Il
sacco bucato n.11/2001
8
ottobre
In
questo numero:
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Burocrazia primordiale
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Salario accessorio, organizzazione del lavoro: i nodi del
prossimo contratto
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Preelettoralia
1. Che accade per la riqualificazione e i passaggi di livello
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Preelettoralia
2. L’area B come target pubblicitario
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Territorio:
i nostri soldi servono all’Agenzia…
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Ex LSU: vogliamo una soluzione
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Detestiamo dirlo ma… lo avevamo detto (II). (VOLANTINO
RdB – 25/2/2000 – Accordo Call Center)
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Elezioni RSU: piccole RdB crescono
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Verso il nuovo contratto (3) : l’articolo 2103 del
codice civile
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Entrate: nuovi concorsi esterni
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Burocrazia
primordiale
Maggio 2001, l’avevamo chiamata Operazione
Trasparenza, temendo di essere un po’ ridicoli con quel nome da film
di 007. Ma il vero ridicolo doveva ancora venire. Nella sostanza, chiedevamo
agli uffici conto dell’organizzazione del lavoro e dell’utilizzo del
salario accessorio. Sapevamo che le risposte avrebbero potuto dimostrarci la
necessità di modificare sia l’ordinamento professionale che il sistema
premiale su cui si fonda il nostro salario. Abbiamo colpito nel segno.
Alcune Direzioni, le più moderne, non hanno avuto timore nel rispondere. Le
più, a dimostrazione che nessuna “riforma” è passata nella mente dei
nostri dirigenti, hanno fatto finta di nulla o passato la patata bollente ai
superiori, Regionali, a loro volta, si sono rivolti ai vertici delle Agenzie.
Il primo risultato, del 19 settembre, porta la firma di Girolamo Pastorello,
Dir.Centrale Personale dell’Agenzia delle Entrate, che (prot.2001/163549)
scrive ai Direttori Regionali. Il buon Girolamo, cavillando sulle virgole
contrattuali e sulle pieghe legislative, perde l’occasione per mostrare un
segno di cambiamento, e afferma che in capo ai sindacati non vi sarebbe
il diritto all’essere messi a conoscenza di quanto da noi richiesto. Così,
lente prima, ma con la rapidità che le contraddistingue nella repressione, le
Direzioni Regionali si sono animate segnalando agli uffici la presenza della
nota. Sarà facile (cfr. articolo seguente) dimostrare la pretestuosità di
quanto è stato opposto al diritto di lavoratrici e lavoratori di
“sapere”. Ma oggi, la posizione di chiusura sulle questioni da noi
sollevate dimostra un forte disagio e quanto sono temute la nostra crescita e
le nostre proposte da chi è abituato a trattare con i soliti amici e a
conclusioni tarallucci e vino. Torneremo alla carica quando, dopo il 23
novembre, giustezza e legittimità delle nostre posizioni saranno
rafforzate dai voti (elezioni RSU) di tutti coloro che sono stufi…
Robespierre |
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Salario
accessorio, organizzazione del lavoro: i nodi del prossimo contratto
Riguardo
alle richieste di trasparenza, sia sull’organizzazione degli uffici che
sulla gestione del salario accessorio, la gravità della nota 2001/163549
dell’Ufficio Relazioni sindacali delle Entrate è senza precedenti. 1) si
permette di fare interpretazioni unilaterali di norme contrattuali; 2) così
facendo esclude la fruizione di un diritto, si badi bene, non alle sole RdB, ma
a tutti i sindacati e a tutti i lavoratori contrattualizzati; 3) a fronte di
una presunta modernizzazione ci riporta indietro di cento anni; 4) dimostra un
ignoranza (o una malafede) dei vertici dell’Agenzia che poco tranquillizza
riguardo alla futura gestione. Ma cosa dice questa nota? Per quanto riguarda
la richiesta di organigramma degli uffici, con profili professionali e compiti
assegnati, è chiaramente pretestuoso richiamarsi al comma 2 dell’art.6 del
contratto, cavillando su quali sarebbero le materie di informazione
(preventiva e/o successiva). Pur sorvolando sulla demenzialità del
Contratto che, in molti passaggi, sembra costruito apposta per consentire tali
cavilli, proprio su di esso, sempre all’articolo 6 (INFORMAZIONE), comma 1,
troviamo scritto che, citiamo testualmente: “Ciascuna
Amministrazione fornisca – anche a richiesta – tutte le informazioni sugli
atti aventi riflessi sul rapporto di lavoro.”
Crediamo sia innegabile che la suddivisione degli incarichi negli uffici abbia
“riflessi sul rapporto di lavoro”. Dire poi che il diritto si esprime su
“tutte le informazioni” preclude ogni cavillosità sul significato della
parola “tutte”. Per quanto riguarda la suddivisione dei fondi, inoltre
vale contrattualmente lo stesso criterio, il rapporto di lavoro è costituito
da prestazioni d’opera e corresponsioni economiche relative. Non voler dare
informazioni su queste ultime, anche in questo caso parrebbe contrario al
comma 1 dell’art.6. In questo caso, la nostra richiesta faceva riferimento
anche alla legge 241/1990, sulla trasparenza degli atti amministrativi. Qui
l’Ufficio Relazioni sindacali raggiunge il parossismo. Innanzitutto
autocita il Decreto Ministero Finanze 603 del 29/10/1996 che enuncerebbe le categorie
di documenti inaccessibili. Ma non basta, pur ammettendo, per assurdo, che su
tali materie la nota in oggetto si trovi nel giusto, la stessa nota indica la
strada per superare questo scoglio quando parla della possibilità di
superare questo diniego di accesso per “chiunque vi abbia interesse per la
tutela di situazioni giuridicamente rilevanti” deducendone però che le
Organizzazioni sindacali non possano esprimere tale interesse.
L’Amministrazione forse ignora che l’art.9 del DPR n.352 del 1992
(fonte senz’altro superiore a qualsiasi Decreto ministeriale) ha esteso
esplicitamente l’applicazione della disciplina della legge 241/90 alle
associazioni portatrici di interessi pubblici o diffusi, sia pure non
riconosciute (cfr. in proposito TAR Toscana, sez. II, 26/5/1994 n.191). Dal
punto di vista sostanziale, la giurisprudenza ha stabilito che sussiste uno
specifico diritto di accesso alla documentazione amministrativa ogni
qualvolta il sindacato sia portatore di un interesse giuridicamente rilevante
nonché concreto ed effettivo ai sensi di legge. Tale interesse potrà
derivare da concrete esigenze di tutela dei singoli lavoratori iscritti (cfr.
TAR Umbria 1/4/1997 n.144) ma potrà anche essere proprio della associazione
stessa, in quanto superindividuale e collettivo (cfr. Consiglio di Stato
5/5/98 n.752; TAR Abruzzo, sez. Pescara 23/2/96 n.178; Consiglio di Stato
4/1/96 n.34; TAR Toscana 13/7/93 n.562; Cass.sez.un. 5216/94). La legge 675/96
(privacy) viene, infine, impropriamente richiamata
perché la trasparenza dell’attività amministrativa rappresenta un valore
di portata collettiva opponibile alla tutela individuale della riservatezza.
Solo nel caso in cui i documenti richiesti contengano dati di natura sensibile
l’Ente dovrà prendere le dovute cautele, quali, per es. produzione parziale
del documento (cfr. pronuncia Garante protezione dati personali del 16/6/97,
nonché TAR Lombardia 3/3/98 n.459). Tutto questo per tacere del Decreto Legislativo
135/1999 che, tra l’altro, all’art.9, comma 1, recita:
“(…)
si considerano di rilevante interesse pubblico le
attività dirette all'instaurazione ed alla gestione di rapporti di lavoro
di qualunque tipo, dipendente o autonomo, anche non retribuito o onorario o a
tempo parziale o temporaneo, e di altre forme di impiego che non comportano la
costituzione di un rapporto di lavoro subordinato.”
Detto
questo, è lampante che l’Amministrazione si sta arrampicando sugli
specchi perché capisce che fornendoci i dati richiesti ci darebbe la chiara
dimostrazione che sia l’inquadramento attuale del personale, che la sua retribuzione,
non hanno alcun legame con la realtà dei fatti e che entrambi i sistemi vanno
rivisti radicalmente nel prossimo contratto.
Preelettoralia
1. Che accade per la riqualificazione e i passaggi di livello
19-22
novembre si vota per le elezioni RSU. Chi ha messoin piedi il demenziale
processo riqualificazioni-progressioni di carriera, non può permettersi di
giungere a tale data senza alcun risultato. Sarebbe troppo chiaro il fallimento
dell’operazione e di chi tale operazione l’ha pervicacemente perseguita,
con un rischio di perdita di consensi verso questi ultimi. E così il 5
settembre u.s. si giunge ad un accordo sulla Riqualificazione. L’accordo
introduce due sole novità, quella della permanenza – salvo richiesta
contraria - nella sede di servizio dei “vincitori”, nonché quella di
allargare l’inquadramento a VII - seppur provvisorio - anche ai 1330 ex V
vincitori del concorso a titoli per VI. Due rivendicazioni che le RdB hanno
sollevato immediatamente (cfr. Il Sacco Bucato n.8 e n.9/2001). Le date per
gli inquadramenti (o meglio, per la formalizzazione dei contratti individuali)
– provvisori - sono 18 ottobre per tutti e 2 novembre (sic!) per i
1330. Le RdB non hanno firmato.
Cogliamo
l’occasione per dire che per noi l’attività sindacale è nei posti di
lavoro e non ai tavoli di trattativa. Che per noi non è importante firmare
a tutti i costi accordi che vadano a regolamentare, seppure al meglio,
situazioni complessive inaccettabili. Per noi è importante aver sollevato
il problema, aver dimostrato che dovesse essere sanato. La riqualificazione
era e resta pessima. Non è sufficiente aver ottenuto alcune garanzie minime.
Le procedure pazzesche a cui ci hanno sottoposti e il problema Corte Costituzionale
esistono sempre. E, ancora più grave, si pensa di affrontarlo nascondendo
la testa sotto la sabbia. Prendendo tempo. Facendo inquadramenti provvisori in
cui gli inquadrati, in caso di sentenza negativa della Corte Costituzionale,
dovranno retrocedere e “restituire i soldi”. Se non si sana questo, poco
importa la data esatta, in cui tali provvedimenti vengono varati.
Nel
frattempo si varano percorsi di carriera (quelli tra le aree e nelle aree)
sub-iudice fin dall’inizio (cfr. Il sacco Bucato n.10/2001). Se non è sporca
propaganda questa…
Preelettoralia
2. L’area B come target pubblicitario
Da
due anni stiamo affermando che il contratto integrativo, seppur nella sua
caducità complessiva, per quanto riguarda l’area B è addirittura peggio
che peggio. (cfr. Il Sacco Bucato 9/2001). Non è stato previsto alcun passaggio
di livello all’interno dell’Area. Sempre venerdì 5 ottobre u.s. i soliti
sindacati hanno sottoscritto un accordo che, siamo certi, non esiteranno ad
usare in maniera propagandistica. L’accordo dice che le parti:
“CONVENGONO
di procedere da subito, ad integrazione dell’art.17 del CCNI,
all’apertura di tavoli di contrattazione presso ciascuna Agenzia e
Dipartimento Politiche Fiscali, per la individuazione dei posti da mettere
a disposizione per i passaggi nell’area B relativamente all’ex Ruolo
Unico, e nell’area C per l’intera amministrazione finanziaria, da
attuare con procedure improntate a criteri di valorizzazione delle professionalità
e di coerenza con le necessità funzionali di ognuna delle amministrazioni
interessate”.
La
volontà, sulla carta, di procedere all’integrazione dell’art.17 del CCNI,
viene periodicamente manifestata e sbandierata negli uffici come una
conquista sindacale. La verità è che questo ennesimo atto contenente i buoni
propositi contiene un'unica, grave, novità. Si delegano alle singole
Agenzie compiti che, da contratto, non gli sono propri. In un momento in cui
siamo tutti, contrattualmente, ancora Ministeriali questa pratica porterà a
procedure differenziate, come già visto per i bandi di passaggio tra e nelle
aree, creando ulteriori presupposti a ricorsi che chiunque volesse
improntare. Non cesseremo mai di stupirci per tutto quello che si sta,
coscientemente, costruendo sulla sabbia..
Territorio:
i nostri soldi servono all’Agenzia…
Mentre
alle Entrate si raggiunge un accordo per cui, rispetto al 2001 si garantisce a
tutti una quota del FUA equivalente a circa 4 milioni lordi, al Territorio,
l’Agenzia vorrebbe usare parte di quei soldi per incentivare la mobilità
per Biella, Verbania, Crotone e Vibo Valentia. Problemi organizzativi suoi, che,
come d’abitudine, si cerca di traslare sul personale. Poi, naturalmente,
non si modifica la volontà di utilizzare quei fondi per tutti i piani di
recupero arretrato possibili ed immaginabili, magari sviluppati un tot a pezzo e
soprattutto fuori dell’orario di lavoro. L’invito a tutti i nostri delegati
è quello di rifiutarsi, da oggi in poi di avvallare accordi che prevedano in
alcun modo l’allargamento dell’orario di lavoro. Come già ricordato oltre
un anno fa, i soldi contrattuali devono essere distribuiti a fronte di attività
sviluppate all’interno degli orari contrattuali (cfr. Il Sacco bucato
3/2000). Ci batteremo perché anche per il personale del Territorio sia
confermato il principio che almeno una parte dei fondi del FUA debbano essere
distribuiti a tutti indiscriminatamente essendo tutti coloro che hanno
alimentato il fondo, ed essendo tutti a garantire il buon andamento degli uffici
e l’effettivo aumento di produttività.
Ex
LSU: vogliamo una soluzione
Il
tempo passa e non è affatto chiaro che cosa l’Agenzia del Territorio abbia
intenzione di fare con il personale attualmente assunto a tempo determinato. Le
RdB ne richiedono l’assunzione e hanno chiesto risposte certe
all’Amministrazione.
Detestiamo
dirlo ma… lo avevamo detto (II). (VOLANTINO RdB – 25/2/2000 –
Accordo Call Center)
PREANNUNCIAMO CHE LE RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE
NON LO SOTTOSCRIVERANNO SE LO STESSO NON FARA' CHIAREZZA SUL RUOLO
PROFESSIONALE DEGLI ADDETTI AI CALL CENTER.
Infatti l'Amministrazione prevede una selezione, con procedure
para-concorsuali, a titoli e con esame finale volto a valutare le capacità
psicologiche. Dopo la selezione è previsto un corso di 13 giornate ed
infine il lavoratore sarà inserito nel "ciclo produttivo" percependo
un'indennità giornaliera di 25.000 lorde per ogni giorno lavorato (500.000
lorde mensili per i mesi in cui si e' presenti tutti i giorni) prelevati dal
Fondo Unico di Amministrazione, che, ricordiamo, è già di proprietà
dei lavoratori e il cui utilizzo viene ricontrattato ogni anno. I
fortunati saranno obbligati a restare nel call center per almeno
due anni.
Le RdB hanno richiesto, al fine di non ripetere errori passati, di
avviare immediatamente l'individuazione dei profili degli addetti ai
call center - sicuramente più qualificati di quelli di partenza, dato
l'elevata professionalità e disponibilità richiesta agli operatori - in
cui inserire il personale con un riconoscimento giuridico definitivo.
Si
"affamano" i lavoratori con rinnovi contrattuali inesistenti per
poi ricattarli con indennità che in qualsiasi momento "agenzie" o
sindacati potrebbero rivedere sia nella natura che nell'entità (come già
accaduto per la lettura ottica).
Oggi
che, tristemente, queste cose si stanno concretizzando invitiamo le
lavoratrici e i lavoratori coinvolti a non farsi ingannare da chi li ha
messi in tali condizioni. Ora come allora le RdB, stanno dalla vostra parte, per
ogni rivendicazione economica e giuridica.
Elezioni
RSU: piccole RdB crescono
Ci
stanno giungendo da più parti notizie di liste RdB presentate in centinaia
di posti di lavoro, e richieste, da parte di colleghe e colleghi di presentare
liste dove non eravamo ancora presenti. Il meccanismo RSU era costruito per
eliminare ogni dissenso ma, come già accaduto nel 1998, il “mostro” si sta
rivoltando contro i suoi creatori divenendo un momento in cui, invece, il
dissenso acquista nuove posizioni di forza. Invitiamo chi non lo avesse ancora
fatto a rivolgersi alla nostra redazione, per informazioni e/o presentazioni
liste RdB.
Verso
il nuovo contratto (3) : l’articolo 2103 del codice civile
2103.
Mansioni del lavoratore. Il
prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato
assunto (att. c. 96) o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che
abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime
effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione. Nel caso di
assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto al trattamento
corrispondente all'attività svolta, e l'assegnazione stessa diviene
definitiva, ove la medesima non abbia avuto luogo per sostituzione di lavoratore
assente con diritto alla conservazione del posto, dopo un periodo fissato dai
contratti collettivi, e comunque non superiore a tre mesi. Egli non può
essere trasferito da una unità produttiva ad un'altra se non per comprovate
ragioni tecniche, organizzative e produttive. Ogni patto contrario è
nullo.
Troviamo
inaccettabile l’inapplicabilità di tale articolo nel Pubblico Impiego e ci
batteremo per la sua piena applicazione nel prossimo contratto.
Entrate: nuovi concorsi esterni
Notizia
dell’ultima ora che approfondiremo sul prossimo numero, buona, ma che
inquieta, se messa in relazione con la querelle senza fine “riqualificazione/
posizioni-super / passaggi tra, e nelle, aree” e con l’assenza completa di
un reale meccanismo di riconoscimento del diritto alla carriera. L’Agenzia
delle Entrate ha intenzione di pubblicare (S.O. G.U. 9 ottobre) bandi per 550
posti da C1 e 300 posti da Dirigenti.
IL SACCO BUCATO
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