Il
  21 febbraio scorso, l’Agenzia del Territorio ha reso pubblico un
  documento che è stato inviato a tutti i comuni. Questo documento, che
  riportiamo integralmente in questo speciale, è frutto dell’accordo
  Agenzia/sindacati di qualche giorno fa (ricordate? L’accordo del 29 gennaio,
  datato 14 gennaio). Così, il 31 gennaio, avevamo detto di quell’accordo:
  “nonostante i toni pacati, è una resa incondizionata sulla
  questione del decentramento”.
 
La
  lettera che l’Agenzia avrebbe dovuto inviare ai Comuni, secondo i firmatari
  dell’accordo, avrebbe dovuto spingere verso le convenzioni (che, allo stato
  attuale dei fatti, sarebbe il minore di mali). Qualcuno dava, addirittura, per
  concordato, che per tutto il 2002 non sarebbero partite nuove sperimentazioni
  e, che per quelle in atto, sarebbero stati coinvolti solo volontari. Qui si
  verifica esattamente il contrario.
 
L’Amministrazione,
  decide di accelerare i tempi del Decentramento, trasformando – già da
  quest’anno – in definitive le sperimentazioni in atto, auspica la partenza
  di nuove sperimentazioni e ritiene le convenzioni una soluzione estrema. 
 
Cosa
  è successo? Semplice. Nulla di inaspettato. Come volevasi dimostrare,
  l’invenzione delle Agenzie Fiscali sta svelando il suo vero fine. Quello che
  noi affermiamo da anni. Quello di separare la gestione dalla scelta e di
  smantellare il servizio. Cosa intendiamo? Lo avrete senz’altro letto in
  moltissimi nostri comunicati. 
 
Le
  Agenzie sono coloro che fanno “il lavoro sporco”, 
  soggetti che, nella gestione, sono stati ripuliti di ogni
  parvenza politica e quindi agiscono managerialmente, come esecutori
  meccanici di mandati (missioni e obiettivi) che discutono con il
  Ministero, che non ne discute con altri.
 
Su
  questo modello si basa l’attacco ai diritti che stiamo subendo e
  l’impotenza nella quale ci troviamo. Va assolutamente ribaltata questa
  situazione. 
 
Si
  discute con un soggetto, l’Agenzia, che ha poteri limitatissimi da
  missioni e obiettivi. Lo spazio di discussione e di manovra sindacale – di
  tutti i sindacati - è, in questo ambito, praticamente nullo. I sindacati
  (in quanto rappresentanti di chi lavora) così non entrano nel merito delle
  scelte, ma si devono “accontentare” di far parte di “osservatori” che
  hanno come unico scopo quello di effettuare, eventuali, piccole modifiche di
  percorso. 
Non
  solo, il Governo, strada facendo, può condizionare e rimodulare gli obiettivi
  delle Agenzie. E questo, ovviamente, senza alcun confronto con lavoratrici e
  lavoratori. 
 
Le
  Agenzie divengono così un ammortizzatore, un muro di gomma, dietro il quale
  ci sono le scelte di un Governo che non si confronta più con nessuno.
 
Lavoratrici
  e lavoratori, che non hanno interessi di partito, ma “solo” di vita
  quotidiana, certo non sono soddisfatti a questo modello.
 
Il
  documento inviato dall’Agenzia del Territorio (non a caso pubblicato prima
  ancora nel sito del Ministero) è la dimostrazione di quanto sia ridicolo, e
  di quanto rappresenti l’impotenza dei sindacati firmatari, oggi, a meno di
  un mese dalla firma dell’accordo del 29 gennaio, l’impegno dell’Agenzia
  a “interessare il Ministro della Funzione Pubblica affinché venga
  attivato un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali”.
 
Colpisce,
  inoltre, che, in tutto questo percorso, si continui ad ignorare completamente
  il problema degli
  ex-lsu
  che, attualmente, sono più del 15% del personale in servizio.
 
E’
  ora di sfondare il muro di gomma e portare lo scontro direttamente al
  Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Governo.