IL SACCO BUCATO N. 5 – 2/8/2000

 


PRE-ESTIVO
 

Con questo numero si sospendono, salvo eventi eccezionali, le pubblica­zioni de Il sacco Bucato che riprende­ranno a settembre.

 

La carne al fuoco è tanta:

 

STIPENDIO - con un contratto sca­duto da gennaio - gli aumenti veri li chiede solo RdB, perchè gli altri sin­dacati non lo fanno?

 

ORDINAMENTO PROFESSIONALE - il contratto integrativo fissava che con i soldi del salario accessorio si dovevano effettuare passaggio di li­vello tra le aree, il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti dicono di no. I passaggi di livello re­stano chimera pagata con i soldi dei lavoratori?

 

CENTRI DI SERVIZIO – che fine fa­ranno? vareremo una rubrica fissa per capirci qualcosa;

 

RIQUALIFICAZIONE - dopo le prove orali, la mobilità? perché da ricono­scimento collettivo e' divenuta con­corso selettivo? L'altra faccia del passaggio di livello.

 

AGENZIE - Progetto 10 - Utilizzo delle risorse umane. Personale e Agenzie. Prepensionamenti, mobilità del personale, contratti di lavoro ati­pici e flessibili … cosa si dice, cosa c’è di vero?

 

UFFICI DELLE ENTRATE  - Polifun­zionalità – interscambiabilità - sostitui­bilità.. Che fine fa la professio­nalità?

 

DECENTRAMENTO – Chi passerà agli enti locali? Con quali garanzie?

 

SALARIO ACCESSORIO – Di tutti ma non per tutti?

 

Questi, al di là degli acconti di ar­retrati, di cui parleremo – ancora una volta - dopo, sono i veri pro­blemi. BUONE VACANZE

 

E I SOLDI ?

(I TRE MILIONI PARTE V)

 

Nell’accordo truffa in base al quale  CGIL-CISL-UIL e SALFi avevano de­ciso di revocare lo sciopero del 23 giugno scorso c’era scritto:  entro lu­glio tre milioni lordi pro capite e il saldo del 2% del 1997.

 

Luglio di che anno? Non è che ne siamo contenti, ma ancora una volta i lavoratori potranno capire di chi ci si può fidare…

 
Il ritardo dimostra, purtroppo, che le Rappresentanze sindacali di base non si sbagliavano riguardo al loro giudizio sulla natura dei fa­mosi tre miloni (lordi).
 
Si tratta di soldi “finti” che l’Amministrazione ha intenzione di conguagliare come del resto CGIL-CISL-UIL e SALFi hanno sottoscritto:

 

… per l’anno 1999, sottoscritto defi­nitivamente il contratto integrativo di amministrazione come in precedenza precisato, si darà corso all’accredito agli uffici periferici delle somme rela­tive al fondo unico di amministrazione per tale anno.

Verrà altresì corrisposta a titolo di ac­conto sul trattamento accessorio di cui al Fondo unico di Amministra­zione entro il mese di luglio una anti­cipazione pari a L.3.000.000 lorde.

In tal caso verrà rilasciata da parte degli interessati una dichiarazione dalla quale risulti che detta somma viene percepita a titolo di anticipa­zione e salvo conguaglio. (AC­CORDO 21 GIUGNO 2000 – AMMI­NISTRAZIONE,CGIL, CISL, UIL, SALFi)

 

Con il Fondo Unico di Amministra­zione si pagano le particolari posi­zioni (sportello, lavori disagiati…) nonché i progetti finalizzati…

 

Se il singolo dipendente non dovesse maturare, a conti definitivi l’importo corrisposto, nonostante all’interno del Fondo Unico del 1999 ci sia una cifra corrispondente a quasi otto milioni a testa, che succederebbe? L’Amministrazione, forte dell’accordo del 21 giugno, vorrebbe indietro i soldi. Questo è il motivo per cui i soldi non sono ancora arrivati.

 
Interpretazione sbagliata? Leggiamo le indicazioni inviate dal Diparti­mento del Territorio come base per effettuare i conteggi.

 

-     CESSAZIONI DAL SERVIZIO

-     COLLOCAMENTI A RIPOSO

(avvenuti successivamente al 31 dicem­bre 1999 o che si prevede avverranno nel 2000 per raggiungimento del limite massimo di età o per richiesta già avan­zata dal dipendente)

 

Non può essere corrisposta l'anticipa­zione.

In tali situazioni non sarebbe possibile procedere al recupero delle somme per utilizzarle ai fini cui sono destinate. Infatti il recupero delle somme nei confronti dell'interessato con versamento diretto ovvero con ritenuta sul trattamento di pensione (nota cosi come nel caso in cui occorra procedere al recupero sullo sti­pendio nei confronti del dipendente che pur in servizio non abbia titolo, in tutto o in parte, al trattamento accessorio), non consentirebbe di utilizzare tali somme per reintegrare il Fondo Unico di Ammi­nistrazione per cui le stesse andrebbero in economia.

Siffatta situazione darebbe origine ad una duplice conseguenza:

-       una volta definito il trattamento ac­cessorio spettante a ciascun dipen­dente non si renderebbe possibile corrispondere a tutti quanto loro do­vuto per essere andate in economia parte delle risorse;

-       nei confronti dei dipendenti collocati a riposo, considerato che le somme erogate a titolo di acconto sono soggette a contribuzione pensioni­stica qualora si debba operare un recupero e questo non venga effet­tuato nel corso dell'anno 2000 - che comunque comporterebbe "econo­mia" delle somme recuperate - oc­correrà provvedere alla emissione di mod. CUD (ex mod. 101) con auto­matica comunicazione da parte dei centri meccanografici all'INPDAP e rideterminazione conseguente della pensione in base ad un trattamento non dovuto (vanno tenute presenti anche eventuali conseguenze era­riali).

·       ASPETTATIVA PER MOTIVI FAMI­GLIA

·       ASSUNZIONI NEL CORSO DEL 1999

·       SERVIZIO MILITARE

·       PERIODO Dl PROVA PRESSO AL­TRE AMM.

·       ASPETTATIVA PER RICONGIUN­GIMENTO AL CONIUGE

·       SOSPENSIONE CAUTELARE

·       FUORI RUOLO PRESSO ALTRE AMM.NI

·       PART-TIME

·       ASSENZA PER MALATTIA

·       ASTENSIONE LEGGE 1204

·       PASSAGGI ALLA QUA­LIF.DIRIGENZIALE

·       CONGEDO STRAORD. PER DOT­TORATO

 

Nelle casistiche indicate l'anticipa­zione non va erogata o va erogata in parte.

L'erogazione dell'anticipazione è stretta­mente connessa alla possibilità di po­ter procedere al recupero sullo stesso capitolo ad evitare, come sopra preci­sato, che il recupero debba avvenire sullo stipendio con conseguente econo­mia delle somme anticipate ed  indispo­nibilità delle stesse che  inciderebbe ne­gativamente almeno in quota parte, nei confronti di chi ne abbia titolo.

Conseguentemente, nella determina­zione della somma da anticipare  occorre  in  ogni  caso  valutare  la  posizione del­l'interessato, prendendo a riferimento la presenza in servizio e per quanto possi­bile, la certezza che lo stesso abbia titolo all'erogazione (e in quale presumibile mi­sura) del trattamento accessorio.

 

Per le Rappresentanze sindacali di base non è accettabile quanto scritto nell’accordo del 21 giu­gno scorso.

 

Per noi questi soldi sono una 14^ mensilità e non vanno af­fatto conguagliati.

 

Ci muoveremo in questa direzione in tutte le trattative da effettuare relative al Fondo Unico del 1999 in cui non accetteremo vengano rimessi in di­scussione i fondi già distribuiti.

 

Se, ad esempio, la quota media pro­capite di salario accessorio del per­sonale di un ufficio (o DRE o DCT o DCD) fosse di 5 milioni lordi richiede­remo che la trattativa venga effettuata solo sull’eccedenza relativa alla me­dia già corrisposta, e quindi su 2 mi­lioni circa.

 

Per questo invitiamo tutti i lavoratori a ritirare il cosiddetto acconto in at­tesa che le trattative locali ricono­scano quella quattordicesima mensi­lità che per motivi oscuri (visto che ci sono i soldi) l’Amministrazione conti­nua a non voler sborsare.

 

Chiederemo a tutti i sindacati di dichiararsi esplicitamente in tutte le trattative riguardo a questa pro­posta.

 

Per sgombrare ogni dubbio ribadiamo che questa proposta è praticabile sia sul piano economico (i soldi sono già stati attribuiti – ovvero lo saranno a breve) che su quello giuridico.

 

Ri­teniamo utile soffermarci qualche istante su quest’ultimo aspetto.

 

I livelli di contrattazione sono due:

1) Il contratto nazionale di categoria (statali)

2) La trattativa integrativa

 

All’interno della trattativa integrativa, quindi, tutti i livelli di contrattazione hanno pari valore giuridico.

 

In parole povere, non esiste una scala gerarchica tra le contrattazioni che si svolgono a livello nazionale di ministero delle finanze e quelle che si svolgono nel più piccolo e sperduto ufficio. I soggetti trattanti (RSU e sindacati locali) non sono, nel loro ambito di contrattazione, vincolati che dal Con­tratto nazionale di ca­tegoria (Statali). Quindi, sul piano giuridico, sono li­beri, volendo, di de­rogare a quanto concordato in ambiti diversi dal con­tratto di categoria (ov­vero in accordi nazionali di ministero, di dipartimento, regionali o comparti­mentali).

 

La trattativa di posto di lavoro può, e secondo noi, deve, insinuarsi nelle pieghe dell’art.32 del Con­tratto Na­zionale di Lavoro sull’utilizzo del Fondo Unico di Amministrazione che recita:

 

le risorse che compongono il Fondo sono prioritariamente utilizzate per:

o      finanziare turni per fronteggiare particolari situa­zioni di lavoro e com­pensi per lavoro straordinario qualora le risorse di cui all'art.30 siano state esaurite;

o      compensare l'esercizio di compiti che compor­tano specifiche re­spon­sabilità rischi, disagi, gra­vose ar­tico­lazioni dell'orario di la­voro, reperibilità collegata a ser­vizi che richiedono in­terventi di ur­genza;

o      incentivare la mobilità del perso­nale secondo le esigenze proprie delle singole Amministrazioni;

o      erogare compensi diretti ad incen­tivare la produt­tività collet­tiva per il miglioramento di ser­vizi;

o      erogare l'indennità prevista per gli incarichi rela­tivi alle posizioni or­ganizzative;

o      finanziare i passaggi economici nell'ambito di cia­scuna area pro­fes­sionale, destinando a tale scopo quote di risorse aventi ca­ratteri di certezza e stabi­lità.

o      corrispondere compensi corre­lati al merito ed im­pegno indivi­duale, in modo selettivo.

 

Per farla breve, non c’è scritto da nessuna parte che nella correspon­sione dei compensi diretti ad incenti­vare la produttività collettiva per il mi­glioramento dei servizi non possa es­sere inclusa una somma che venga distribuita annualmente in maniera indifferenziata ed, in ogni caso, il “prioritariamente” dell’art.32 non esclude altre possibilità di utilizzo del fondo ove contrattate dalle parti legittimate a farlo.

 

ENTRATE

2% del 1998 – per pochi e una quota alle Dogane (!)

 

Chiuso l’accordo (non con la firma RdB) sul fondo del 2% del 1998. Come avevamo già affermato nello scorso numero la fretta di chiudere al fine di rispettare il vituperato accordo del 21 giugno ha dato vita ad un gioco di scatole cinesi in cui si pos­sono celare i peggiori sviluppi. Il ri­sultato finale vede una cifra, non an­cora chiarita, che sarà divisa in que­sto modo:

 

Uffici Dip.Entrate

63,32%

Centri di Servizio

19,81%

Uffici Periferici di co­ordinamento

10,58%

Uffici Centrali

3,10 %

Dirigenti

2,98%

Dogane (iva intraco­munitaria)

0,21%

 

Il primo dato che emerge è che con il 2% delle Entrate si vada a corri­spondere una quota alle Dogane che seppur minima, - sarebbero co­munque circa 200 milioni – va in completa contro­tendenza rispetto al, dichiarato da tutti, ma praticato da pochi, tentativo di perequazione con le dogane.

 

All’interno del singolo ufficio le per­centuali da contrattare sono le se­guenti:

 

Tutti

65%

Ad­detti al Controllo Fi­scale

22%

Con­trattazione de­centrata

13%

 

Emerge nell’accordo, tra l’altro, una forte discriminazione tra livelli “alti” e livelli “bassi” che, se premia giusta­mente la professionalità dei funzionari di area C, non rende giu­stizia ai lavo­ratori di area B ed A che spesso sono utilizzati per coprire i buchi di orga­nico attraverso lavora­zioni di qualifi­che superiori.

 

Un dato infine molto importante. Ad oggi gli uffici che avrebbero raggiunto l’obiettivo numerico e monetario sono solo 306, quelli che lo hanno rag­giunto parzialmente (a cui verrà corri­sposto solo il 50% del 2%) sono 92. Tutti gli altri, per un verso o per l’altro, sono a rischio: 84 non hanno rag­giunto ne l’obiettivo numerico ne quello monetario, 266 non hanno raggiunto quello monetario seppur abbiano raggiunto quello numerico, 52 non sono calcolabili mancando i dati relativi al personale. Insomma su 800 uffici circa, solo la metà avrebbe le carte in regola per ottenere il “pre­mio”. C’è qual­cosa di sbagliato negli obiettivi se così pochi uffici li raggiun­gono? Sol­lecitiamo l’amministrazione  a rifare i conti…

 

FRONT OFFICE

ROMA 5

Un buon inizio

Avevamo in numeri precedenti solle­vato il problema di quegli uffici delle Entrate decisamente sottodimensio­nati riguardo alle reali esigenze. Roma 5 ne è l’esempio lampante, ma certo non ne mancano altri. L’intervento delle Rappresentanze sindacali di base presso quell’ufficio ha portato ad un accordo secondo il quale il numero di contribuenti per gli avvisi bonari e le cartelle esatto­riali è limitato ad un mas­simo di 100, corri­spondenti ad al­trettanti atti.

Inoltre è stato concordato che questo limite potrà essere esteso, in caso di emergenza, anche ad altri sportelli. E' stato poi ratificato che le ore ecce­denti l'orario di lavoro vengono com­pensate con ore di straordina­rio o con riposi compen­sativi che potranno es­sere fruiti anche in ore frazionate. Da settembre si abbatte­ranno sugli uffici unici italiani ben 6 milioni di cartelle avvisi bonari ecc. e si preannunciano con­dizioni di stress e di tensione poco raccoman­dabili. L’accordo di Roma 5 può es­sere una traccia, a cui, anche gli altri posti di lavoro, possano far riferi­mento. In questa si­tuazione generale di pacificazione e di controllo dei la­voratori pensiamo che l'unica arma di salvaguardia è una vertenza com­plessiva in tuffi gli uffici finanziari a partire proprio dai Front Office degli uffici delle Entrate, che sono la ve­trina a cui l'Ammini­strazione è interes­sata.

 

RICORSO RIA

ca’ nisciuno é fesso

 

Dopo anni di ricorsi presentati dal sindacalismo di base che hanno aperto addirittura la possibilità  del ri­conoscimento per tutti della maggio­razione RIA  c’è chi propone a tutti gli iscritti  (15/20 mila al mese di tessera)  “gratis” un ricorso che la RdB ha presentato recentemente a sole 5.000 lire una tantum per iscritti e non iscritti.


 

RIQUALIFICAZIONE

Le sottocommissioni d’esame

Come già ricordato, gli esami per i profili di VI e VIII qf dovrebbero iniziare dal 25 settembre, anche se qualche Direzione Regionale annuncia che forse ci riuscirà prima. Pubblichiamo qui la tabella contenente le sottocommissioni.

VI q.f.

 

 

 

 

 

REGIONE

Presidente

Membro

Membro

Segretario

Membro aggiunto

Esperto informatica

Marche

Venditti Mario

Pezzoli Enrico

Granaroli Franco

Maggi Chiara

Di Giorgio Giovanni

Puglia

Bisegna Gino

Durante Angelo

Sisto Gaetano

Rizzi Monica

Serafino Cosimo

Emilia Roma­gna

De Scisciolo Francesco Ma­ria

Villani Giuseppe

Capacchione Vito

Palacchino Taddeo

De Michele Raffaella

Sardegna

Spano Lucia

Madeddu Sandro

Massidda Carlo

Todde Annalisa

Lecca Giorgio

Toscana

Valle Giuseppe

Castoria Giancarlo

Di Grezia Francesco

Cangianiello Concet­tina

Landi Manfredo

Liguria

Autiero Mario

Iannò Antonino

Coppola Renato

Riga Carmelo

Fiorda Domenico

Lombardia

Primerano Aldo

Cesaria Rodolfo

Rinaldi Michele

Lombardi Eloisa

Branca Michele

Campania

Tarascio Aldo

Morrone Antonio

Libeccio Alberto

Sangiorgio Annamaria

Casaburo Antonio

Sicilia

Scapellato Rosario

Margarese Simone

Re Leonardo

Stillone Piera

Nasatasi Francesco

Piemonte

Alibrandi Angelo

Santise Arturo

Tricoli Silvano

Scalenghe Anna Maria

Piccirillo Angelo

Friuli V.G.

Fogà Francesco Antonio

D’Acunto Gennaro

Verbano Vittorio

Di Tullio Rosanna

Bertotti Guido

Veneto

De Felice Pasquale

Diamanti Maria Lui­gia

Lalicata Corrado

Rinceri Concetta

Del Grande Aldo

VIII q.f.

 

 

 

 

 

Marche

De Mutiis Orlando

Alidori Pietro

Spadaccini Teodoro

Medici Michele

Caliendo Gennaro

Puglia

De Santis Walter

La Medica Michele

Partipilo Gianfranco

Natale Carmine

Serafino Cosimo

Emilia Roma­gna

Pirani Giorgio

Villani Giuseppe

Di Mare Canio

Vittuari Maria Rosa

Ciardiello Sergio

Sardegna

Orsi Massimo

Trombetti Leopoldo

Bordiga Teodoro Pa­olo

Caredda Giuseppe

Brau Maria Bernar­dette

Toscana

Pardi Enrico

Toma Giovanni

Gambardella Luigi

Fiorillo Giuliano

Martina Luigi Bene­detto

Liguria

De Santis Walter

Di Giulio Alfio

Greco Giuseppe

Russo Gaetano

Cortesi Pierfrancesco

Lombardia

Orsi Massimo

Casale Walter

Basile Bruno

Valeri Concettina

D’Agata Carmelo

Sicilia

Di Giugno Salvatore

Fichera Alfio

Lombardo Giuseppe

Torregrossa Rosa

Giacobbe Maurizio

Piemonte

Scippacercola Vittorio

Beggiato Giorgio

Ressa Roberto

Del Bene Floriana

Tarallo Lorenzo

Friuli V.G.

Amodeo Giuseppe Ugo

Lucchini Carlo

Giugni Italo

Claut Tiziana

Maialetti Francesco

Veneto

Scippacercola Vittorio

Catena Antonio

Di Roma Paolo

D’Aniello Maria

Affatati Gaetano