La riunione del 25 marzo

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Il 25 marzo 2004, si è svolta la preannunciata riunione con l’amministrazione sui seguenti temi:

 

progressioni tra le aree, posizioni organizzative, mobilità e mansioni superiori.

 

La riunione, iniziata verso le ore 16, si è protratta fino alle 20.30.

I lavori sono stati aperti con la “speranza”, quasi certezza, del capo della delegazione di parte pubblica di una veloce o quantomeno sbrigativa intesa sull’accordo inerente le progressioni tra le aree.

Questo non è avvenuto.

Infatti, le OO.SS. presenti al tavolo negoziale hanno espresso, in un primo giro di interventi, modifiche sull’impianto tecnico dell’accordo. Chi si è soffermato sulla validità o meno della pre-selezione, chi sul punteggio dei titoli di studio, chi sul peso dell’anzianità, chi sulla durata del corso di formazione e così via.

 

Solo la RdB/CUB ha posto una pregiudiziale fondamentale sulla quale, successivamente, tutte le altre OO.SS. e la stessa amministrazione sono state costrette a confrontarsi e a schierarsi:

abbiamo chiesto, semplicemente, se dobbiamo ancora considerare esistenti i dipartimenti provinciali e se si ha intenzione di costruire un impianto di progressione tra le aree ancora più penalizzante e disuguale rispetto a quello tuttora in atto all’interno delle aree.

 

L’idea, che si evince leggendo la bozza dell’accordo, di emanare bandi regionali con i posti da ricoprire distinti per singolo dipartimento e, per quanto concerne i dipartimenti provinciali, ben distinti per la DPSV e RPS, è, per la RdB/CUB, INTOLLERABILE E PREGIUDIZIEVOLE per qualunque ulteriore confronto.

Le procedure distinte nei dipartimenti provinciali, gestite dal IV e II dipartimento, e i posti messi in concorso creerebbero quell’ulteriore disparità di trattamento e di lacerazione tra i lavoratori che la controriforma attuata dalla presente compagine governativa ha già generato.

Su questo nodo centrale, l’amministrazione ha ricoperto una posizione attendista mentre le altre OO.SS., eccetto la CISL, hanno concordato con la posizione espressa dalla RdB/CUB.

 

E’ bene, in ogni caso ricordare, che si tratta di circa 350 passaggi nella posizione C1 e di meno di 200 in B1 a fronte di oltre 7.000 candidati!

 

Una farsa!!!

 

Certamente non è questa la risposta che si aspettano i circa 1.000 colleghi ancora relegati nell’ignobile area A o i 6.000 colleghi dell’area B.

Per questo motivo, la RdB/CUB ha chiesto all’ARAN di costituire immediatamente la commissione sull’ordinamento professionale, prevista dal CCNL 2002/2005, per dare una risposta seria alle attese di questi lavoratori.

 

Alla fine della riunione, considerata l’ora tarda, si è affrontata l’intesa inerente le posizioni organizzative. Si è registrato, da parte di CGIL, CISL, UIL, UNSA e affini, la condivisione dell’impianto costruito e presentato dall’amministrazione.

Solo la RdB/CUB ha dichiarato la sua ferma OPPOSIZIONE all’accordo.

Un accordo, questo, che relega le OO.SS. e le RSU esclusivamente a meri “certificatori” di un’operazione strettamente matematica che, una volta distratto per il 2004 il 5% del FUA (quindi soldi di tutti i lavoratori) individua la quota da assegnare, le posizioni da attribuire e delega i dirigenti l’individuazione dei beneficiari, ponendo le RSU e le OO.SS quali soggetti destinatari di una pura e insignificante informativa.

Anzi, l’accordo vincola i sottoscrittori ad aumentare, per il prossimo anno, la percentuale da distogliere dal FUA per pagare quest’istituto.

In sostanza, sono in procinto di partorire un ex art. 37.

Questa volta, oltre che tra i lavoratori tutti, saranno gli stessi colleghi dell’area C a lacerarsi tra loro, quando si troveranno ad assistere all’assegnazione di posizioni organizzative clientelari e discriminati.

 

Roma 29.3.2004.