Il percorso
di affossamento dei diritti e delle aspettative professionali
dei lavoratori del Pubblico Impiego è arrivato all’ultima
tappa.
Infatti,
recentemente, il dipartimento della Funzione Pubblica ha
emanato l'oramai nota circolare, che equipara la progressione
tra le aree dei dipendenti pubblici alle nuove assunzioni.
Questa
circolare riprende il parere del Consiglio di Stato del 9
Novembre 2005 e limita fortemente la possibilità di
avanzamento professionale, sottoponendo eventuali concorsi
interni alle restrizioni previste dalle Finanziarie degli
ultimi anni.
Tutto ciò si
potrà tradurre, grazie al continuo blocco delle assunzioni, in
una impossibilità di poter attuare qualsiasi progressione tra
le aree. E’ chiaro ed evidente che non c’è alcuna volontà di
investire, da parte dei vari Governi, nella opportunità di
attuare sviluppi professionali e formazione adeguata per i
lavoratori dei Ministeri. E’ bene ricordare che i passaggi tra
le aree sono finanziati dall’Amministrazione al contrario di
quelli interni alle aree che vengono pagati con i soldi dei
F.U.A. e quindi direttamente dagli stessi dipendenti.
Per rendersi
conto della gravità della situazione e della condizione dei
lavoratori statali occorre considerare che, attraverso il
blocco e in conseguenza della unica riqualificazione interna
alle aree, che ha interessato solo una minima parte dei
lavoratori se non addirittura non è mai avvenuta come nel caso
del Ministero della Giustizia, la maggior parte dei dipendenti
sarà tagliata fuori da ogni possibilità di carriera per i
prossimi anni.
A questo si
aggiunga il taglio sempre più pesante operato sugli
organici (–6% solo nel 2005) che cancella le vacanze in
organico e si avrà come risultato finale una destrutturazione
della Pubblica Amministrazione. che faciliterà il processo di
smantellamento e la privatizzazione.
Le ultime
Finanziarie, un CCNL, tre rinnovi biennali, vari patti di
Natale, gli accordi di Palazzo Chigi, un nuovo modello di
ordinamento professionale siglato all'ARAN da CGL CISL UIL
hanno ridisegnato il lavoro pubblico tagliando i diritti
salariali e professionali.
Non è più
possibile tollerare quanto accade!
I lavoratori
statali devono, insieme, praticare un percorso di
mobilitazione superando la frammentazione ed esprimendo tutta
la capacità antagonista di una categoria che ritrova la forza
di scendere in campo per obiettivi alti e collettivi.
Per una
Pubblica Amministrazione che deve essere al servizio dei
cittadini e non asservita alle lobby affaristiche e
clientelari;
Per il
diritto al riconoscimento salariale e professionale di tutti i
lavoratori;
L'RdB-CUB ha posto questo obbiettivo al centro di una
piattaforma rivendicativa complessiva da sostenere su tutti i
posti di lavoro con assemblee, mobilitazioni e iniziative di
lotta.
Roma, 6
marzo 2006
Federazione Nazionale RdB/CUB – Pubblico Impiego
Settore STATALI
Per
informazioni e adesioni potete telefonare ai numeri
067628271-067628272-fax 067628233 |