Ministero Finanze:
“L'ARROGANZA DI
LICENZIARE"
Il diritto
di licenziare. -. suona male. Vuole sembrare una rivendicazione e
rivendicazione non è. Sarebbe meglio usare un'espressione più propria: l'arroganza
di. licenziare. Che fa il paio con la "oculatissima" richiesta di
lavoro flessibile. E' questo che chiedono a gran voce alcuni partiti e
sindacati d.o.c. . Tutti, in preda alla febbre liberista. E così, RdB che
sindacato d.o.c. non è, porta avanti la sua rivendicazione, vera e trasparente,
nei posti di lavoro. Cominciando dal salario: impoverito del 35%, negli ultimi
anni; e di cui, oltretutto, la fetta sicura, quella non soggetta ad obiettivi
da raggiungere o sotto forma di particolari tipi di compensi, è QUOTA MINIMA.
Il
resto è lasciato all'alea, al rischio: fornisci la tua prestazione di lavoro
oggi, subito, ma in modo certamente non corrispettivo verrà pagato a data
incerta; se sarai pagato. Questa controprestazione differita, quando c'è, è
comunque una forma di sfruttamento che col tempo va aggravandosi: plus dat qui
cito dat, dà di più chi dà subito, dicevano i Latini che non erano gli ultimi
arrivati.
Per
non parlare dei carichi di lavoro. Calati dall'alto sulla schiena come fa il
padrone col somaro. Il padrone non si chiede se il somaro è troppo gravato, sta
li con l'orecchio attento a sentire se la schiena scricchiola. Questo solo lo
preoccupa. La biada, infatti, è sempre la stessa. Aumenta solo la razione
d'acqua: questa, non costa niente e gonfia lo stomaco (proprio come il salario
accessorio).
Così,
RdB pensa di riconfigurarlo, il salario. Capovolgendo la configurazione
attuale: corrispettività tra prestazione di lavoro e retribuzione, e quindi il
70% dello spettante subito e il 30% ad incremento raggiunto. E' la
regola di qualsiasi contratto o patto onesto.
E'
necessario, poi, riconoscere quella professionalità che i lavoratori finanziari
stanno di fatto garantendo da molti armi, con autoformazione e buona volontà e
a loro totale rischio e pericolo. La cosiddetta riqualificazione del personale,
che interessa una percentuale minima dei lavoratori finanziari, non sana quella
situazione di mansioni superiori svolte che riguarda invece la
stragrande maggioranza dei lavoratori finanziari. E anche per chi frequenta
attualmente i corsi di riqualificazione aver superato la prova a quiz non
costituisce garanzia alcuna di passaggio di livello.
La
nostra preoccupazione, allora, è data dal fatto che l'amministrazione si sta
orientando con. un progetto chiamato GEO (gestione organici) a ridimensionare,
a dosare, le risorse umane. Al fine di ottimizzare i processi di lavorazione,
in base anche ai cosiddetti fattori di cambiamento: tecnologie, nuovi rapporti
con l'utenza. E, di conseguenza, potrebbe scegliere tra due differenti
percorsi: puntare sulla quantità degli operatori per migliorare la macchina
finanziaria, oppure puntare sulla qualità con superprofessionalità e
tecnologie avanzate a gestire intere fasi di processi produttivi.
Attualmente7
però, abbiamo il problema di collocare i lavoratori “dimessi”. Solo sul territorio
del Lazio, ad esempio, bisogna “sistemare” in aggiunta ai lavoratori sistemati
negli Uffici delle Entrate, 700 centrali, 350 lavoratori del CdS di
Roma, 400 lavoratori ex Monopoli.
Ci pare
doveroso, così, mettere al sicuro i posti di lavoro reclamando innanzitutto quell'indipendenza
informatica dalla
SOGEI che tanto c'è costata non solo in “cartelle pazze”. E, poi,
col dare vero effettivo impulso alla lotta contro l'evasione fiscale, Perché
l'orientamento di questa "illuminata" Amministrazione è coerente con
le nuove parole d'ordine che contrastiamo con forza, e cioè: flessibilità,
esternalizzazione dei processi, produttività selvaggia... Queste sono parole
d'ordine che hanno un preciso riflesso su tutti noi. Possono significare...
riduzione dei posti di lavoro o migrazione di massa da un comparto all'altro,
possono significare che se non alziamo la testa rischiamo di perdere non una
battaglia bensì la guerra.
Roma,
18 maggio 2000
RdB – Pubblico Impiego
Ministero Finanze