Il
decreto legislativo di riordino del Ministero dell'Economia e delle Finanze
Il 17 gennaio 2003 è stato approvato, dall’attuale compagine governativa, il decreto legislativo sul riordino del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il decreto sarà sottoposto al vaglio delle commissioni parlamentari per le eventuali modifiche e variazioni successive.
Con questo decreto legislativo si pone in essere profonde modifiche all’attuale assetto del nostro dicastero. Dalla soppressione delle funzioni dirigenziali generali dei 12 dipartimenti provinciali al riordino degli uffici centrali di bilancio, dalla maggiore autonomia dei dipartimenti centrali (di nuovo ruoli separati ?) alla demarcazione delle funzioni ispettive delle ragionerie provinciali e degli uffici centrali di bilancio.
Il nostro giudizio non può che essere fortemente negativo.
Più volte abbiamo ribadito la nostra forte preoccupazione sulle ricadute che certamente questa profonda trasformazione avrà sul personale.
Così non possiamo che ribadire il nostro totale disappunto sulla scelta mirata dell’amministrazione di un tavolo negoziale e amministrativo su materie regolate da interventi politici e legislativi.
Mentre con la vecchia compagine politica, le profonde trasformazioni avvenivano in nome della “concertazione” e quindi con la benedizione dei sindacati confederali, l’attuale parte politica preferisce "saltare" e abolire, di fatto, il confronto sindacale.
Due strade diverse ma con lo stesso risultato: agire indisturbati con interventi di parte che nulla hanno a che fare con la funzionalità dei servizi e le esigenze specifiche dei lavoratori.
Lavoratori che sono stati sottoposti al “miraggio” di una riqualificazione fallita già in partenza, alla ricerca di una sponsorizzazione valida e alla elemosina di una valutazione decente dopo anni di onesto impegno.
Per non parlare dello svilimento delle professionalità acquisite a fronte di un aumento vertiginoso di collaborazioni esterne, sottoposti ad una continua erosione della propria busta paga e a “sperare” nelle promesse di un rinnovo contrattuale che contenga almeno il recupero dell’inflazione reale !!!
Invitiamo i colleghi a porre una forte
attenzione per gli sviluppi futuri che scaturiranno dall’applicazione di
questo decreto legislativo.
Roma
20.1.2003