2004
Coord.Naz.
RdB P.I. – Settore Statali
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