Il giorno 21 ottobre 1999 la RdB è stata convocata per un confronto su un progetto elaborato dal Dipartimento delle Entrate per riorganizzare la Direzione Centrale e le Direzioni Regionali.

L'amministrazione ha dichiarato che lo spirito è quello di utilizzare i dirigenti negli uffici operativi, che a loro dire, devono essere il vero elemento centrale del ministero e verso cui uffici centrali e direzioni regionali devono avere un ruolo servente. La soluzione, per dichiarazione del Dott.Romano, dovrebbe configurarsi come un ponte verso le Agenzie.

Ad una prima analisi del progetto, la RdB ha manifestato alcune perplessità:

• non è chiara la ricaduta che questo processo riorganizzativo può avere sul personale degli uffici interessati - sia in raffronto alle attuali dotazioni organiche che in funzione di possibili processi di mobilità - in assenza di chiarezza sull'argomento, situazioni come la Puglia - dove i dirigenti presso la DRE sono stati tagliati di oltre il 30%, - divengono inquietanti;
• il progetto (che dovrebbe partire dal 1 gennaio 2000) non è credibile se non affiancato da adeguate risorse, sia in termini di attrezzature che di formazione. Nello specifico riteniamo che il problema più grande sia quello del passaggio - ipotizzato anche nel documento che ci è stato presentato - da un sistema organizzato per tributi ad un sistema organizzato per tipologia di contribuente. Questo sistema prevederebbe o una preparazione elevatissima dei dipendenti o un'interazione quasi perfetta degli stessi. Negli Uffici Unici l'Amministrazione non ha provveduto né ad una né all'altra. Molti di essi sono tuttora solamente la sommatoria degli uffici che li hanno costituiti riuniti in uno stesso immobile.
• riteniamo impossibile ragionare per frammenti, il piano di ristrutturazione del dipartimento, pur se in funzione delle Agenzie, deve essere chiaro e complessivo, compresa, ad esempio, la destinazione del personale attualmente impegnato nei Centri di Servizio.

L'Amministrazione, parlando dei dirigenti, ma lasciando intendere che il discorso vale per tutto il personale, ha risposto che, per loro, il punto di riferimento non sono più le piante organiche, ma le effettive presenze - tagliando, di fatto, oltre 16.000 posti di lavoro, oggi esistenti e non coperti e che, con questo ragionamento, con le Agenzie non verrebbero più conteggiati.

Per quanto riguarda il secondo punto ci è stato, candidamente, riferito che non cui sono fondi sufficienti per un adeguato piano di formazione del personale in funzione della revisione dell'organizzazione.