A tutti i
colleghi
A proposito dello sciopero del 9 novembre
Registriamo
con soddisfazione la discesa, sul terreno conflittuale, che ci è proprio, di
CGIL, CISL e UIL che hanno dichiarato tre ore di sciopero in corrispondenza con
lo sciopero
nazionale generale di tutta la giornata proclamato dal sindacalismo di base per
il giorno 9 novembre.
Ciò
non ci impedisce però di fare alcune considerazioni che vogliamo rendere
pubbliche perché ognuno possa valutarle con attenzione.
Non
discutiamo le modalità della protesta. Anche se tre ore di sciopero all’interno
di una giornata di mobilitazione, più ampia, sia in termini di tempi, che di
categorie coinvolte, già decisa e proclamata da altri soggetti sindacali, oltre
dieci giorni prima, suonano un pò come una rincorsa o un tentativo di
oscuramento della stessa.
La
questione salariale del Pubblico Impiego è elemento importante, la nostra
campagna per un salario europeo procede da anni,ormai. Ma ci troviamo di fronte una Finanziaria
in cui la questione salariale è parte di una serie di provvedimenti per i quali
lo stipendio potrebbe, purtroppo, divenire l’ultimo dei nostri problemi. Non ci
è chiaro perché ci si limiti a chiamare lavoratrici e lavoratori ad uno
sciopero per una riduttiva rivendicazione di 50/60 mila lire in più, quando il
nostro stipendio, tra l’altro, ha perduto (secondo l’ISTAT) oltre 600.000 lire
mensili di valore nel solo periodo 1993-2000.
Ci
pare non si prenda atto che l’attuale Governo, continuando le operazioni che da
oltre dieci anni si stanno sviluppando con una continuità impressionante, sta portando
via ai poveri per dare ai ricchi. La lettura del testo della finanziaria ci fa
scoprire provvedimenti di condoni per i grossi capitali, tagli alla spesa
pubblica, per finanziare la Guerra e pericolosissime privatizzazioni e
soppressioni di enti pubblici… fa spavento, ad esempio, il modo in cui si
liquida in due righe la gestione del patrimonio culturale del nostro Paese…
Chiamare
ad uno sciopero il personale solo sulle questioni salariali (ed in modo così
riduttivo) sarebbe corporativo, inutile e mistificante. Che ne pensano del
resto?
Pur
non volendo dubitare della buona fede dei nostri “colleghi” sindacalisti non
vorremmo proprio che questa operazione fosse solo un maquillage in vista delle
elezioni RSU, o un rigurgito conflittuale indotto dalla morte della
concertazione decretata dal ministro Maroni.
Il
conflitto, e noi lo abbiamo scelto come elemento costitutivo della nostra sigla
sindacale, dovrebbe essere fatto sui contenuti e non per l’autoconservazione
dei soggetti che lo perseguono.
Se ci siamo sbagliati, tanto meglio, ma, se pensate che così non sia, non sbagliate voi: il 9 novembre lo sciopero è generale e per tutta la giornata.