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Roma 11.2.2004

 

Sono stati siglati, nella giornata del 9 febbraio 2004, due importanti accordi rispettivamente sulla ripartizione delle risorse economiche derivanti dall’applicazione della delibera CIPE n.156 e su quella delle economie di gestione anno 2003 unitamente alle risorse economiche derivanti dalla lavorazione dei modelli 730 anno 2003.

 

La prima intesa (CIPE 156) è stata sottoscritta da tutte le sigle sindacali presenti sul tavolo (CGIL, CISL, UIL, UNSA, FLP) mentre, per la seconda, la FLP ha ritenuto di non siglarla.

La RdB NON HA SOTTOSCRITTO nessuna delle due, ritenendo che non ci fossero le condizioni per aderire a quanto sottoscritto.

         E’ il caso di rimarcare che l’andamento di questa riunione ha registrato un’inversione di tendenza rispetto alle precedenti, che erano caratterizzate da una rissosità a volte pretestuosa e comunque sempre riferita alla mancata ripresa delle procedure di riqualificazione rivedute e corrette dall’accordo del 1 ottobre 2003.

Evidentemente gli interessi particolari e corporativi di alcuni vertici sindacali hanno avuto piena soddisfazione.

Pertanto, la prassi concertativa è risorta più galvanizzata che mai risolvendo la crisi di astinenza “da firma di accordi” dei ben noti “firmatari incalliti”.

 

Le intese raggiunte, affossano definitivamente la natura solidale del Fondo Unico di Amministrazione stabilendo che gli uffici che generano risorse economiche sono gli stessi che ne beneficiano.

Infatti, il primo accordo ripartisce le somme derivanti dagli interventi cofinanziati dai fondi strutturali europei nelle aree dell’obiettivo 1, pari a 1.030.245,31 euro, per il 35% al FUA e per il restante 65% al fondo di sede del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione.

Questo significa che 360.585,85 euro saranno suddivisi tra circa 17.000 dipendenti (inclusi anche quelli del III dipartimento) pari ad una quota pro capite media di 22 euro, mentre la restante somma di 669.659,45 euro toccherà sicuramente ai 61 addetti al servizio dei fondi strutturali con qualche eventuale compartecipazione dei rimanti 372 lavoratori del dipartimento.

Suddividendo la somma stanziata solo per i 61 addetti, ipotesi più probabile, la quota media pro capite sarà di 10.978 euro. Questa quota risulterà proporzionalmente inferiore a secondo della suddetta compartecipazione.

Comunque, anche ipotizzando, per assurdo, la suddivisione tra tutti i dipendenti in servizio presso il III dipartimento, la quota media pro capite ammonterebbe a 1.546 euro.

 

L’enorme sperequazione salariale provocata da questo accordo scellerato avrà sicuramente forti ricadute sul nostro dicastero, introdurrà ulteriori divisioni e accrescerà il senso di frustrazione dei lavoratori.

L’amministrazione e i sindacati collaborazionisti possono essere fieri del lavoro svolto !!!

 

Il secondo accordo, per i fondi derivanti dalla lavorazione dei modelli 730 anno 2003, ripropone le stesse modalità già adottate per quelli del 2002. Per quanto riguarda l’economie di gestione anno 2003, pur lasciando inalterate le percentuali di ripartizione tra il personale delle aree professionali e quello dell’area dirigenziale, attribuisce il costo delle reggenze alla quota di pertinenza di quest’ultima, come da sempre sostenuto e richiesto dalla RdB.

Pur considerando del tutto motivata una particolare attenzione rivolta ai lavoratori che esplicano il servizio 730, non è concepibile che a seguito dell’inefficiente organizzazione del lavoro esistente negli uffici, il restante personale sopperisca, nei periodi di lavorazione dei modelli di assistenza fiscale, a enormi lacune derivanti dall’irresponsabilità dei dirigenti preposti con un aumento rilevante del proprio carico di lavoro.

Così come l’individuazione numerica, derivante dall’accordo, dei destinatari della remunerazione ribalta completamente l’autonomia della contrattazione decentrata locale che riveste, invece, l’unico strumento legittimo a disposizione delle RR.SS.UU. per l’individuazione delle modalità e dei criteri per la predetta remunerazione.

Per quanto concerne l’economie di gestione anno 2003, continua ad essere del tutto sproporzionata la quota di ripartizione tra il personale dirigente e quello delle aree professionali che in realtà, considerato il forte attacco al salario e alle proprie condizioni di vita, meriterebbe la destinazione dell’intera quota derivante dalle predette economie.

Nella riunione, l’amministrazione ha comunicato alle OO.SS. che a partire dalla prossima settimana, riprenderanno le riunioni periodiche sul FUA 2004 (controllo ed eventuale revisione delle indennità relative alle particolari posizioni lavorative), progressione tra le aree, mansioni superiori e posizioni organizzative.

 

Invitiamo i lavoratori, le RSU, i singoli delegati sindacali a farsi promotori di una iniziativa di protesta sottoscrivendo il documento che potete scaricare cliccando qui a fianco FORMATO DOC/ZIP - FORMATO PDF/ZIP, trasmettendolo agli indirizzi e ai numeri di fax indicati e inviando una copia per conoscenza alla nostra O.S.

 

Vi informiamo che nell'area riservata del nostro sito www.rdbtesoro.it (http://tesoro.rdbcub.it) sono a disposizione l'ordinanza del TAR dell'Abruzzo - sezione di Pescara - che dispone la sospensione dei corsi di riqualificazione professionale per i passaggi interni C3 oltre alla sentenza del Giudice del Lavoro di Pisa sull'indennità di amministrazione.

Per quanto concerne quest'ultima, il settore legale della RdB sta valutando le azioni da intraprendere.