In
questo numero:
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Attoniti, solidali e preoccupati
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Agenzie… il nostro futuro è quanto mai incerto
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1330 figli di N.N.
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Dogane: bell’esempio di tutela della professionalità
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Detestiamo dirlo ma… lo avevamo detto. (VOLANTINO RdB -1
febbraio 2000)
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Fondo di previdenza. Stiamo aspettando una risposta
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Verso il nuovo contratto. I buoni pasto.
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RSU. Se vi chiedono di candidarvi (ed il voto) contro voi stessi…
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Attoniti,
solidali e preoccupati
Non è possibile parlare di Fondo
Unico di Amministrazione e di passaggi di livello facendo finta che nel mondo
non stia accadendo nulla. Il barbaro attentato portato a compimento la scorsa
settimana a New York ci ha lasciato attoniti, senza parole. Perché ha
stroncato la vita di migliaia di persone che avevano la sola “colpa” di
lavorare in un luogo individuato come obiettivo simbolico, da parte di un
terrorismo la cui ferocia non ha precedenti. La nostra solidarietà va a tutte
le lavoratrici e i lavoratori vittime di colpe non loro. Vittime sia
dell’atto terroristico, che di un sistema produttivo, che, come stiamo già
vedendo in questi giorni, con i 13.000 posti in esubero subito dichiarati
dalla Ford, proprio a loro farà pagare la prevista recessione. Siamo molto
preoccupati per quello che adesso potrebbe accadere. Abbiamo sentito troppo,
in questi giorni, pronunciare la parola giustizia con una tono che la faceva
apparire troppo simile alla parola vendetta. La guerra non è mai “santa”.
La guerra non è mai giusta. E con tutto il rispetto che queste vittime
meritano, non vorremmo che da questa situazione ne derivassero altre. Vorremmo
anche che le migliaia di vittime oscure perché non passano in televisione o
perché la loro morte non fa crollare i titoli in borsa, diventassero sempre
meno oscure. Chi ci ricorda oggi lo scoppio nel 1984, a Bhopal, in
India, di una fabbrica chimica, proprietà di una multinazionale, la Union
Carbide, che, come accertato in un processo, colpevolmente, per guadagnare
di più, ridusse le misure di sicurezza causando 16.000 vittime, circa
50/70mila invalidi senza possibilità di recupero e 500.000 contaminati,
lasciando ancora oggi, al centro dell’India, una vasta area in cui non
esiste l’acqua potabile? Chi contabilizza i bambini morti che (secondo l’Interagency
Group on Beastfeeding Monitoring) sono causati da un uso improprio del latte
in polvere indotto dalla cattiva informazione a riguardo fornita dalla Nestlè?
Chi ci ricorda che la speranza di vita nello Zambia è 27 anni? Perché solo
oggi la comunità internazionale si accorge della presenza dei Talibani, per
fare giustizia, magari con il braccio armato della Nato, mentre da anni, nel
loro regime le donne vengono private delle libertà più elementari e sottoposte
a vere e proprie barbarie? … Non ci piace il terrorismo e non ci piace che
uomini, donne e bambini, soprattutto nei paesi definiti "in via di
sviluppo", siano considerati una risorsa rinnovabile e quindi "expendable",
spendibile. Ma non possiamo fare a meno di pensare che tutte queste cose
siano, in qualche modo, in relazione tra di loro. Dobbiamo assolutamente
cominciare a pensare ad un mondo diverso…
Robespierre |
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Agenzie… il nostro futuro è quanto mai incerto
Siamo
sempre stati contro le Agenzie, e sempre continueremo ad esserlo. Questo
perché, dietro il progetto Agenzie abbiamo visto, purtroppo confermati dai
fatti, un ulteriore imbarbarimento nella gestione del personale, in cui la
produttività è diventata l’elemento centrale senza nessuna reale contropartita,
ne economica ne di diritti. Le dichiarazioni alla stampa di Frattini (Funzione
Pubblica) possono dare quindi
luogo a molteplici interpretazioni. Per chi le avesse perse, pubblichiamo di
seguito uno stralcio di tali dichiarazioni, ricordando che il Governo il 7
settembre ha già “soppresso” l’Agenzia della Protezione Civile. Il
Ministro, pur agitando tematiche a noi care, come la necessità del controllo
dello stato sulle questioni di interesse collettivo, al momento non ci convince
fino in fondo. Innanzitutto perché con queste dichiarazioni si vara
un’ennesima fase di incertezza, in secondo luogo perché non ci è chiaro il
confine tra quello che si vuole riportare allo stato e quello che si vuole
privatizzare. Il rischio è che questo nuovo Governo, che, ideologicamente,
sembrerebbe più portato verso le privatizzazioni, possa sfruttare il lavoro
“sporco” fatto dal Governo precedente come trampolino di lancio per
un’accelerazione. Non è un caso che anche Frattini usa la parola magica tanto
in voga negli ultimi anni: esternalizzare. Come già più volte detto: a pensar
male…
Da Repubblica 2/9/2001
Intervista a Franco Frattini
(…)
Io credo che mentre le autorità davvero garanti di diritti costituzionali
vanno non solo salvaguardate, ma anzi si dovrà arrivare a dare loro copertura
costituzionale, per le altre questa assimilazione è impropria. (…) Le
agenzie. Alcuni ministeri hanno trasferito compiti estremamente importanti
con il Dpr 300 Bassanini a organi neocostituiti, le agenzie, appunto.
Abbiamo visto nascere così l'agenzia della Protezione civile, l'agenzia
Fiscale per le entrate, quella per le Dogane, per il Demanio, e altre ancora.
L'idea era snellire l'apparato ministeriale e garantire che quei compiti
fossero svolti con più rapidità ed efficienza operando in regime privato.
Ma per alcune funzioni tipicamente pubblicistiche, come quella delle entrate
o quella del demanio, come si può pensare di sottrarle al ministero di competenza?
(…) c'è stato o non c'è stato un miglioramento dell'efficienza? In molti
casi la risposta è: no. Ci sono stati invece grandi trattamenti economici
grazie a contratti individuali: direttori di agenzie che prendono 750 milioni
l'anno mentre un direttore generale, anche di una direzione super
importante, guadagna al massimo la metà. Si sono generate sacche di
privilegio senza reali benefici per i cittadini-utenti (…) se ci sono
compiti che possono essere più utilmente svolti fuori dai ministeri, è
giusto avere il coraggio di esternalizzare queste funzioni: trasferiamole a
un soggetto privato attraverso una convenzione restituendole al mercato e alla
competizione. Ma se così non è, rientriamo nell'alveo del ministero, cancellando
inutili e costose duplicazioni».
Cosa significa tutto questo? Le RdB-PI hanno chiesto un incontro con
Frattini e con Tremonti, per chiedere assicurazioni per lavoratrici e
lavoratori.
1330
figli di N.N.
Nella
riqualificazione c’è un paradosso nel paradosso. I vincitori del concorso a
titoli ex art.82 (anno 1992) per VI livello, ora B3. Questi, hanno partecipato
alla selezione di riqualificazione per VII libello (C1), come molti altri
colleghi allora inquadrati nel livello V (B2), visto che il bando originario
della riqualificazione prevedeva la possibilità di un salto di due livelli
(unico con cui si potevano riempire i VII livelli, vista comunque l’assenza
dei VI). Poi è arrivata, non inattesa, la Dirstat (ora Dirpubblica), ha
presentato ricorso ed una delle cose che sono emerse è che nella Pubblica
Amministrazione non si possono fare concorsi con “salti” di più livelli.
Quindi i migliaia di colleghi che hanno svolto la prova si sono visti dire che
era stato bello ma che non era servito a nulla. Non così per 1330 di loro che,
diversi anni prima avevano anche partecipato ad un concorso a titoli per
passaggio a VI livello, che lo avevano vinto e che nel 2000 sono stati
inquadrati in tale livello, con decorrenza giuridica 1992. Così si sono
trovati ad essere “ripescati” perché di fatto, giuridicamente, erano VI
livello al momento della prova, e quindi per loro lo sbarramento imposto per il
doppio salto non aveva più alcun senso. Ma oggi, che arriviamo al dunque,
l’Amministrazione che vuole inquadrare provvisoriamente i vincitori della
riqualificazione – anzi, come concordato con CGIL CISL UIL e SALFI, solo i
vincitori fino alla capienza del 50% dei posti vacanti al 31/12/1998 –
ritiene che la provvisorietà non riguarda questi lavoratori che vorrebbe tenere
da parte in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale.
Pur
contestando il meccanismo della provvisorietà dell’inquadramento, abbiamo
chiesto che anche i 1330 vengano trattati come tutti gli altri e che quindi
vengano inquadrati seppur provvisoriamente. Ammesso che questo inquadramento sia
poi effettivamente fatto. Per quanto riguarda questo inquadramento, inoltre,
ricordiamo che l’Amministrazione e i quattro sindacati di cui sopra, hanno
sottoscritto un accordo secondo il quale i soldi percepiti in più con
l’inquadramento “provvisorio” sarebbero da restituire in caso di
sentenza negativa della Corte Costituzionale. Questa cosa, come già accennato
nello scorso numero è palesemente illegittima e non sostenibile neppure se
– furbescamente - ci faranno firmare una clausola in cui ci chiederanno di
accettare questo. E’ l’ennesimo regalo che ci viene fatto dai “nostri”
sindacati.
Dogane:
bell’esempio di tutela della professionalità
Abbiamo
scoperto nei Laboratori Chimici un fulgido esempio di come l’Amministrazione
premi i propri dipendenti per gli sforzi profusi negli ultimi anni.Si tratta
dei V livelli (B2) che con i criteri previsti dagli accordi per i passaggi tra
le aree vengono tagliati fuori per i posti B3 Area Chimica perché non in possesso
del Titolo di Studio Specifico (Perito Chimico). Niente da dire, le declaratorie
dei livelli parlano chiaro, chi ricopre quel ruolo deve essere in possesso di
diploma. Ma allora come lo spieghiamo a tutti coloro che pur in assenza di tale
diploma hanno svolto tale incarico, con tanto di ordine di servizio, per
diversi anni? E’ questa, se ce ne fosse bisogno, l’ulteriore conferma che le
procedure messe in piedi sono ottuse e inefficaci perché non tengono affatto
conto delle realtà esistenti e si fondano su declaratorie e profili
professionali inesistenti o comunque inadatte al loro compito che sarebbe,
appunto quello di dare un quadro corretto delle professionalità esistenti.Alla
nostra sollecitazione ad affrontare il problema, la neonata Agenzia delle
Dogane, nella sua ampia modernità si è limitata a citarci le declaratorie
del 1988 (anno nel quale diversi colleghi svolgevano già tali mansioni pur in
assenza di diploma)… complimenti per la modernità. Altra benzina che si
aggiunge al fuoco dei ricorsi su una procedura
che, come la riqualificazione, sembra essere studiata per non finire mai in
porto.
Detestiamo dirlo ma… lo avevamo detto.(VOLANTINO
RdB -1 febbraio 2000)
Nessun passaggio interno all'area B?
Qualcuno
potrebbe dire che però si può passare da B1, B2 e B3 a C1.
Cosa questo significhi in concreto però non si
capisce, soprattutto alla luce dell'ennesimo ricorso della Dirstat contro la
riqualificazione… quello che sappiamo è che al termine dei processi di
riqualificazione e dopo l'assegnazione dei vincitori dei concorsi a titoli (a
quando?) ci saranno oltre 30.000 dipendenti nell'area B di cui solo una
parte potrà accedere all'area C.
Questo contratto, come abbiamo detto fin dalla nostra
piattaforma e abbiamo ribadito in tutti i nostri comunicati (13) sulle
trattative, doveva garantire - prima del transito alle Agenzie - una sanatoria
rispetto alla situazione reale che vede migliaia di dipendenti inquadrati in
profili professionali (e livelli) che ormai esistono solo sulla carta e che in
realtà svolgono nuove mansioni il cui contenuto professionale e di
responsabilità è molto più elevato di quello che gli viene riconosciuto.
DOV'E' QUESTO RICONOSCIMENTO?
Non prevedere passaggi all'interno dell'Area B bloccherà
oltre 15.000 V livelli (di cui oltre 2.000 già dichiarati in esubero),
moltissimi VI livelli, 2300 IV livelli e impedendo il
passaggio di quasi tutti i terzi livelli per cui la stessa Amministrazione
dice che non c'è più lavoro.
Non prevedere passaggi all'interno dell'Area B
significa utilizzare quasi tutti i soldi del Fondo Unico del 2000 (oltre
300 miliardi - 6 milioni a testa) solo per la produttività (progetti e
progettini)…
che fine faranno oltre 25.000
dipendenti ?
come verrà utilizzato il Fondo
Unico per il 2000?
Chi ha firmato quest'accordo ha
deciso che prima delle Agenzie tutto dovesse rimanere invariato.
Per questo hanno scritto che i passaggi di livello
previsti, qualora le Agenzie non li "gradissero", verrebbero
rimessi in discussione.
GIA' TANTE VOLTE ABBIAMO SENTITO
DIRE CHE ERAVAMO DI FRONTE AL MIGLIOR ACCORDO POSSIBILE…
PUO'
DARSI, MA PER CHI?
Qualcuno
allora diceva che farneticavamo, ora si presenterà alle elezioni RSU e
chiederà il vostro voto… glielo darete?
Fondo
di previdenza. Stiamo aspettando una risposta
Migliaia
di colleghi, subito prima dell’estate hanno inviato migliaia di firme alla
Direzione del Personale (che al momento ha cambiato numero di fax, il nuovo è
06-59972161, segnatevelo), chiedendo di risolvere la questione del Fondo di
Previdenza prima che, con l’inquadramento definitivo nelle Agenzie, la sua
liquidazione o riconversione divenga una inquietante emergenza. La Direzione
del Personale aspettava indicazioni politiche. Sta apparendo chiaro che il
nostro Ministro, oltre che le scaramucce televisive e la necessità di dimostrare
di essere il primo della classe sia, nel concreto, poco interessato alla
risoluzione dei problemi del personale. Per questo non abbiamo ancora capito
che cosa vorrebbero fare con i nostri soldi. Temiamo che sulla prossima
legge finanziaria ci siano sorprese per noi. Ribadiamo la necessità di
riaprire immediatamente la discussione sull’argomento, vi faremo sapere se sia
il caso di ripetere l’invio dei fax.
Verso
il nuovo contratto. I buoni pasto.
Alla
fine del 2001 scadranno i contratti. La questione del salario, di cui abbiamo
molto parlato, e su cui molto parleremo è una questione chiave da affrontare,
come quella dell’inquadramento professionale e quella dei diritti. Le
questioni relative al salario sono non solo relative allo stipendio e alla
riconversione del salario accessorio. E’ da cinque anni che il nostro buono
pasto vale 9000 lire. Era una vergogna già nel 1996, anno in cui il buono pasto
è divenuto un diritto dei dipendenti statali. Soprattutto grazie alle lotte di
RdB, l’unica ad aver chiamato due volte lavoratrici e lavoratori allo
sciopero sull’argomento. E’ una vergogna maggiore nel 2001. Una delle nostre
richieste è che il nostro datore di lavoro, Agenzie o Ministero (vedi sopra),
debba mettere le mani al portafoglio per giungere ad almeno 15.000 lire
nette di buono pasto. Non sappiamo dove e come mangiano i Direttori di Agenzia
o il nostro Ministro, ma crediamo francamente difficile da credere che si
arrangino con 9000 lire. E non sono certo esseri umani migliori di noi.
RSU.
Se vi chiedono di candidarvi (ed il voto) contro voi stessi…
A Novembre torneremo a votare le RSU.
Ci troveremo di nuovo di fronte ad un paradosso. I sindacati, diciamo,
storici, faranno una campagna elettorale provando a illudere tutti, candidati
e votanti, di voler formare uno strumento democratico. Invece, e questo deve
essere ben chiaro, il voto alle elezioni RSU serve principalmente a calibrare
i rapporti di forza tra i sindacati a livello nazionale. Insomma, più liste
presenta, e più voti raccoglie, un sindacato e più conterà sul tavolo
nazionale. Per questo uffici che hanno votato, magari nell’ultimo anno,
saranno obbligati a sciogliere le RSU e a rifare le elezioni. Questo è il
primo passaggio da tenere bene a mente: candidarsi o dare il proprio voto ad
una lista piuttosto che ad un'altra non è indifferente. Bisogna, quindi,
valutare attentamente cosa vogliono fare – e cosa hanno fatto - i sindacati
con il vostro voto a livello nazionale. E’ importante candidarsi ed andare a
votare soprattutto per questo. Bisognerebbe che tutti i sindacati, così democratici
quando si tratta di cercare candidati e voti, lo fossero anche quando, col
potere garantito da quei voti, vanno a contrattare. Invece, con quei voti, nel
contratto, hanno imposto il controllo delle segreterie territoriali sulle RSU,
deciso che i singoli delegati RSU non hanno diritto a richiedere Assemblea,
limitato enormemente le questioni su cui le RSU possono veramente
decidere, negato qualsiasi meccanismo di consultazione dei delegati eletti
nelle RSU o di coordinamento degli stessi.
Le
RdB, invece, vogliono una vera democrazia:
Ø Diritto
della RSU alla rappresentanza esclusiva sul posto di lavoro, garantendone contrattualmente
le scelte se in contrasto con quelle delle segreterie territoriali;
Ø Diritto
delle RSU di vari Uffici di un territorio di coordinarsi fra loro
(riconoscimento giuridico del Coordinamento);
Ø
Obbligo di sottoporre gli accordi e le pre-intese dei
CCNL a referendum approvativo di tutti i lavoratori, gestito dalle RSU nei posti
di lavoro, o, almeno, all’approvazione dei delegati RSU eletti.
Candidarsi con noi e votare le liste RdB, significa aumentare la forza di queste proposte… il resto lo abbiamo già sperimentato.