IL SACCO BUCATO N.1

Con questa pubblicazione le notizie relative a quanto accade nel Ministero delle Finanze, curate dalle Rappre­sentanze sindacali di Base, assumono altra veste. Non si tratta solo di una modifica grafica, ma è un operazione che vuole sottolineare l’importanza che le questioni relative al Ministero delle Finanze ricoprono su tutta la questione del Pubblico Impiego e soprattutto sull’economia nazionale. Vuole essere, certo un elemento di pro­paganda delle RdB e quindi uno strumento operativo nelle mani dei nostri delegati, ma soprattutto strumento di informazione e di stimolo alla riflessione per il personale. Riflessione sul proprio ruolo sociale e sulla necessità che questo ruolo venga adeguatamente riconosciuto non in maniera corporativa ma in maniera collaborativa con tutti gli altri lavoratori. Le RdB non vedono i finanziari come una casta chiusa, che vuole difendere egoi­sticamente i propri interessi, ma come elemento di rottura e dimostrazione del ruolo importante che il servizio pubblico deve ricoprire per garantire a tutti i lavoratori, siano essi tipici o atipici, pari opportunità attraverso quella redistribuzione del reddito che riteniamo sia elemento distintivo della civiltà di un paese. In tale lettura le nostre rivendicazioni rivestono nuova dignità e ricollocano al centro del sociale il nostro ruolo essenziale. L’impostazione della pubblicazione, a seconda delle situazioni e degli argomenti, sarà flessibile, sia nei tempi di invio, sia nelle dimensioni del notiziario, che nelle modalità di impostazione (monografica o su più argomenti). L’invio verrà effettuato via fax e/o via e-mail. I numeri saranno pubblicati sul nostro sito www.rdbcub.it (Sezione Pubblico Impiego/Statali/Notizie dai Ministeri/Finanze). E’ inutile dire che inviandoci fax al numero 06/233200763 o messaggi e-mail all’indirizzo rdbfinanze@hotmail.com ogni collaborazione o consiglio è ol­tremodo gradito.

In questo primo numero, sperimentale come tutti i primi numeri, approfittando del mancato sciopero del 23 giugno scorso (CGIL-CISL-UIL e SALFi), facciamo il punto concreto, e non strumentale, come ci è parso abbiano fatto altri, della situazione complessiva. Questo numero quindi è piuttosto ricco - e corposo - e costituirà la base su cui si fonderanno i numeri successivi. Dimenticheremo sicuramente qualcosa, ma abbiamo cercato di toccare tutti gli argomenti principali. Questo punto tiene anche presente di quanto emerso in un incontro che abbiamo avuto con il Ministro, e i massimi organismi dirigenti dell’attuale ministero, il giorno 27 giugno scorso.

 

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE:

 

I TRE MILIONI: E’ stato chiarito che non c’è nessun regalo. I fondi del 1999 esistevano già. Non viene modi­ficata nessuna procedura per l’attribuzione delle competenze, che restano legate a particolari posizioni di lavoro, progetti recupero arretrato e obiettivi monetari ecc. I tre milioni a dipendente quindi non sono un aumento ma va ribadito che si tratta solo di un acconto rispetto a tali competenze. Il singolo dipendente deve impegnarsi a restituire il di più in caso di conguaglio a debito. Per capirci, se io per diversi motivi, spesso indipendenti dalla mia volontà,  non partecipo a progetti o partecipo senza raggiungere obiettivi, questa quota potrà essere considerata indebitamente attribuita e quindi dovrò restituirla. La promessa dell’attribuzione di questi fondi entro luglio è inoltre destinata a restare vana vista, dice l’Amministrazione, l’enorme difficoltà tecnica a tenere fede all’accordo. Sulla questione, argomento di forte presa visto che grazie alle modalità di utilizzo del salario ac­cessorio (accettate da tutti meno che da RdB) ci stanno affamando da anni, oltre a denunciare la strumentaliz­zazione che se ne sta facendo, va rilevato che ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione che i soldi ci sono. Si potrebbe avere tranquillamente una 14^ mensilità se tutti i sindacati e l’Amministrazione non si oppo­nessero. Sono i lavoratori che devono imporsi.

 

AGENZIE Nonostante negli ultimi giorni ci sia stato presentato un progetto, che stiamo studiando e di cui a breve daremo informazione ai lavoratori, nello stesso non è presente alcun riferimento alla questione che più ci preme, le modalità di gestione del personale. Temiamo particolarmente fenomeni di “incentivazione ad andar­sene” che potrebbero essere messi in moto subito in alcuni territori – prevalentemente Centro-Sud - dopo l’applicazione del concetto che le piante organiche si calibrano sulla base degli obiettivi. In particolare una defi­nizione del Dott.Romano (Direttore Generale delle Entrate) ci ha fortemente insospettito. “sarà necessario cu­rare una corretta distribuzione geografica del personale”, è stato detto. Quindi, a parte le frasi tranquillizzanti del tipo “il processo si effettuerà senza morti e feriti”, resta una forte perplessità rispetto ai metodi di assestamento della macchina finanziaria e riguardo alla credibilità della stessa nel momento in cui l’intervento verrà calibrato sulla base delle disponibilità economiche.

Un esempio, in caso di flessione delle entrate ci sarebbe teoricamente una flessione nei bilanci con mi­nori fondi da investire e quindi di conseguenza minor potere deterrente ed accertativi che si potrebbe concretizzare in ulteriore diminuzione dell’efficacia e così via… In questo quadro andrebbero tagliate le spese. In ogni caso partirà un tavolo di confronto sulla materia in cui presseremo l’Amministrazione perché sco­pra al più presto le carte rispetto all’utilizzo del personale in questa riforma.

 

UFFICI CENTRALI E CENTRI DI SERVIZIO. Nell’ambito della riforma, immediata preoccupazione sorge sia riguardo al personale dell’attuale Segretariato Generale sia quello della Direzione Generale del personale, di immediata soppressione, nonché di quello dei Centri di Servizio che esauriranno a breve il loro compito. Riguardo a questo non c’è stata chiarezza sui modi di riutilizzo dello stesso ed è stato sottolineato che le soluzioni sono “in progress” ovvero che verranno trovate procedendo nella riforma. Riteniamo questo atteg­giamento non serio e che non possa essere il tratto distintivo di una Dirigenza che sia degna di questo nome, portando a soluzioni “spezzatino” non utili ne ai lavoratori ne al processo di riforma. Abbiamo quindi chiesto di accelerare i processi di confronto sulla materia e stiamo valutando la possibilità, ed aspettiamo risposte a ri­guardo, da iscritti e non iscritti, di effettuare, nel prossimo autunno, un’incontro/assemblea nazionale a cui po­tranno partecipare delegati (anche se non sindacali) di ciascun ufficio e in cui gli attuali e futuri vertici del Mini­stero e dell’Agenzia siano presenti per fornire delucidazioni direttamente ai lavoratori. Ci pare un ambito demo­cratico a cui nessuno possa sottrarsi pena lasciar intravedere atteggiamenti non chiari ed elementi di forte ri­schio.

 

RIQUALIFICAZIONE – Le prove si terranno a partire da settembre. Su nostra sollecitazione il Dott.Guaiana (Direzione Generale del Personale) si è impegnato a diffondere – entro il 15 luglio - una circolare con la moda­lità delle stesse. I corsi per VII (in cui sono stati recuperati i vincitori dei concorsi a titoli) e quelli per ruoli tecnici si terranno in “forma intensiva” nel mese di luglio. Gli incontri con i TUTOR di questi corsi saranno all’interno dell’orario di lavoro… Abbiamo sottolineato che questo contrasta con la parità di trattamento di tutto il personale. Molti lavoratori ad oggi hanno dovuto affrontare sacrifici – fuori dall’orario di lavoro - per gli incontri con i TUTOR il cui peso sul giudizio finale è tuttora ignoto. Sulla scorta di quanto deciso per questi ultimi corsi si rafforza la nostra richiesta di recuperare le ore del TUTOR. In ogni caso, vista questa discriminazione ci sembra chiaro che le stesse non potranno incidere sulla valutazione finale.

 

CONCORSI A TITOLI – Finalmente le prime assegnazioni, come da noi richiesto per primi, nella sede di ap­partenenza. Ma se l’Amministrazione – rafforzata dall’accordo con CGIL-CISL-UIL e SALFi,  insiste nel distin­guere sede (intesa come città) da ufficio noi ribadiamo a tutte le nostre strutture che la nostra posizione è la se­guente : I LAVORATORI HANNO MATURATO IL DIRITTO ALL’INQUADRAMENTO ANCHE IN VIRTU’ DI MANSIONI SUPERIORI PRESTATE PRESSO L’UFFICIO DI APPARTENENZA, QUESTO DIMOSTRA LA NECESSITA’ PRESSO LO STESSO UFFICIO DI PERSONALE DI QUALIFICA SUPERIORE E  QUINDI OGNI SPOSTAMENTO DAGLI UFFICI E’ INACCETTABILE. SE L’AMMINISTRAZIONE HA UFFICI MENO SGUAR­NITI ED UFFICI PIU’ SGUARNITI NON PUO’ RISOLVERE IL PROBLEMA CON LA TEORIA DEI VASI COMU­NICANTI. DEVE ATTREZZARSI AD ASSUMERE PERSONALE DOVE GLI MANCA.

 

LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI presso i Catasti. A fronte di un accordo (sempre lo stesso) che ribadi­sce la loro provvisorietà e che prevede come prospettiva l’eventuale formazione di una cooperativa che ottenga in appalto le lavorazioni oggi effettuate, le RdB hanno dichiarato sciopero per il 30 giugno e per il 4 luglio. In maniera bizzarra il Dipartimento della Funzione Pubblica ha diramato una nota in cui ritiene che non siano stati rispettati i termini previsti dalla legge 146/90 (diritto di sciopero) e successive modificazioni, atti a tutelare i cittadini nelle prestazioni dei servizi minimi essenziali. Questo fatto, sottolineato dalla RdB, ci è parso met­tere in difficoltà il Ministro, e rafforza la nostra protesta. Se il Governo ritiene che a questi lavoratori vada applicata la normativa della legge 146/90, implicitamente ammette che svolgono servizi minimi essenziali. Di conseguenza deve varare un concorso per coprire i posti che ricoprono. Lo stesso lo abbiamo ottenuto all’INPS, su questa strada siamo a buon punto per il personale ATA delle scuole e nel ministero della Giustizia. Gli scio­peri sono stati confermati perché secondo noi la soluzione a portata di mano, nonché credibile dal punto di vi­sta tecnico, sta  nell’inserimento nel Pubblico Impiego di questo personale.

 

ORDINAMENTO PROFESSIONALE : Abbiamo ribadito che non è più accettabile rinviare la ridefinizione dei profili professionali. Figure come gli addetti alla lettura ottica, addetti ai Call center, per citare solo i casi più eclatanti, non esistevano nei vecchi profili e quindi il reinquadramento del personale deve partire non dalla di­stribuzione del personale tra le qualifiche sulla base delle vecchie piante organiche ma dall’analisi delle effettive esigenze professionali attuali. Questo, come, a parole, dicono tutti, permetterebbe l’immediato svuotamento dell’Area A con il transito del personale a qualifiche superiori con la conseguente ricollocazione di tutto il perso­nale verso posizioni professionali più elevate. L’Amministrazione ci ha confermato che fisserà una serie di in­contri, a partire dalla prossima settimana, della ormai famosa Commissione Paritetica per la revisione dei profili professionali, che ad oggi non si è ancora riunita e sulla quale sembriamo gli unici a puntare veramente.

 

DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO – Resta tutta la perplessità verso il passaggio di competenze dai catasti agli enti locali e alle successive operazioni di esternalizzazione. Non vi è affatto chiarezza sul come queste coinvolge­ranno il personale e garantiranno il mantenimento della necessaria imparzialità sulle procedure di classazione degli immobili. Ri­guardo a questo riteniamo necessario ipotizzare nel mese di settembre una forte mobilitazione dei lavoratori, non necessariamente finalizzata ad uno sciopero. Anche in questo caso stiamo infatti valutando come per UF­FICI CENTRALI E CENTRI DI SERVIZIO (vedi sopra) la possibilità di ottenere un incontro pubblico con i re­sponsabili del Ministero e della futura Agenzia.

 

FONDO DI PREVIDENZA Vogliamo porre l’accento sul fatto che improvvisamente si parli di Fondo di Previ­denza. Questo, in una fase di ristrutturazione ci fa sospettare che lo stesso possa essere utilizzato come una specie di “fondo di solidarietà” per favorire mobilità e/o esodi di personale (con i soldi nostri?). Invitiamo tutti a vigilare: non vorremmo che il vero motivo del contendere del bluff/sciopero del 23 giugno fosse proprio la ge­stione di questo fondo.

 

UFFICI UNICI DELLE ENTRATE : Elemento di transizione verso le Agenzie. Tanto è vero che ci si affanna a vararli nella maggior parte dei casi entro la fine dell’anno. Ne sono elemento caratterizzante. In essi la cosiddetta semplificazione per il contribuente si concretizza in un appiattimento (verso il basso) della professionalità dei dipendenti. Questo ha due effetti, il primo è quello di peggiorare il servizio reso al contribuente, il secondo, di rendere più fungibile – diremmo polifunzionale -  il personale con una flessibilità sulle mansioni che ne rende semplice la sua sostituzione nel processo produttivo anche con personale non preparato, approfittando dell’alto indice di scolarizzazione della pletora di disoccupati che pressano alle porte. Questo fenomeno oltre ad essere uno sfruttamento di questi lavoratori che attraverso interinale, contratti formazione, lavori socialmente utili ecc. farebbero il loro ingresso non tutelati nel mondo del lavoro pubblico, diviene evidente causa di minore potere contrattuale del personale di ruolo che vedrà decadere (ancora più di quanto accada oggi) i propri diritti.

 

TELEMATIZZAZIONE DEI SERVIZI: Non ci lasceremo andare a sfoghi di carattere luddista dichiarandoci contrari alle nuove tecnologie. Certo è che la dichiarazione del Dott.Romano (Direttore Generale delle Entrate) secondo cui solo la Telematizzazione degli atti immobiliari dovrebbe sollevare dal lavoro attuale (tra Entrate e Territorio) oltre 9.000 addetti è argomento che apre un nuovo fronte di discussione. 9.000 addetti, senza contare quelli che saranno sollevati grazie alla telematizzazione dell’invio delle dichiarazioni e dagli accertamenti che verranno a mancare grazie al cosiddetto visto pesante dei professionisti. Sempre il Dott.Romano ha inoltre parlato di circa 80.000 professionisti a cui verranno, gradualmente, attribuiti compiti attualmente svolti dai dipendenti del ministero (addirittura le variazioni anagrafiche IVA). Vanno benissimo le nuove tecnologie, ma che utilizzo si prevede per il personale sollevato da questi incarichi? Questa esternalizzazione dei servizi che costo avrà per il contribuente?

 

ELEZIONI RSU: Segnale inquietante di mancata Democrazia. L’Amministrazione e le altre sigle sindacali si stanno opponendo alle procedure di rielezione delle RSU negli Uffici Unici di nuova costituzione. Seppur critici nel ruolo di calmiere della protesta sindacale che altre sigle attribuiscono alle RSU, le riteniamo uno strumento diretto per i lavoratori per partecipare alle questioni relative alle problematiche di posto di lavoro. Un luogo dove possono e devono essere sollevate problematiche rispetto alla sicurezza, al rispetto dei diritti quotidiani, alla sensibilizzazione dei lavoratori riguardo a problemi che talvolta paiono travalicare gli angusti confini dell’Ufficio ma che sono la vera causa dei problemi quotidiani (vedi la gestione dei fondi del salario accessorio, una  volta Articoli 36 e 37, oggi Fondo Unico di Amministrazione). Per questo motivo, rassicurati da determinazioni dell’ARAN che individua le RSU come soggetto contrattualmente rilevante e necessario, intendiamo varare al più presto le elezioni in tutti gli uffici di nuova costituzione. Se volete presentare una lista RdB contattateci, vi invieremo materiale e normativa per favorire la presentazione.

 

CONTRATTO : Emerge un elemento fortemente preoccupante. Da gennaio 2001 partiranno le Agenzie, il per­sonale come sarà amministrato, visto che non esiste il Comparto di Contrattazione Agenzie Fiscali? Con quali regole? Da chi? Con quali garanzie? Con quali diritti? Solo noi abbiamo chiesto il varo del Comparto Agenzie Fiscali per poter avere un contratto che superando la farsa del Contratto integrativo (la scatola vuota che unici abbiamo contestato e non firmato) potesse affrontare seriamente i problemi sul piatto. Questa è un operazione che ci insospettisce fortemente: si vara un comparto senza un contratto di riferimento. A chi giova?