RIQUALIFICAZIONE FINANZE
ARRIVA LA SENTENZA DEL TAR
Le
procedure concorsuali sono anticostituzionali, e sono a rischio di nullità.
L’ordinanza del TAR (che
potete leggere ciccando qui) dice che la legge 133/99 che, ricordiamo,
rideterminava i posti messi a concorso con la legge 548/95, non ne ha
modificato la sostanziale anticostituzionalità su cui si era già pronunciata la
Corte Costituzionale nei primi giorni del 1999. Per questo motivo non emette
alcuna sentenza ma rimanda la stessa alla Corte Costituzionale, alla quale
chiede, di fatto, di confermare la sentenza di cui sopra.
Molto ci sarebbe da dire, vogliamo per ora, limitarci ad
alcuni commenti “a caldo”.
Colpevole la Dirstat, secondo molti. Secondo noi molto
più colpevoli sono quei sindacati che hanno accettato passivamente procedure
folli anziché chiedere con forza il riconoscimento di ciò che era dovuto ai
dipendenti.
Leggete l’ordinanza. E’ chiaro che le procedure sono
impugnabili proprio in merito al carattere di concorso che hanno assunto.
Se, come abbiamo chiesto dall’inizio, - e come
continuiamo a chiedere - si fosse preso atto delle reali mansioni svolte e
reinquadrato il personale sulla base delle stesse (ovviamente verso l’”alto”)
il problema non sarebbe esistito…
Invece c’è chi ha spinto per queste folli procedure che
hanno sottratto 180 miliardi alle casse del Fondo di Previdenza, che hanno
sottoposto i colleghi a tour de force, trasferte, ore e ore di studio, lezioni
con i tutor fuori dall’orario di lavoro, esami para-universitari dove il
Dirigente Regionale di turno si comportava con i colleghi come se fossero
scolaretti all’esame liceale…
Vergogna è l’unico termine utilizzabile. Oggi sarebbe
troppo facile prendersela con la Dirstat.
Chi ha costruito e approvato questo percorso, basando le
procedure di passaggio di livello sul merito, anziché sul riconoscimento delle
professionalità espresse, non può riciclarsi in una protesta contro chi ha
impugnato queste folli procedure.
Certo, se non ci fosse stato il ricorso della Dirstat, oggi
sarebbe meglio… non sappiamo come andrà a finire, ma resta comunque l’amaro in
bocca e la rabbia verso chi ha costruito un percorso che, lo diciamo da ormai
sei anni, sembrava fatto apposta per essere bloccato.
Ad ognuno le proprie
responsabilità.
Roma, 15 febbraio 2001
RdB-PI Agenzie Fiscali