Ci è stato segnalato dai colleghi del Centro di Servizio di Bologna che, attualmente, tutte le Organizzazioni Sindacali dell’Emilia Romagna sono allineate contro la mobilità coatta. Rileviamo con soddisfazione che la situazione si è modificata rispetto alle precedenti informazioni a noi pervenute e che sigle che, ci era parso, avessero posizioni diverse da quelle che le RdB stanno manifestando da oltre un anno, alla fine hanno concordato con la necessità di irrigidire il fronte verso un’amministrazione che vorrebbe usare il personale come più gli aggrada. Questo comunque conferma quanto detto riguardo alla necessità di unire le forze per ottenere risultati positivi per le lavoratrici e per i lavoratori. Questo conferma la necessità di superare, in situazioni come queste, ogni gioco delle parti – sullo stile dei tavoli separati – per fare fronte comune.
Riqualificazione:
che fare dopo?
L’unica cosa chiara è che nulla è chiaro. Il TAR afferma che non si è modificata l’incostituzionalità della norma e rimanda il giudizio alla Corte Costituzionale. Se tutto va bene, e la riqualificazione dovesse andare in porto, resta il percorso folle a cui siamo stati sottoposti. A tal proposito, ci è stato segnalato che alcuni colleghi stanno chiedendo il riposo compensativo delle ore prestate con il tutor. L’assunto è chiaro. Se, per quelle ore, è stata riconosciuta l’indennità di missione, come è possibile contemporaneamente dire che non si tratta di orario di lavoro?
Un ulteriore, enorme, problema si aprirebbe se invece la Corte Costituzionale dovesse confermare le valutazioni del TAR. In tal caso tutta la procedura sarebbe nulla. In tal caso sarà necessario provvedere al recupero delle procedure espletate per ottenere il riconoscimento dei sacrifici fatti. Questa situazione farebbe tornare di attualità la proposta RdB. Tutto il personale dovrà necessariamente passare di livello come semplice riconoscimento del servizio prestato. La procedura dovrà riguardare innanzitutto gli idonei alla riqualificazione e successivamente tutti i colleghi. Solo così si potrà fare giustizia delle mansioni superiori che tutti svolgiamo.
Agenzie: eravamo statali, e se volessimo restarlo?
Il nostro rapporto di lavoro non deriva da contrattazione collettiva o individuale, ma è sorto per effetto di vincita di concorso pubblico. E’ nostro diritto poter scegliere di restare dipendenti statali. Questo è il criterio adottato in tutte le mobilità e “ristrutturazioni” fin qui adottate nel pubblico impiego. La confusione totale, l’inquadramento in un ruolo unico in attesa dell’attribuzione alle Agenzie Fiscali (soggetto, ricordiamo, con natura giuridica e contabile diversa da quella del nostro attuale “datore di lavoro”) tutto concorre a rendere fumosa ogni possibile rivendicazione. Chiediamo chiarezza nei tempi, nei modi e nelle eventuali clausole di salvaguardia per chi non volesse essere traghettato forzatamente nelle agenzie.