L’incontro del 15 maggio 2003

 


Il 15 maggio 2003, si è tenuto l’incontro con l’amministrazione avente come oggetto i decreti ministeriali di riassetto organizzativo del Dipartimento del Tesoro e di quello della Ragioneria Generale dello Stato. Come o.d.g, vi era anche un asettico “Ragionerie Provinciali dello Stato”.

L’amministrazione ha affermato che le modifiche ai predetti dipartimenti sono degli “atti dovuti”, in virtù del decreto legge 194 del 6.9.2002, convertito in legge n. 246 del 31.10.2002, così soprassedendo alle perplessità emerse nella riunione circa l’asincronia dei provvedimenti in oggetto, alla luce dell’emanando decreto legislativo di modifica al DL n.300.

Sulle perplessità espresse dalla nostra delegazione, sia per quanto riguarda le competenze, nel II dipartimento, in materia di mobilità del personale che per quelle attinenti alle relazioni sindacali, il capo della delegazione di parte pubblica ha sostenuto che per mobilità si deve intendere quella relativa al personale centrale mentre, per quanto concerne le relazioni sindacali, si tratta dell’usuale sfera di relazioni decentrate locali. Ha ribadito, inoltre, la piena efficacia delle direttive emesse con il regolamento d’attuazione al DL 194.

 

Per quanto riguarda, invece, le “Ragionerie Provinciali dello Stato”, l’amministrazione ha sostenuto la necessità di un ridimensionamento degli uffici staff dei dipartimenti provinciali in quanto, con il DL 194 (e successivamente con il dlgs di modifica al 300) le competenze sono state notevolmente ridimensionate.

Pertanto, una volta individuata la consistenza degli uffici staff, il personale in eccedenza potrà rientrare negli uffici di provenienza.

La RdB ha espresso forti preoccupazioni circa il futuro degli interi dipartimenti provinciali, sia in termini di competenze sia di occupazione. L’amministrazione ha assicurato, oltre al non depotenziamento dei Dipartimenti Provinciali, l’impegno a confrontarsi con le delegazioni sindacali sul futuro regolamento di modifica al DL 300, sui trasferimenti interni e tra dipartimenti e sull’organico degli staff.

 

La nostra preoccupazione, comunque, rimane alta. Continua, in modo minaccioso, l’intenzione dell’autorità politica a destrutturate l’intera amministrazione, portando avanti, a colpi di interventi normativi, lo smantellamento, pezzo dopo pezzo. Di fatto, come più volte da noi ribadito, con il D.L.194, la riforma del 97 è carta straccia. Il potere che il vertice del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha ottenuto, ora lo sta esercitando. La “transumanza”, verso il miraggio di un futuro prosperoso, che si sta verificando in molte realtà lavorative oltre a realizzare la frantumazione dell’unità tra i lavoratori non può che accelerare le discriminazioni. Chi si ritiene “garantito”, non ha capito che l’attacco ai diritti e alle tutele del lavoro, colpirà tutti i lavoratori, senza alcuna distinzione di appartenenza.

La duplicazione di uffici e di competenze, inoltre, non può che innescare riflessi negativi sull’intera organizzazione sia centrale sia periferica degli uffici, sulla professionalità e sulle aspirazioni di una giusta carriera per i lavoratori e, sicuramente, sui servizi resi alla cittadinanza.

 

Il capo delle delegazione di parte pubblica, a conclusione dell’incontro (circa le ore 20) ha relazionato sulla nuova convenzione per la concessione dei buoni pasto. Le forti ricadute che dalla nuova convenzione sono scaturite (l’indebita decurtazione del valore nominale da parte di alcuni esercizi, drastica diminuzione degli esercizi convenzionati) sono già state oggetto di un nostro intervento verso l’amministrazione. L’unico l’impegno assunto da parte del nostro dicastero è quello di verificare e contestarne, alla ditta vincitrice, l’eventuali anomalie. Anche questo, è frutto della esternalizzazione dei servizi il cui costo, come al solito, si riversa sulle spalle dei lavoratori.

 

Roma 19.5.2003