IL
SACCO BUCATO N. 1/2001 – 10 gennaio
In
questo numero:
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Agenzie : l’anatra zoppa (ovvero: siamo tutti provvisori)
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MAGGIORAZIONE RIA: la Finanziaria tenta il golpo gobbo
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Territorio : Passaggio di competenze e di personale (nessun rapporto)
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Demanio : vittoria delle RdB. Perché allora non abbiamo firmato
l’accordo?
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Centri di servizio: dopo gli scioperi di Bari e Venezia
l’Amministrazione deve rispondere.
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Commissioni Tributarie: preparata proposta di legge per il passaggio
al Ministero di Giustizia
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Verifiche da soli : NO GRAZIE. Alla dogana di Torino la dirigenza
prova a farsi manager.
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Agenzie
Fiscali: L’anatra zoppa (ovvero: siamo tutti provvisori)
L’anatra
zoppa, se non ricordo male, è il modo con cui viene definito il Presidente
degli Stati Uniti negli ultimi mesi del suo mandato. E’ quindi il modo di definire
qualcosa di – potenzialmente – molto efficace ma che non può esprimere
nessun potenziale. Dopo tanto parlare ecco infatti che le “fantastiche”
Agenzie Fiscali prendono il via. A fine anno infatti è stato pubblicato il
decreto istitutivo – pubblicato integralmente sul nostro sito www.rdbcub.it
Sezione Pubblico Impiego/Statali/Ministero Finanze – di cui qui pubblichiamo
alcuni stralci riguardanti il personale.
Non
sono ancora stati sottoscritti ne regolamenti ne convenzioni. Si sa quindi che le Agenzie sono
esistenti dal 2 gennaio, ma ne come si organizzano, ne cosa devono fare… Un
bel lavoro di fino…
Articolo
5
(ruolo
speciale provvisorio del personale).
1.
Tutto il personale del ministero delle finanze, in servizio alla data del
31 dicembre 2000, è inserito, a decorrere dal 1° gennaio 2001, nel ruolo
speciale provvisorio previsto dall’articolo 74, comma 1, del decreto
legislativo 30 luglio 1999, n.300, come da accluso elenco , facente parte
integrante del presente decreto, articolato nelle sezioni 1/A, 1/B, 1/C, 1/D,
1/E, 1/F ed 1/G.
2.
Il personale inserito nell’elenco di cui al comma 1, sezione 1/A, è
distaccato provvisoriamente, a decorrere dal 1° gennaio, presso l’agenzia
del demanio.
3.
Il personale inserito nell’elenco di cui al comma 1, sezione 1/B, è
distaccato provvisoriamente, a decorrere dal 1° gennaio, presso l’agenzia
delle dogane.
4.
Il personale inserito nell’elenco di cui al comma 1, sezione 1/C, è
distaccato provvisoriamente, a decorrere dal 1° gennaio, presso l’agenzia
delle entrate.
5.
Il personale inserito nell’elenco di cui al comma 1, sezione 1/D, è
distaccato provvisoriamente, a decorrere dal 1° gennaio, presso l’agenzia
del territorio.
6.
La gestione del personale di cui ai precedenti commi 2,3,4,5 è affidata
alle rispettive agenzie.
7.
Il personale inserito nell’elenco di cui al comma 1, sezione 1/E,
compreso quello in servizio presso le segreterie delle commissioni tributarie,
continua ad esercitare le proprie attività presso gli attuali uffici, fino
all’attivazione del dipartimento delle politiche fiscali.
8.
Il personale attualmente in servizio presso la direzione centrale per la
fiscalità locale del dipartimento delle entrate è inserito nella sezione
1/E dell’elenco di cui al comma 1 e provvisoriamente distaccato presso
l’ufficio del segretariato generale, che ne cura la relativa gestione. A tal
fine il dipartimento delle entrate mette a disposizione dell’ufficio del
segretario generale le risorse necessarie.
9.
Il personale attualmente in servizio presso la direzione centrale per gli
affari giuridici e per il contenzioso tributario del dipartimento delle
entrate, è inserito anch’esso nella sezione 1/C dell’elenco di cui al comma
1 e provvisoriamente distaccato per intero, in attesa dell’attivazione del
dipartimento delle politiche fiscali, presso l’agenzia delle entrate. Il predetto
ufficio, nella fase transitoria, continua a svolgere anche le funzioni già
attribuite al dipartimento per le politiche fiscali dal decreto legislativo
n.300 del 1999, alle dipendenze funzionali del segretario generale.
10.
Il personale del ruolo esaurimento previsto dall’art.4, comma 1, del
d.lvo 9 luglio 1998, n.283, è inserito in apposita sezione, denominata 1/G,
dell’elenco di cui al comma 1. Resta fermo quanto previsto nel decreto
ministeriale 30 dicembre 1998 e, per quanto concerne il personale attualmente
distaccato presso l’ente tabacchi italiano, nel decreto ministeriale 9
novembre 2000.
11.
I vincitori del concorso a 999 posti di dirigente, bandito con decreto
ministeriale 19 gennaio 1993, che non hanno ancora stipulato il contratto
individuale o il cui contratto non è in corso di stipula, sono inseriti in un
apposita sezione, denominata 1/F, dell’elenco di cui al comma 1, pur
continuando a prestare servizio presso le strutture ministeriali ed agenziali di
attuale appartenenza. Con successivi decreti, da emanare entro trenta giorni
dalla data del presente decreto, si provvederà al distacco provvisorio dei
medesimi presso le singole strutture sulla base delle seguenti percentuali,
calcolate sulla base del numero degli addetti e degli uffici di livello
dirigenziale delle strutture di destinazione: Uffici centrali 5%; Agenzia del
Demanio 6%; Agenzia delle Entrate 68%; Agenzia del territorio 21%.
12.
I vincitori dei concorsi a 151, 162, 163 e a 36 posti di dirigente,
banditi con decreti ministeriali rispettivamente del 19 gennaio 1993, del
2 luglio 1997, del 2 luglio 1997 3 del 12 novembre 1998, che non hanno ancora
stipulato il contratto individuale o il cui contratto è in corso di stipula,
sono inseriti provvisoriamente, se appartenenti ai ruoli del ministero delle
finanze, nelle corrispondenti sezioni dell’elenco di cui al comma 1 e distaccati
presso le strutture ministeriali ed agenziali di appartenenza, secondo la qualifica
attualmente posseduta.
13.
I vincitori di concorso a 6,7 e 21 posti di dirigente, banditi con
decreti direttoriali del dipartimento delle dogane e delle imposte indirette,
rispettivamente del 7 luglio 1997, del 7 luglio 1997 e del 2 novembre 1998, che
non hanno ancora stipulato il contratto individuale o il cui contratto è in
corso di stipula, se appartenenti al ruolo delle dogane e delle imposte
indirette, sono inseriti provvisoriamente, nella sezione 1/B dell’elenco di
cui al comma 1 e distaccati presso l’agenzia delle dogane, secondo la
qualifica attualmente posseduta.
14.
Per i futuri contratti individuali del personale di cui ai commi 11, 12
e 13, la direzione generale degli affari generali e del personale,
per gli uffici centrali e le agenzie fiscli, per il personale ivi distaccato,
riservano almeno i seguenti contingenti di posti, calcolati sulla base delle
percentuali di cui al comma 11 e tenuto conto dei contratti già stipulati:
Uffici Centrali 22; Agenzia demanio 46; Agenzia dogane 34; Agenzia delle Entrate
205; Agenzia del Territorio 151.
15.
Anche ai dirigenti di cui ai commi 11, 12 e 13 possono essere conferiti,
nella fase transitoria, incrichi di direzione di uffici, centrali o periferici,
ovvero le funzioni previste dall’art.19, comma 10, del decreto legislativo 3
febbraio 1993, n.29, e successive modificazioni ed integrazioni.
16.
Ai dirigenti, provvisoriamente distaccati presso un’agenzia fiscale,
ai quali, successivamente all’approvazione del primo contratto collettivo,
non venga stipulato un contratto individuale, si applicano le disposizione
dell’art.19, comma 10, del d.lvo 3 febbraio 1993, n.29, e successive
modificazioni.
17.
Il personale inserito nel ruolo speciale e provvisoriamente
distaccato presso la agenzie, che sia attualmente in servizio, a diverso titolo,
presso gli uffici di diretta collaborazione del ministero e dei sottosegretari
di Stato, nonché presso le strutture centrali del ministero delle finanze, la
presidenza del consiglio dei ministri, i ministeri ed organismi equivalenti,
continua a prestare servizio presso tali organismi fino a che permangono le esigenze
di servizio dei predetti uffici ovvero fino alla scadenza degli incarichi
svolti da tale personale.
18.
Con
successivo decreto, ai sensi dell’art.7, si provvederà, in relazione al personale
attualmente assegnato all’amministrazione autonoma dei monopoli di stato
con il citato decreto ministeriale 9 novembre 2000.
Come
si può vedere, il personale resta, temporaneamente, dipendente del Ministero
delle Finanze ed inquadrato in un ruolo unico e successivamente distaccato
presso la relativa Agenzia (sul sito sono visionabili anche gli elenchi del
personale delle singole Agenzie).
Una
situazione che se qualcuno, vorrà usare per garantire un livello di incertezza
e quindi indebolire ogni resistenza del personale riguardo ai propri diritti,
troverà sulla sua strada le Rappresentanze sindacali di base.
MAGGIORAZIONE
RIA: la Finanziaria tenta il golpo gobbo
Questo
il testo definitivo dell’art.51 comma 3 della Finanziaria riguardo alla
Maggiorazione R.I.A.:
L'articolo
7, comma 1, del decreto legge 19 settembre 1992, n. 384, convertito, con modificazioni,
dalla legge 14 novembre 1992, n. 438, si interpreta nel senso che la proroga al
31 dicembre 1993 della disciplina emanata sulla base degli accordi di comparto
di cui alla legge 29 marzo 1983, n. 93, relativi al triennio 1° gennaio 1988-31
dicembre 1990, non modifica la data del 31 dicembre 1990, già stabilita per
la maturazione delle anzianità di servizio prescritte ai fini delle
maggiorazioni della retribuzione individuale di anzianità. E' fatta salva
l'esecuzione dei giudicati alla data di entrata in vigore della presente legge.
Questo
significa che - nonostante i
pronunciamenti in senso opposto del Consiglio di Stato – viene negato il diritto
allo slittamento nei conteggi della maturazione della maggiorazione a tutti
coloro che pur avendone diritto contrattuale non hanno ancora ottenuto
sentenza positiva…
Si
nega altresì la possibilità di vedersi riconosciuto un diritto che, contestualmente,
si riconosce a chi il ricorso lo ha già vinto. (e l’uguaglianza di fronte
alla legge?)
Una
legge di bilancio nega un diritto di natura contrattuale discriminando lavoratrici
e lavoratori.
Questo
spazzerebbe via tutto il contenzioso ancora aperto, tutti i ricorsi che le RdB
avevano proposto (a sole 5.000 lire) e che per le lungaggini dei tar sono ancora
da discutere …
Questo
impedirebbe a chiunque di proporre altri ricorsi…
Non
solo, i soldi trafugati con questa operazione sarebbero più di quelli
stanziati per il misero rinnovo contrattuale su cui CGIL-CISL-UIL e SALFI
hanno già sottoscritto una preintesa. Ci chiediamo: che dicono, oggi, quei
sindacati che, non più di quattro mesi fa, proprio mentre veniva preparata la
legge finanziaria, avevano proposto ricorso, facendosi pagare profumatamente
o “gratuitamente” in cambio dell’iscrizione. Noi continueremo a dar
battaglia. Forti sono i dubbi della costituzionalità di quanto il
Parlamento ha scritto in Finanziaria…
Territorio
: Passaggio di competenze e di personale (nessun rapporto)
In
molti ci chiedono modalità e tempi di passaggio agli Enti Locali. Al momento
cominciano ad emergere alcuni dati più precisi riguardo alle attività che verranno
trasferite e al numero di personale adibito a tali attività. A fianco la
tabella che l’Amministrazione ci ha presentato riguardo al passaggio di
competenze e di personale dalla neonata Agenzia del Territorio agli Enti
Locali. Si tratta di una bozza, ovviamente, ma già, chiunque lavori può
facilmente comprendere che ci sono differenze anche sostanziali, tra le
competenze che verrebbero trasferite ed il personale attualmente adibito a
tali funzioni. La domande sorge spontanea: se non tutti coloro che fanno un
lavoro lo seguono quando questo viene attribuito come competenze ad altri,
quelli che non lo seguono, che fine fanno?
Altro
elemento inquietante è quello relativo alle attività che “spariscono” a
seguito della loro informatizzazione.
Potete
fare richiesta dell’analoga tabella relativa al vs. compartimento direttamente
all’indirizzo ilsaccobucato@libero.it
oppure al numero di fax 06-233200763, ovviamente indicando il vostro
nome, il vostro ufficio e il numero di fax o l’indirizzo di posta
elettronica a cui inviare il materiale. In ogni caso queste tabelle sono pubblicate
sul nostro sito.
Sul
prossimo numero la tabella – sempre provvisoria – del personale che, nelle
singole sedi, dovrebbe passare agli Enti Locali.
Demanio
: vittoria delle RdB. Perché allora non abbiamo firmato l’accordo?
Questa
volta le RdB, dopo aver denunciata la manovra tesa a chiudere 20 sedi e quindi
di lasciarne il personale “senza lavoro” o di obbligarlo a seguirlo in altra
sede, sono riuscite a coinvolgere gli altri sindacati che, dopo aver
sottoscritto il 24 novembre un accordo che, secondo noi, lasciava carta bianca
all’Amministrazione, con un abile voltafaccia, volto, ci è parso, più a
rivendicare il proprio ruolo di cogestione piuttosto che le reali esigenze
di chi sta nei posti di lavoro -
hanno sposato la nostra battaglia.
E
così in extremis si è giunti ad un accordo che recuperava alcune sedi, tra
queste Gorizia, dove proprio la delegazione RdB aveva trascinato la
rivendicazione per la permanenza della sede. Nonostante ciò non abbiamo
sottoscritto l’accordo fuoriuscito il 20 dicembre. In primo luogo perché
- e siamo stati confortati in ciò dalle nostre strutture locali – il quadro
che questo accordo forniva non è affatto corrispondente alla realtà. Infatti
se l’attribuzione dei singolo dipendente all’agenzia del demanio doveva
seguire le funzioni, ci pare che questo non sia accaduto, con differenza anche
sostanziali tra quanti richiesti dall’agenzia del demanio e quanti realmente
si occupavano nelle singole sedi di tale attività.
In
secondo luogo, perché l’accordo è a tempo, entro 60 giorni saranno verificate
le congruità di quanto contenuto in esso. In poche parole l’Agenzia farà due
conti e capirà se può permettersi di mantenerlo, visto, ricordiamo il discorso
che l’attuale dirigenza dell’Agenzia del demanio ha sempre fatto, cioè che
i fondi sono limitati, o si tengono le sedi aperte o si mantiene il personale.
Le
Rappresentanze sindacali di base vogliono arrivare al confronto di verifica
preparate, sia attraverso la rilevazione delle effettive professionalità sul
territorio sia per rilanciare sul dilemma sedi/dipendenti, potendo dimostrare
che la necessità delle une e degli altri è fuori discussione. Per fare questo
è necessario che ogni singola sede invii – in posta elettronica
all’indirizzo ilsaccobucato@libero.it
oppure via fax al numero 06 233200763 – un prospetto in cui si
evidenzino le differenze tra la situazione demanio pre 1° gennaio 2001 (numero
dipendenti e relativa qualifica) e quanto previsto invece dall’accordo del 21
dicembre.
Centri
di servizio: dopo gli scioperi di Bari e Venezia l’Amministrazione deve
rispondere
Scioperi
con adesioni vicini al 100%, spaccature tra le posizioni dei delegati di posto
di lavoro con i relativi nazionali, amministrazioni in difficoltà, migliaia
di firme giunte a Roma a supporto della richiesta formulata da RdB. Questi i
risultati della nostra iniziativa informativa e del confronto che abbiamo
avuto con lavoratrici e lavoratori dei centri di servizio in affollate quanto
calde assemblee. Ricordiamo che il fulcro della nostra proposta stava nella
garanzia – in caso di ristrutturazioni dell’amministrazione – che non
sarebbero partite mobilità coatte e che il personale, in sostanza potesse scegliersi
la sede di lavoro più gradita. Un accordo nazionale quadro in tal senso
consentirebbe anche una mobilità volontaria interregionale, e quindi sarebbe
più gradito. Ma è ovvio che se la nostra proposta dovesse comunque passare
anche in ambito regionale (fatti salvi miglioramenti anche successivi in ambito
nazionale) saremmo molto soddisfatti.
Il
mantenimento di alcune sedi di cui è prevista la chiusura è, dove questo può
assorbire eventuali disagi del personale che potrebbe non essere forzatamente
trasferito, seppur in sedi gradite, è comunque obiettivo che seguiamo.
I
colleghi di Genova hanno, ad esempio, ben chiaro il ruolo che la nostra delegazione
locale ha assunto nell’ottenimento dell’impegno (su cui continuiamo a vigilare)
a non chiudere la struttura e riutilizzarla per aprire un quarto front-office
in città…
Quelli
di Bari sanno che la battaglia per il terzo ufficio è cosa che non abbandoniamo
assolutamente.
Resta
comunque obiettivo primario quello di, ripetiamo, ottenere la garanzia
riguardo a spostamenti basati sulle esigenze di chi lavora piuttosto che sulle
compatibilità imposte dall’amministrazione. Per questo, visto il silenzio
assoluto dell’Amministrazione dopo la riunione del 7 novembre, chiederemo un
altro incontro urgente sulla questione.
Commissioni
Tributarie: RdB ha preparato una proposta di legge per il passaggio al
Ministero di Giustizia
Si
tratta di una proposta che trova la propria ratio nella considerazione
dell’analogia delle funzioni svolte dal personale delle Segreterie delle Commissioni
Tributarie e delle Cancellerie degli altri organi giurisdizionali (come
specificato dall’art.30, comma 1, lettera q) della Legge 30.12.91, n.413, che
contiene i criteri direttivi ai quali il Governo si è attenuto
nell’emanazione dei Decreti Legislativi in tema di corresponsione
dell’indennità giudiziaria). L’opera di riorganizzazione della P.A.,
iniziata col Decreto Legislativo n.29, è pervenuta ad un punto di arrivo con il
D.L.vo n.300/99, attraverso una incisiva riforma dell’organizzazione di
Governo, con riguardo alla composizione, struttura e numero dei Ministeri.
Considerata, pertanto, la necessità di un completamento dell’opera di
revisione posta in essere dal legislatore, occorre eliminare un vincolo
discorsivo della preordinata finalità, attraverso la riproposizione delle
esigenze di giustizia e di terziarità processuale anche nei confronti dello
stesso Ministero delle Finanze che nella nuova dialettica processual-tributaria
si vede parte attiva e non neutrale nel rapporto tributario. Si rende, pertanto,
necessario e urgente il passaggio di personale e competenze delle Segreterie
delle Commissioni Tributarie al Ministero della Giustizia. La presente
proposta viene formulata nel pieno rispetto del dettato costituzionale sancito
dall’art.81 non comportando nuove o maggiori spese.
ARTICOLATO
UNICO
In
attuazione dell’art.4 del Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n.300, il
personale di cui alla Legge 29 ottobre 1991, n.358 che, alla data del 30
luglio 1999, prestava servizio presso le Commissioni Tributarie Centrale,
Regionali e Provinciali, nonché presso il Consiglio di Presidenza della
Giustizia Tributaria, entra a far parte della dotazione organica del Ministero
della Giustizia.
Verifiche
da soli : NO GRAZIE. Alla dogana di Torino la dirigenza prova a farsi
“manager”.
La
dirigenza della dogana di Torino, a dispetto della normativa e delle esigenze
del personale inizia a mostrare il volto di Agenzia. Infatti sembra intenzionata
ad inviare in verifica un solo funzionario anziché i due abituali. Una crescita
di responsabilità che non porterà certo ad un miglioramento della qualità
del lavoro e ad alcun risparmio. Solo a maggiori oneri per chi lavora. Le RdB
della Dogana di Torino, facendosi portavoce delle esigenze di tutti i colleghi
si stanno opponendo a questo tentativo. Se la dirigenza non dovesse tornare
indietro sui propri passi ci vedremo obbligati a chiarire la questione a
livello nazionale.