EMERGENZA SALARIALE

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Con la forte mobilitazione e con il prezioso impegno profuso dalla delegazione trattante della RdB/Tesoro, si è raggiunto un importante risultato: nella legge finanziaria 2004 è stata destinata, all’incentivazione della produttività del personale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, una somma pari a cinque milioni d’euro annui (art. 3 comma 143).

Questa somma, certamente, non potrà eliminare il severo giudizio sull’intera manovra economica né tanto meno considerare superata l’emergenza salariale dei lavoratori del dicastero, così come quella di tutti i dipendenti del pubblico impiego.

 

La questione salariale rimane intatta nella sua gravità.

 

Gli ultimi dati di dicembre 2003, confermano una crescita o quantomeno nessun rallentamento del costo della vita. Si conferma, inoltre, il divario crescente tra l’inflazione reale e quella programmata. I rincari di prezzi e tariffe di inizio anno (poste, nettezza urbana, RC auto, scuola, alimentari, abbigliamento, servizi bancari) genereranno un ulteriore salasso per le tasche dei lavoratori. Gli aumenti salariali dei dipendenti pubblici, casomai qualcuno se ne fosse dimenticato, sono rapportati, grazie all’accordo siglato da CGIL, CISL e UIL nel lontano luglio 93, a quella programmata. Un vero è proprio inganno, una gabbia salariale.

 

In questi ultimi giorni, anche CGIL, CISL e UIL sembrano aver scoperto “una questione salariale” chiedendo persino una verifica sulla politica dei redditi !!! Forse si sono dimenticati che proprio grazie alla loro politica dei redditi, alla moderazione salariale, agli accordi al ribasso (vedi la lotta degli autoferrotranvieri!) e alla concertazione, unitamente a decenni di politiche neoliberiste praticate, di fatto, milioni di lavoratori si sono impoveriti. Come se la flessibilità buona, l’accettazione del tasso d’inflazione programmata, il disastro della concertazione, il vincolo dei parametri di Maastricht con annesso, il patto di stabilità (o di stupidità!), le privatizzazioni a tutto spiano non gli appartenessero. Come se non c’entrassero nulla con questa grave emergenza.

Invece c’entrano, eccome!

 

Oramai è evidente che una larga parte della società si è impoverita vedendosi comprimere il proprio potere d’acquisto mentre una piccola parte si è arricchita molto.

 

E’ intollerabile una distribuzione così diseguale, così ostentata e ingiustificata dei redditi.

 

La difesa del potere di acquisto, l’aumento reale del salario, il suo adeguamento al costo della vita, l’introduzione di un meccanismo automatico di recupero dell’inflazione, sono i contenuti che contraddistingue l’iniziativa sindacale della RdB.

La RdB/Tesoro, in continuità con il proprio percorso sindacale, continuerà ad impegnarsi per una distribuzione equa e solidale delle somme che alimentano il fondo unico di amministrazione, così come la vedrà protagonista in tutte le sedi di contrattazione decentrata locale, affinché sia definitivamente rigettata la politica imperante negli ultimi anni di una loro destinazione selettiva, discrezionale e classista.

 

Roma 12.1.2004