Venerdì
11 marzo 2005, si è tenuto l’incontro con l’amministrazione sul Fondo Unico
di Amministrazione 2004, economie di gestione 2004, dotazioni organiche e
passaggi tra le aree.
Questo
incontro, è arrivato dopo mesi di blocco totale delle relazioni sindacali
dovuto a motivi che rimangono “oscuri”.
Lo
spettacolo si è ripetuto.
Amministrazione
e sindacati concertativi (CGIL, CISL, UIL e UNSA), attanagliati da
un’irrefrenabile coazione a ripetere, hanno recitato il solito copione, senza
accorgersi o tener conto di quanto, nel frattempo, è successo nel nostro
dicastero e nel mondo del lavoro in generale.
Illustriamo,
sinteticamente, i dettagli della riunione senza riportare i contenuti tecnici
degli argomenti che sono reperibili nel nostro sito web www.tesoro.rdbcub.it
FUA
2004
Assistenza
fiscale e delibere CIPE -
l’amministrazione ha riproposto l’impianto del 2003 con un aggiustamento
tecnico sul servizio di assistenza fiscale 2004, aggiungendo la ripartizione dei
fondi per il servizio di assistenza fiscale 1999 (le famose risorse versate
dall’INPDAP e ritrovate dopo 6 anni!) e le somme stanziate dalle delibere CIPE
36/2002 e 17/2003 riguardanti il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo.
La
suddivisione percentuale delle somme disponibili (35% per il FUA 2004 e 65% per
i fondi di sede dei Dipartimenti) risponde, a detta dell’amministrazione, a
criteri di omogeneizzazione e di uniformità in relazione agli uffici o
dipartimenti che le hanno generate.
Questa
filosofia spicciola e fuorviante (che trova l’assenso come per il 2003 delle
sigle confederali e autonome) non tiene conto del numero dei destinatari,
affossa definitivamente la concezione solidale del FUA e introduce forti
differenze salariali tra i lavoratori dei singoli Dipartimenti. A questo
proposito, basta osservare che già nel 2003 con un accordo
firmato da CGIL, CISL, UIL e UNSA furono
destinate al fondo di sede del III dipartimento, in aggiunta alla quota relativa
al fua, ben 669.659,45 euro. Per il 2004, allo stesso
Dipartimento, sono destinate risorse aggiuntive per 628.653,43
euro. Il tutto da dividere per circa 400 persone.
Economie
di gestione 2004 – identica
suddivisione dello scorso anno. L’85% delle economie realizzate nel 2003
(2.937.683,88) è destinato al personale delle aree professionali e il restante
15% alla dirigenza.
Turni
e reperibilità - sempre,
relativamente al FUA anno 2003, l’amministrazione si era impegnata a fornire i
dati consuntivi della spesa per turni e reperibilità relativi all’anno 2003.
Questo impegno era stato salutato con enfasi dalle sigle sindacali firmatarie
CGIL, CISL, UIL, UNSA.
Puntualmente,
l’amministrazione non ha presentato alcun resoconto sul costo e sul numero
delle particolari posizioni lavorative, ormai fuori controllo e divenute mezzo
di costituzione di posizioni di privilegio e complicità clientelare (e,
puntualmente i sindacati collaborazionisti continuano a siglare gli accordi
senza batter ciglio).
La
posizione della RdB/CUB, sola voce fuori dal coro, è stata subito netta.
Ha
rigettato la proposta d’accordo presentata dall’amministrazione.
Con
un colpo di scena finale abbastanza paradossale l’accordo non ha trovato il
consenso necessario per la sua validità, in quanto le uniche sigle che lo hanno
immediatamente siglato sono state la CGIL e la CISL. Tutte le altre, non hanno
fatto alcuna dichiarazione contraria, ad eccezione della FLP che si è riservata
la decisione (ma siamo certi che oggi, le sigle sindacali mancanti, si
affretteranno a firmare!).
DOTAZIONI
ORGANICHE
L’amministrazione
ha elaborato, in
ossequio all’art. 95 della legge Finanziaria 2005, una riduzione degli
organici tagliando il 5% delle dotazioni solamente sul personale livellato
salvaguardando l’area dirigenziale.
Tra
l’altro, questa operazione “aritmetica” è diretta solo all’ex Ministero
del Tesoro in quanto il Dipartimento delle Politiche Fiscali rimane scorporato
dal MEF.
L’amministrazione,
inoltre, ha “candidamente” confessato che questa modalità di attuazione
della Finanziaria 2005 rimane l’unica possibile e il male minore, a causa del
mancato riassetto del nostro dicastero sempre in attesa, da oltre 3 anni e
mezzo, dell’emanazione del regolamento.
La
stessa amministrazione, quindi, si dichiara “incapace” a provvedere a quanto
istituzionalmente è preposta senza, però, che i funzionari responsabili (e
lautamente remunerati) ne traggano le dovute conseguenze, dettate solo dal buon
senso: denunciare gli impedimenti o andarsene.
Pure
questo argomento, importante e delicato per le sue conseguenze, è rimasto in
sospeso.
PASSAGGI
TRA LE AREE
L’amministrazione
ha annunciato un cambiamento sostanziale della propria posizione rinunciando
alla procedura differenziata tra Dipartimenti e, all’interno dei Dipartimenti
Provinciali, tra RPS e DPSV.
La
RdB/CUB, ha sempre fortemente sostenuto la procedura unificata a livello
nazionale, motivandola con l’irrinunciabile esigenza di garantire sia
l’uniformità di condizione a tutti i lavoratori sia per scongiurare le note e
nefaste situazioni provocate dagli accordi di CGIL, CISL, UIL e UNSA
nell’attuazione delle progressioni all’interno delle aree.
Pertanto,
l’accoglimento della nostra richiesta prioritaria, apre uno spiraglio al
prosieguo del confronto.
Un
nostro pronunciamento più articolato avverrà con l’acquisizione
dell’intera ipotesi di procedura e la valutazione fondamentale
sul numero dei posti disponibili.
La
RdB/CUB ha elaborato una proposta organica per il passaggi tra le aree,
consegnata all’amministrazione già a marzo 2004 e, su quella, intende
continuare il confronto.
Su
questo punto, si avvieranno incontri settimanali.
IDONEI
NELLE PROGRESSIONI ALL’INTERNO DELLE AREE
In
coda alla riunione si è affrontato la spinosa questione degli idonei dei
processi di riqualificazione espletati.
E’ doveroso fare solo un breve richiamo alla “memoria” delle riqualificazioni per ricordare che il “caso degli idonei” è l’ultimo frutto amaro, in ordine temporale, di tutti gli accordi, sub-accordi e revisione del contratto integrativo di amministrazione sottoscritti da CGIL, CISL, UIL e UNSA con pari responsabilità, anche se la CGIL tenta un goffo distinguo non avendo firmato l’ultimo.
Questi
accordi hanno costruito un meccanismo diabolico che appena si tenta di rivedere,
produce effetti ancora più iniqui e devastanti.
L’amministrazione,
pur dando disponibilità a trovare vie d’uscita, ha rappresentato ai
corresponsabili di CGIL, CISL, UIL e UNSA i pericoli di nuovi e infiniti ricorsi
che intasano gli uffici legali del ministero.
La RdB/CUB è intenzionata a trovare soluzioni eque che rispettino le aspettative degli idonei nella logica dell’interesse collettivo.
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