LSU E LAVORATORI DEL TERRITORIO
UNITI PER AFFRONTARE LA RIFORMA
A
scanso d’equivoci ed al fine di evitare strumentalizzazioni già in atto da
parte di chi fomenta un’ulteriore guerra tra poveri, intendiamo ribadire
con chiarezza la nostra richiesta per l’assunzione stabile dei lavoratori
socialmente utili, da tempo “sfruttati” dall’Amministrazione finanziaria che
preferisce tenerli in questa precaria condizione di lavoratore a scadenza e
senza tutele, piuttosto che riconoscere il ruolo positivo da questi svolto
negli ultimi anni.
Ripetiamo con forza
questa richiesta: garantire dignità con un impiego stabile a tutti i
lavoratori.
Ma l’operazione nel Ministero delle Finanze, ora che
sembra trovare l’avallo anche dei sindacati concertativi, non può certo essere
ultimata a scapito dei colleghi degli uffici del Territorio.
Non
bisogna, infatti,
assolutamente dimenticarsi di tutti quei lavoratori di ex terza, quarta
e quinta qualifica funzionale che in quegli uffici da anni sono utilizzati
per mansioni superiori e che non devono temere del loro futuro con
l’avvento delle Agenzie.
sono grida
di battaglia che non nascono certo oggi e che si scontrano con quei sindacati
che intendono spendere i soldi di tutti i lavoratori solo per alcuni: i più
flessibili, i più “produttivi” (?), quelli che rinunciano alla tutela dei loro
diritti, adeguandosi proni al “nuovo che avanza”. I paventati tagli di
personale poi, specie nell’area B, risultano totalmente assurdi innanzi al
fatto che l’Amministrazione, per ultimare lavori in arretrato da anni, deve
ricorrere a progetti finalizzati continui per il recupero dell’arretrato e
all’aiuto indispensabile dei LSU.
Così come la distribuzione del
personale tra Agenzia del Demanio e Agenzia del Territorio, e quindi agli enti
locali di tutta la penisola, non può non tenere conto del diritto di chi da
anni, lontano da casa e dagli affetti più cari, attende di poter tornare al
paese di origine.
Chiediamo
quindi all’Amministrazione di scoprire definitivamente le carte riguardo alla
riforma, mostrando numeri e reali finalità sui quali aprire un vero confronto,
e agli pseudo-sindacati non a non alimentare conflitti tra lavoratori di ruolo
e non di ruolo, alla fine dei quali saremo tutti più deboli.
Invitiamo quindi i colleghi
del Territorio a vigilare e a non cadere nella trappola tesa da quelle pseudo
organizzazioni sindacali che abbiamo sempre incontrato a braccetto
dell’Amministrazione e non certo al fianco di chi combatte con i lavoratori.