CARTELLE
PAZZE:
Qualche
giorno fa abbiamo inviato un comunicato
in cui chiedevamo all’Amministrazione di ribattere l’ennesima accusa
mossa ai dipendenti del Ministero delle Finanze dalla stampa (Il Messaggero, 11/7//2000)
di cui ricordiamo il passaggio chiave : “Può
anche darsi che il “cervellone” del fisco talvolta non funzioni bene, ma
evidentemente funziona male anche il personale.”
Oggi
(19 luglio 2000) lo stesso giornale riporta una frase di una circolare diramata
dall’Amministrazione finanziaria:
«Le
comunicazioni sono inviate dall’Amministrazione (al contribuente n.d.r)
avvalendosi di un sistema di controllo automatizzato dei dati trasmessi telematicamente,
senza alcun intervento manuale da parte degli uffici».
Siamo contenti
che, sollecitata da noi, l’Amministrazione abbia sentito il dovere di
difendere i propri dipendenti ma, se riconoscere il problema può essere un
primo passo, il prossimo è quello di affrontarlo e risolverlo.
Il problema si chiama SOGEI,
società privata, esterna al ministero delle Finanze, che gestisce tutta l’Anagrafe
Tributaria e i programmi di elaborazione ad essa collegata. La soluzione è una
forte informatizzazione del personale interno attraverso percorsi di
formazione.
Ricordiamo
che, oltre 5 anni fa, è stata effettuata tra il personale una selezione
interna, un concorso, con soldi spesi (di chi?) a seguito della quale erano
stati individuati gli “informatici”.
Un
progetto che scontentava le lobbies private? Fatto sta che il concorso, terminato e con graduatoria definitiva, è
caduto nel vuoto, chi lo aveva varato, Billia, attualmente all’INAIL, è stato
improvvisamente allontanato e i dipendenti e i contribuenti sono rimasti nelle
mani di SOGEI…
A poco servono proclami di recuperi arretrato se poi la
gestione di questo progetto sta nelle mani di chi, pur restando nell’ombra, in
realtà crea enormi disagi ai contribuenti che, giustamente arrabbiati, se la prendono
con chi invece nell’ombra non sta, il dipendente delle Finanze.
Ringraziando quindi il Ministro di aver specificato che non
esiste “alcun intervento manuale da parte degli uffici”, pretendiamo però che
questa affermazione abbia un seguito.
Roma, 19 luglio 2000