IL SACCO BUCATO N. 2/2001 – 22 gennaio

 

In questo numero:
Fondo Unico di Amministrazione 2000: ma non eravamo nel 2001?
 
Passaggio tra le aree: smoke gets in your eyes
 
Lettori Ottici: lavoro fermo, chiediamo il pagamento delle mansioni superiori
 
Mobilità volontaria e stabilizzazione dei distac­chi
 
Orario di lavoro: istruzioni per l’uso
 
Dogana di Torino: dietro-front
 
Passaggio agli Enti Locali: la tabella provincia per provincia
 
IN BREVE DALLE AGENZIE

Casella di testo: 06 50 54 40 09

Numero fax dott.Pastorello - Agenzia ENTRATE
Si occupa della questione dei Centri di Servizio

Dal 7 novembre, dopo la sua “proposta indecente” l’Amministrazione si è zittita. Nel frattempo i Direttori delle singole regioni continuano a trattare i dipendenti come “carne da cannoni” da mandare in trincea per equilibrare gli organici degli uffici.
Dobbiamo farci sentire, mandando lettere di protesta per ottenere un nuovo incontro e finchè la questione dei Centri di Servizio non verrà definita.

Ricordiamo ai colleghi di tutti gli uffici – di tutte le Agenzie - che il problema riguarda tutti:
a fronte di un Amministrazione che si ristruttura e vorrebbe spedire il personale dove più gli serve va affermato il principio che le ristrutturazioni non possono passare sulle spalle del personale che deve VOLONTARIAMENTE poter scegliere dove essere destinato

Chi ha subito – o sta per subire -  le deportazioni – temporanee o definitive – a seguito della costituzione degli Uffici delle Entrate sa di cosa parliamo.

QUINDI –  PER SOLIDARIETA’ O PER PRESERVARSI DA FUTURO ANALOGO – INVITIAMO TUTTI I POSTI DI LAVORO A CHIEDERE CHE VENGA AFFRONTATA SUBITO LA QUESTIONE DELLA SOPPRESSIONE DELLE SEDI.

Fondo Unico di Amministrazione 2000: ma non eravamo nel 2001?

Il vizio non cambia. Si discute oggi con le Agenzie l’attribuzione del salario ac­cessorio dello scorso anno, natural­mente si parla di progetti fatti lo scorso anno, di indennità maturate lo scorso anno e così via… Secondo noi, il salario accessorio è parte integrante del salario base – nei contratti, gli “au­menti” sono comprensivi delle quote che vanno nel salario accessorio…

Come si fa a contrattarlo con un anno di ritardo – nella migliore delle ipotesi – a livello nazionale, con quasi due a livello locale e legarlo artificiosamente a pro­getti che si sarebbero dovuti sviluppare nell’anno precedente.

E’ chiaro che legandolo ad attività già svolte il più delle volte si ottiene un ef­fetto ben lungi da quello dell’incremento della produttività, che come viene dichiarato – mentendo sa­pendo di mentire – è l’effetto deside­rato. L’unico effetto è quello di un mercimonio sulla suddivisione dei fondi. Se a questo si aggiunge che nella con­trattazione d’ufficio di fatto arri­vano solo le briciole degli importi com­plessivi e quando arriva qualcosa in più è già stretta­mente vincolato dalla trattativa nazio­nale, si com­prende anche il ruolo mi­nimalista che si vuole attri­buire a questo li­vello di contrat­tazione e di con­seguenza alle RSU degli uffici. Ruolo che andrebbe ri­for­mato e ri­lan­ciato prima delle ele­zioni del pros­simo novembre per ri­dare (per dare) dignità ad un sog­getto che è stato relegato a mero esecu­tore di scelte politi­che e eco­nomiche de­cise dalle confe­de­razioni a livello nazionale. Per en­trare nel me­rito della que­stione an­diamo a vedere gli im­porti relativi al Fondo Unico di Ammini­stra­zione dell’anno 2000. Per quanto ri­guarda le suddivi­sioni – a livello di pro­posta – mentre gli importi che nel com­plesso dovrebbero essere definitivi. Innanzi­tutto confron­tiamo le cifre del 1999 e quelle del 2000. Scopriamo di­versifi­cate situa­zioni di incremento in termini percen­tuali. Balza subito all’occhio l’enorme differenza riguar­dante la Di­rezione Generale del Perso­nale. Si tratta di quote ad essa attri­buita per “distribuirle poi” a tutto il personale? E’ giustificata dall’improprio accorpa­mento ad essa delle Commissioni Tribu­tarie? (I dati sono in milioni)

 

 

1999

2000

Entrate

229.285

236.457

Territorio

55.325

83.477

Dogane

70.109

87.634

Dir.Gen.Pers.

4.549

85.143

Segr.Gen.

2.190

2.659

Gabinetto

2.158

1.905

SECIT

1.274

1.011

Sc.Cent.Trib.

500

685

SINCO

564

372

Guardia Fin.

568

503

TOTALE

366.522

499.850

 

Dei pre­sunti 500 miliardi lordi comples­sivi, realmente disponibili sono circa 434 per circa 66 miliardi già impegnati. Tra cui circa 21 per il piano di recupero dell’arretrato – a seguito del quale i la­voratori dei Centri di Servizio si trove­ranno come l’Aretino Pietro… - e quasi 12 per gli stipendi agli LSU nel diparti­mento del Territorio che vede così ri­dotte le proprie risorse a circa 72 mi­liardi. Su questo riteniamo utile ripe­tere quanto dicemmo quando fu neces­sario assumere questa deci­sione. Rite­niamo importante il ruolo che gli LSU hanno ricoperto e ricoprono all’interno degli Uffici Catastali. Ma, pur richie­dendone un assunzione che tenga conto di questa importanza, e ri­chiedendone, da sempre, un’equiparazione nei diritti e nel salario ai dipendenti di ruolo rite­niamo che ciò non debba essere fatto a discapito di nessuno. Si tratta di lavo­ratori con dignità piena al pari di coloro, magari con meno titoli, che comunque da anni “tirano la carretta”. Usare gli uni con­tro gli altri ci è parsa una delle peggiori cose che questa amministra­zione po­tesse fare – purtroppo asse­condata in questo da qualche sindacato in cerca di facili consensi. L’uso di fondi destinati al personale per l’integrazione stipen­diale degli LSU è atto che ab­biamo sot­toscritto in considerazione di un mec­canismo di solidarietà che rite­niamo debba esserci tra coloro che la­vorano ma, ora come allora, critichiamo forte­mente un Amministrazione che usa questi RICATTI MORALI per sepa­rare coloro che sfrutta – a di­verso ti­tolo – all’interno degli uffici.

Nel prossimo numero, nel quale cerche­remo di capire come l’Amministrazione intenderebbe usare queste cifre. Noi, coerentemente a quanto abbiamo sem­pre detto – anche nella premessa a que­sto articolo – rileviamo che la cosid­detta quota fissa del Fondo Unico di Amministrazione è di circa 275 mi­liardi. Soldi che si sa che ci sono sicu­ramente. Soldi che chiediamo di ero­gare in parti uguali -  circa 4 milioni lordi – e senza alcun conguaglio ad ogni lavo­ratrice e lavora­tore – subito quelli del 2000 ed entro giugno quelli del 2001. Un ultima cu­riosità riguarda la parte variabile, defi­nita per il 2000 in circa 224 miliardi. Di questi ne tro­viamo 154 derivanti dalle risorse matu­rate con l’applicazione del comma 193 della legge 549/1995, salu­tata all’epoca, non da noi, naturalmente, come fonte di arricchimento per i di­pendenti delle finanze. Ora, di circa 500 miliardi maturati nel 2000, a chi lavora ne sono andati meno di un terzo… con il resto, soldi del 2000, le Agenzie del 2001 dovrebbero pagare gli LSU, fare i corsi di formazione, acquistare computer etc. etc. … Come diceva Totò? … “Ed io pago!”

 

Passaggio tra le Aree: smoke get in your eyes

E’ stato, non da RdB, sottoscritto l’accordo di passaggio tra le Aree, ac­cordo che potete trovare sul nostro sito internet oppure richiedere – come sempre - per posta elettronica al no­stro indirizzo ilsaccobucato@libero.it oppure via fax al numero 06 233200763.

Al di là del dettaglio del contenuto dell’accordo, che, come già avevamo de­nunciato a suo tempo, sancisce il peso del giudizio del dirigente - ulteriore passo verso la deregulation delle pro­cedure di carriera - quelli che balzano immediatamente all’occhio sono quattro punti essenziali, in presenza dei quali non è possibile per chi voglia fare sin­dacato sul serio sottoscrivere l’accordo stesso:

1)        Si ripetono tutte (o quasi) le proce­dure della riqualificazione in corso. Dovremmo aspettarci quindi nuovi ricorsi e tentativi di placcaggio.  Ancora adesso non sappiamo se la riqualificazione andrà a buon fine.

2)       Non vengono definiti i numeri dei posti disponibili – dovranno essere verificati dall’Amministrazione. Ri­cordiamo che questi numeri sono già stati modificati più volte – na­turalmente al ribasso.

3)       Non vengono individuati i fondi per finanziare i (presunti) passaggi.  Non possono venire dal Fondo Unico di Amministrazione, e allora, dove sono gli stanziamenti?

4)       Ancora una volta, non si afferma chiaramente un diritto per migliaia di persone che con la loro buona volontà hanno - nonostante un in­quadra­mento legato a profili pro­fessionali dello "scorso millennio" - fatto fun­zionare gli uffici. Ci si ostina a ra­gionare su procedure pa­raconcor­suali  sui vecchi profili mentre negli uffici la flessibilità regna sovrana (sponsorizzata dalle stesse sigle che firmano l’accordo nazionale).

 

Lettori Ottici: lavoro fermo, chie­diamo il pagamento delle mansioni superiori.

Iniziamo col denunciarlo su queste pa­gine, ma cercheremo, compatibilmente con il velo di censura che spesso ci oscura, di rendere pubblica la que­stione.

La nuova Agenzia delle Entrate, i cui responsabili, giova ricordarlo, non sono cambiati dal “vecchio” dipartimento, ha, di fatto, deciso di sospendere i lavori alla lettura ottica. E’ l’ennesimo esempio della logica di USO del personale finché gli obiettivi politico-gestionali lo richie­dono, salvo poi gettarlo via quando cam­bia il vento. E’ l’ennesima di­mostrazione di quanto in realtà poco in­teressi ai no­stri amministratori del servizio all’utenza… Le domande sor­gono sponta­nee: le dichiarazioni non an­cora acqui­site allo scanner – milioni in tutta Italia - come - e quando - esiste­ranno nel si­stema in­formatico? quanto è costata l’operazione complessiva? chi ha pa­gato? che fine faranno i macchinari?

In questo quadro si colloca la richie­sta del pagamento delle mansioni su­periori per coloro che hanno svolto attività di lettura ottica. Dalla fine del 1998 infatti, l’articolato del codice civile riguardante le mansioni superiori, e che dal d.Lvo 29/93 era stata dichia­rata inattivabile nell pubblico impiego, per la parte relativa alla corresponsione del pagamento, diviene operativo.

Nessuno è mai riuscito a negare l’evidenza della qualità della presta­zione effettuata.

Infatti, a seguito delle nostre batta­glie, non come RdB, ma come lavo­ratrici e lavoratori, siamo riusciti ad ottenere - seppur discutibili e talvolta imprati­cabili - riconoscimenti sia ri­guardo alle posizioni super, sia riguardo al passag­gio tra le aree.

Per questo pretendiamo il pagamento delle mansioni svolte, come prevede la legge.

Nei prossimi giorni invieremo nei Centri di Servizio tutto il materiale relativo – con le istruzioni per l’uso.

 

Mobilità volontaria e stabilizzazione dei distac­chi

OK. Avevamo firmato l’accordo per cre­are un precedente. Avevamo detto: non si possono dimenticare le questioni or­ganici per la stabilizza­zione dei distac­chi e poi tirarle in ballo tutte le volte che si parla di mobilità… o addirittura per giustifi­care la mancata applicazione della legge 104.

Ma ora si esagera, non si può, dopo aver firmato un accordo il 15 no­vembre, ri­vedersi oltre la metà di gennaio per dire che tutti gli ulteriori distacchi ma­turati fino al 31 dicem­bre 2000 do­vrebbero essere stabi­lizzati.

Chi dice questo (CGIL – CISL – UIL e SALFi) sembra voler legittimare posi­zioni di amici e amici degli amici, matu­rate senza al­cuna regola. Non solo non pos­siamo sottoscrivere quest’accordo ma stiamo ragionando anche sul ritiro della firma dal precedente, che co­munque non è stato rispettato dall’amministrazione. Un conto è dire, come avevamo fatto, che in una qual­siasi procedura di inter­pello i tempi di presentazione della do­manda possono essere non ri­gidissimi e certo non co­genti, un conto è che la ma­turazione del diritto possa legarsi ad una data flessi­bile spostata, a poste­riori, come meglio aggrada. E’ scanda­loso e inaccetta­bile. Ancora più scan­daloso il fatto che a questa strana pro­cedura venga legata l’applicazione della seppur misera mobi­lità volontaria. Si afferma in­fatti che finché non sarà terminata la procedura di stabilizza­zione non potranno ne slit­tare le gra­duatorie del 1999 ne essere applicate (con slittamento) quelle del 2000. Il fine è sicuramente quello di allargare i posti in graduatoria estra­polando dalla stessa coloro che comun­que ot­terreb­bero la stabilizzazione. Resta il fatto che le procedure, se­condo noi potevano essere attivate a prescin­dere dalla stabilizzazione salvo poi recuperare gli eventuali posti di ri­sulta… troppo facile!

 

Orario di lavoro: istruzioni per l’uso

Il problema nasce alle Entrate per quanto riguarda l’applicazione della cir­colare 203/2000, ma riteniamo che un chiarimento sulla posizione RdB sull’argomento sia necessaria per tutti i nostri delegati e per chi fosse curioso di sapere come la pensiamo.

1)        L’orario di lavoro è oggetto di con­trattazione di posto di lavoro – non nazionale e tanto meno regionale e/o compartimentale.

2)       I rappresentanti di posto di lavoro individueranno – consultato il per­sonale – in contrattazione, le tipo­logie di orario applicabili presso l’ufficio.

3)       Lavoratrici e lavoratori, nell’ambito di tali tipologie, sceglieranno l’orario ad essi più confacenti

4)     Tali scelte diventano un diritto di chi le ha effettuate, la contratta­zione di posto di lavoro dovrà, al­lora eventualmente, trovare solu­zioni, ade­guatamente retribuite (straordi­nari, turnazioni, riposi compensativi etc.) per soddisfare le esigenze or­ganizzative dell’amministrazione ma che garan­tiscano le scelte di tutti.

Tutto questo, ovviamente non può pre­scindere ne dalla realtà, ne dai carichi di lavoro, e alla conseguente produtti­vità richiesta per accedere a sostan­ziose quote del salario accessorio. Non sono quindi accettabili manifestazioni di esigenze organizzative palesemente di­scostanti dalla reale consistenza degli organici, o che non vadano ad una ride­terminazione degli obiettivi degli uffici. Per fare un esempio pra­tico, non rite­niamo si possa neppure di­scutere di ampliamento dell’orario di apertura al pubblico in assenza di orga­nici ade­guati o senza ridurre proporzio­nal­mente gli obiettivi produttivi (che, no­toriamente, si raggiungono con altri tipi di attività). Atteggiamenti di que­sto genere non solo creerebbero danno a tutti i dipendenti degli uffici interes­sati, che rischierebbero di non raggiun­gere gli obiettivi perdendo la conse­guente quota di salario accessorio, ma renderebbero talmente quotidiana la necessità di tro­vare soluzioni “tampone” da inficiare, nei fatti, il diritto del sin­golo di vedere rispettata al propria op­zione di orario.

 

Dogana di Torino: dietro-front

Il tentativo della Dogana di Torino, che intendeva, ricordiamo, in­viare un solo funzionario (anziché due) in verifica è stata al momento, rinviato al mittente. Questo grazie alla protesta di lavora­trici e lavoratori interessati, ma anche, ci piace pensarlo, al pronto intervento delle RdB di posto di lavoro e nazionali che hanno subito po­sto il problema alla segreteria del Dott.Guaiana e del dott.Mancini. Era un primo tentativo che, siamo certi, sarà ripetuto. Invi­tiamo quindi i colleghi delle dogane a vi­gilare sulla questione e a segnalarci qualsiasi tenta­tivo di modi­fica in mate­ria.

 

Passaggio agli Enti Locali: la tabella provincia per provincia

“Prima che sia troppo tardi”, abbiamo deciso di rendere pub­blico il tabulato che ci è stato presen­tato relativo alle professiona­lità – pro­vincia per provincia – che gli Enti Locali intenderebbero as­sorbire per svolgere le competenze che riceveranno dall’Agenzia del Territorio. I dati sono, ovviamente, provvi­sori, ma visti assieme a quelli della scorso nu­mero, possono farci capire quanti “di­soccupati” resterebbero al Territorio.

 

Provincia Tot. C3 C2 C1 B3 B2 B1 A1
Agrigento 63 2 1 10 1 43 1 5
Alessandria 46 1 1 5 6 27 3 3
Ancona 43 1   5 5 26 1 5
Aosta 21 1 1 6   10 1 2
Arezzo 31 1   6 4 17   3
Ascoli Piceno 33 1   5 5 20   2
Asti 28 1 1 4 1 21    
Avellino 53 6 1 10   31   5
Bari 85 2   12 4 46 13 8
Belluno 19 1   1 4 11   2
Benevento 45 2   9 1 25 2 6
Bergamo 38 1   1 11 23   2
Biella (VC) 0              
Bologna 30 1   5 6 16   2
Bolzano 0              
Brescia 45 2   8 5 27   3
Brindisi 31 1   9 1 14 2 4
Cagliari 62 2 1 11 1 32 8 7
Caltanissetta 24 2 1 5   12 1 3
Campobasso 36 4   7 1 17 3 4
Caserta 52 1 1 6 1 26 1 16
Catania 74 3   18 3 42 2 6
Catanzaro 52 5 1 15 2 28   1
Chieti 38 1 1 9 1 21 1 4
Como 33 3 2 5 4 15 1 3
Cosenza 55 2   18 1 28 1 5
Cremona 23 1 1 4 4 12   1
Crotone (CZ) 0              
Cuneo 50 1   7 7 29   6
Enna 23 1 1 3 1 12   5
Ferrara 23 1 1 3 6 12    
Firenze 55 3 1 9 5 31 2 4
Foggia 80 3   17 2 43 6 9
Forlì 35 2   3 6 23 1  
Frosinone 46 2   13 1 27   3
Genova 71   3 16 8 39   5
Gorizia 26 2 1 3 5 15    
Grosseto 34 2   5 3 20   4
Imperia 30     4 6 18   2
Isernia 25 1   5 16 1 2  
La Spezia 31     4 6 19   2
L'Aquila 48 2   8 1 31   6
Latina 34 1   8   20 2 3
Lecce 67 1   15 1 38 3 9
Lecco (CO-MN) 0              
Livorno 35 1 1 5 4 22 2  
Lodi 2       1 1    
Lucca 39 2 1 7 3 24   2
Macerata 37 2   4 4 24   3
Mantova 21 1   2 4 13   1
Massa 23     2 4 14 1 2
Matera 34     5   26 1 2
Messina 64 6 1 7 1 39 2 8
Milano 106 5 2 17 14 57 2 9
Modena 31 2   6 1 19   3
Napoli 136 13 1 25 6 72 3 16
Novara 40   1 6 7 20   6
Nuoro 18     4   12   2
Oristano 34     4 1 24   5
Padova 37 1 1 6 4 20   5
Palermo 103 6   22 2 57   16
Parma 34 1   4 5 22   2
Pavia 35 1 1 4 5 21   3
Perugia 53 2 1 8 7 32   3
Pesaro 31 1 2 4 3 19   2
Pescara 32 1   7 1 19   4
Piacenza 24     4 4 15   1
Pisa 32 1   6 3 18   4
Pistoia 31 1   4 5 15 1 5
Pordenone 26 1 1 2 3 18   1
Potenza 38 2   8 1 20 2 5
Prato 5     1 1 2   1
Ragusa 37 1   9   23   4
Ravenna 23 1   4 4 12   2
Reggio Calabria 56 3 1 15   31   6
Reggio Emilia 36 1 3 7 4 19   2
Rieti 25 2 1 3   16   3
Rimini 7     1 1 5    
Roma 132 9   36 2 76 2 7
Rovigo 32     3 2 21 2 4
Salerno 82 5 1 24 3 41 1 7
Sassari 42 1   9   26   6
Savona 34 2 2 4 3 19 1 3
Siena 33 1   12 5 15    
Siracusa 43 2   12 1 21 3 4
Sondrio 19 2   2 2 13    
Taranto 42     6 1 29 4 2
Teramo 30 1 1 4   19   5
Terni 29 1   4 5 17 1 1
Torino 73     14 6 41 8 4
Trapani 40 2 1 7 1 25 1 3
Trento 0              
Treviso 34 2   5 8 16 3  
Trieste 25     3 4 16 1 1
Udine 50     9 6 32 2 1
Varese 35 1   7 5 19 3  
Venezia 45 1 1 4 6 30 2 1
Verbania (NO) 0              
Vercelli 30   1 3 5 18   3
Verona 59 1 1 7 3 39 1 7
Vibo Valentia (CZ) 0              
Vicenza 40 2 1 5 8 22   2
Viterbo 28   1 6   21    
  4000 161 48 716 325 2295 106 349

 

IN BREVE DALLE AGENZIE

Borgomanero (NO) - le RdB si oppon­gono al Direttore Regionale del Pie­monte che trasferisce da Novara fuori da ogni accordo.

Palermo - Siamo riusciti a far “so­spendere” la nota con la quale il Di­ret­tore Regionale (senza adempiere a quanto previsto dal C.C.N.L. in materia di informazione preventiva e concerta­zione) in nome di un “cambiamento ” le­gittimava un diritto di scelta da parte dei Dirigenti degli Uffici Unici senza che venissero rispettate:

ü        Le posizioni che ciascun funzionario aveva riportato nella graduatoria di mobilità provinciale

ü        Il proprio livello d’inquadramento

Permettere una scelta di tipo liberista come questa posta in essere dall’Agenzia delle Entrate della Sicilia significa decretare la fine dell’ultimo “brandello” di applicazione di regole uguali per tutti.

Roma - a seguito dei possibili ruoli emergenti dal lavoro di recu­pero dell’arretrato, e quindi del conseguente lavoro per non far “uscire” le cartelle pazze, viene messo in di­scus­sione l’accordo già raggiunto sull’assegnazione del personale del Cen­tro di Servizio. Le RdB lanciano l’appello a tutti i Centri di Servizio per rinnovare la protesta.