IL SACCO BUCATO N. 5bis/2001 – 10 marzo

 

 

CENTRI DI SERVIZIO : IPOTESI DI INTESA

Meglio che una mattonata sulle gengive?

 


Quello che più spaventa nell’IPOTESI DI INTESA è che pur di poter affermare la propria rappresentanza perduta, chi la ha sottoscritta, ha trascurato alcuni aspetti fondamentali.

 

Se poi volessimo essere più feroci, potremmo interpretare l’accordo come l’ennesimo assist ad un amministrazione più che amica, ormai complice nelle

3E

insite nella scelta Agenzie:

Efficacia / Efficienza / Economicità.

 

Qualcuno obietterà che l’ipotesi di accordo è meglio che la proposta del 7 novembre.

 

Ci mancherebbe altro.

 

Mesi di tensione negli uffici interessati, tensione su cui proprio i firmatari hanno sempre buttato acqua, non potevano permettere all’amministrazione di condurre in porto quella proposta iniziale scellerata.

 

Anzi, chi volesse fare facile dietrologia,  potrebbe ipotizzare in tutto questo una tattica ben precisa.

 

Banalmente, quando si fa una proposta, sapendo che sarà oggetto di confronto, si chiede qualcosa in più di quanto si vuole ottenere realmente.

 

Va rilevato che l’ipotesi di intesa è peggiorativa rispetto ad accordi regionali già stipulati.

 

Perchè diciamo questo?

 

Perché, seppure in maniera volontaria, indorando la pillola parlando continuamente di trattative con i sindacati (come se questo fosse una garanzia per chi lavora), si apre una procedura di mobilità, con l’individuazione – seppur concertata – delle sedi disagiate e l’accettazione del concetto che vanno in qualche modo ricoperte con il personale oggi a disposizione.

 

Questo è il motivo per cui si allarga il disagio dal personale dei Centri di Servizio a tutti i dipendenti delle Entrate delle regioni interessate, e poi a tutti quelli d’Italia.

 

La teoria è che allargando il disagio questo si diluisce?

Complimenti, azzeccata manovra sindacale.

 

L’utilizzo del Fondo Unico del 1999, per incentivare la mobilità volontaria, oltre ad essere un furto per chi lavora, che quel fondo aveva contribuito a costituire, è un ossimoro in termini contabili.

 

Le Agenzie, nate nel 2001, dispongono di fondi maturati nel 1999 per i loro sporchi comodi di riorganizzazione. E’ un precedente pericoloso.

 

Temiamo che d’ora in poi vedremo un proliferarsi di incentivazioni alla mobilità pagati con il fondo con cui si paga professionalità, progetti, indennità, disagi e chi più ne ha più ne metta.

 

Non è che però ogni cosa che viene deciso di pagare aumenta il fondo.

 

A questo si aggiunga che in questo caso specifico si tratta di fondi distratti da un progetto finalizzato, fondi risparmiati, direbbe qualcuno, confermando la presunzione che il salario accessorio sia di proprietà dell’amministrazione e non dei dipendenti che lo hanno maturato.

 

Rileviamo infine, che l’ipotesi di intesa non rimette in alcun modo in discussione le scelte dell’amministrazione sull’uso degli immobili – conosciamo tutti l’incredibile situazione di Bari, ad esempio… è chiaro che scelte della portata di tenere in piedi sedi – seppur con altre funzioni – o vengono assunte a livello nazionale o non verranno assunte.

 

Tutto questo con il consenso di chi – o offuscato dalla crisi oggettiva in cui era e con l’ansia di ribadire di essere “il più forte”, oppure, ancora peggio, concretizzando la scelta di “normalizzare” le situazioni per non creare disagio alle Agenzie - ha sottoscritto l’ipotesi di accordo.

 

Crediamo ci diranno che è un buon accordo.

 

Per noi un buon accordo sarebbe stato quello di rimettere in discussione le scelte di chiusura delle sedi, e poi quello di consentire a tutto il personale delle sedi chiuse di scegliere – a prescindere da ogni ragionamento sugli organici – l’ufficio di destinazione.

 

Cosa tra l’altro già ottenuta in diversi accordi locali.

 

Cosa tra l’altro sottoscritta dalle stesse CGIL - CISL –UIL nell’accordo sui Monopoli.

 

L’accordo è comunque ancora aperto. Se i colleghi infatti ritengono di non sentirsi tutelati da tale accordo, possono aiutarci a rigettarlo e a riaprire la trattativa.

 

Le Rappresentanze sindacali di base infatti varano una consultazione sull’ipotesi di accordo in oggetto, invitando tutte le RSU, non solo le proprie, ad organizzare presso tutti i posti di lavoro un REFERENDUM.

 

La nostra proposta, ovviamente, è quella di bocciare l’accordo e chiedere il miglioramento dello stesso sulle basi sopra esposte.

 

Parliamo di REFERENDUM perché su una questione di questa importanza non riteniamo possibile che ci si possa accontentare di assemblee con voti per alzata di mano.

 

La democrazia è altra cosa.

 

L’amministrazione, come già accaduto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, non solo non deve osteggiare questa operazione, ma deve favorirne lo sviluppo – Alleghiamo via fax la lettera  relativa alla consultazione RdB sul Contratto Integrativo.

 


 

 


Va infine rilevato, e invitiamo i nostri delegati ad assumere questa posizione, che l’attuale ipotesi di accordo non supera ancora la dichiarazione congiunta del 12 febbraio, in cui si parlava di congelamento di ogni iniziativa locale non contrattata – fino a quando non fosse stato raggiunto l’accordo nazionale.

 

In sostanza, visto che riteniamo che l’ipotesi di accordo sia ancora lontana dalla reale garanzia per il personale, pretendiamo non vengano raggiunti accordi sulla base della stessa - finché non sarà migliorata, o quanto meno finché non assumerà veste definitiva, passando da ipotesi ad accordo.

 

Certo è che i rappresentanti locali di tutte le sigle potrebbero volere subito chiudere accordi in linea con l’ipotesi di intesa.

 

Siamo certi, però, che siano meno invasati dei loro responsabili nazionali e che comprenderanno che non si tratta di fare lotte tra sindacati, ma di trovare la soluzione migliore per chi lavora.

 

Altrimenti si assumeranno la responsabilità di non essersi assunti responsabilità.

 

Ai colleghi che al momento si sentono tutelati dall’ipotesi di accordo, diciamo di riflettere attentamente su quanto detto in questo numero speciale de “il Sacco Bucato”.

 

E’ meglio l’uovo oggi che la gallina domani?

 


 

 

 

Referendum su Ipotesi di intesa

 

Accordo quadro sul reimpiego del personale dei

centri di servizio delle imposte dirette ed indirette

 

 

Domanda: ritieni che l’ipotesi di intesa in oggetto dia sufficienti garanzie, ora e in futuro, per il personale dei Centri di Servizio, e che quindi possa essere trasformata in accordo definitivo?

 

 

SI                                                                                       NO