NON PER ESSER POLEMICI, MA ABBIAMO PASSATO IL SEGNO
La CGIL FUNZIONE PUBBLICA DEL TRENTINO ha inviato ai lavoratori del Centro di Servizio di Trento in lotta per il riconoscimento della propria professionalità un documento farcito di inesattezze
PROBABILMENTE LA FOGA DI TRASFORMARSI DA PROMOTORI E PORTAVOCE DELLE RIVENDICAZIONI DEI LAVORATORI A DISPENSATORI DI "BUONI CONSIGLI" CONTRO LE INIZIATIVE DEGLI STESSI, ANNEBBIA LE CAPACITA' COGNITIVE
MA I LAVORATORI NON DEVONO ESSERE NE INGANNATI NE INSULTATI, QUINDI URGONO ALCUNI CHIARIMENTI SULLA QUESTIONE CHE POSSONO ESSERE UTILI AI LAVORATORI PER RIGETTARE LE INTIMIDAZIONI DEI MALE INFORMATI
La legge 146/90 non parla in nessun punto di stato di agitazione ma solo di sciopero.
E' improprio parlare di iniziativa unilaterale durante una fase di trattativa. I LAVORATORI, seppuir collettivamente e coordinati dalla RdB, NON STANNO EFFETTUANDO UNO SCIOPERO ma esprimendo un loro diritto, riconosciuto dalla normativa e dal contratto. L'art.25 del Decreto Leg.vo n.80/98 prevede che "è nulla l'assegnazione del lavoratore a mansioni proprie di una qualifica superiore". Il contratto (art.24) prevede che le mansioni superiori si possono svolgere a :
Per il periodo di prestazione delle mansioni il lavoratore ha diritto al trattamento economico previsto per la corrispondente qualifica. Il diritto è riconosciuto anche a chi sono state conferite formalmente mansioni superiori al di fuori delle ipotesi indicate sopra. A fronte dell'attivazione di questa procedura contrattuale nessun lavoratore si rifiuterebbe di svolgere mansioni che non gli competono.
Il codice di autoregolamentazione allegato al contratto prevede dei limiti sugli scioperi, ma qui, come abbiamo visto, non si tratta di sciopero e quindi il codice di autoregolamentazione non può essere invocato. In ogni caso non vi è alcun cenno allo "sciopero delle mansioni".
La contrattazione dei servizi minimi essenziali non esiste né in caso di sciopero né tantomeno in casi in cui di sciopero non si può parlare. Quello che si contratta sono i contingenti di personale. E' solo per aiutare gli amici confusi della CGIL che ricordiamo che il codice di autoregolamentazione e la legge 146/90, che impropriamente citano, fissano chiaramente i servizi minimi essenziali (l'acquisizione delle dichiarazioni tramite lettore ottico non è tra essi).
Ancora più confuso è l'accenno che viene fatto alle mansioni superiori parlando della legge 312/80, disapplicata dal Contratto, e su quello che viene stabilito da quest'ultimo in base al "contenuto culturale richiesto" (?) e le "attività da svolgere". Nello specifico ricordiamo che l'area funzionale A prevede capacità manuali generiche per lo svolgimento di attività semplici; limitata complessità dei problemi da affrontare; autonomia e responsabilità riferite al corretto svolgimento dei compiti assegnati. Lavoratore che è di supporto alle vari attività, provvede al ricevimento dei visitatori, è addetto alla giuda di veicoli. Il contenuto professionale (e non culturale) richiesto e la responsabilità attribuita a chi lavora sui lettori ottici sono ben superiori a questa declaratoria.
Confuso, per lo meno per noi, è il riferimento all'attività di centralinista. Non capiamo se serve per affermare che chi fa un corso di formazione dovrebbe avere il riconoscimento in B1 oppure per dire che i corsi non danno questo diritto.
Sulle posizioni della CGIL in contrattazione non vogliamo entrare in polemica, anzi siamo contenti che, come dice la RdB, pensano che vada "svuotata" l'area A. Purtroppo ci risulta, ed informiamo di questo la CGIL di Trento, che le ultime posizioni nazionali della loro sigla facciano riferimento solo a specifiche situazioni (tra cui ad onor del vero sono inclusi i lettori ottici). Ricordiamo però che solo la RdB ha, a più riprese, sollecitato incontri specifici sull'argomento.
Non si era mai visto che un'organizzazione sindacale (lo è ancora?) stigmatizzasse una legittima protesta dei lavoratori, spesso appoggiata dalle RSU elette nelle liste CGIL, come qualcosa che penalizzi coloro che alla protesta hanno, altrettanto legittimamente, deciso di non aderire.
Per quanto riguarda il rispetto delle regole, che secondo la CGIL sarebbero state violate, pensiamo di aver detto quanto basta per dimostrare che le astruse minacce della CGIL ("le modalità … di protesta.. espongono gli aderenti a possibili interventi sanzionatori") sono solo un atto disperato di chi ha scelto deliberatamente di STARE DALLA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE e non ne vuole pagare la conseguenza della disaffezione dei lavoratori.
INFINE SAREBBE INTERESSANTE SAPER COSA PENSANO CISL, UIL E SALFI DELLA POSIZIONE ASSUNTA DALLA CGIL.