e rispondiamo, a loro (e a tutti i co-intestatari di tale documento)
Prendiamo atto della disponibilità a forti iniziative di lotta e speriamo che altrettanto facciano anche le altre sigle sindacali.
Le RdB da cinque anni, con i mezzi a loro disposizione,
subendo la demonizzazione e la censura riguardo alle loro posizioni - per
anni abbiamo dovuto subire, a livello nazionale, la pratica dei tavoli separati
– stanno, coerentemente, contestando il processo di decentramento.
Oggi, che i nodi vengono al
pettine, non possiamo che auspicarci un’unità di intenti.
Non possiamo però non rilevare che - e non lo diciamo per
propaganda - sia oggi assolutamente necessario che, con chiarezza, chi
intende impegnarsi al fianco di lavoratrici e lavoratori sciolga alcuni nodi :
a)
decreto legislativo 112/1998 - Decentramento
b)
decreto legislativo 300/1999 - costituzione delle Agenzie
c)
metodo della concertazione.
Se non si fanno passi indietro su questi punti, ogni vertenza finirà con lo sciogliersi miseramente in una gestione dei processi, in cui, nella migliore delle ipotesi, l'obiettivo sarà limitare i danni, nella peggiore si darà via al valzer del clientelismo più bieco.
Insomma, cadendo un
po’ nel sindacalese, le iniziative di lotta hanno un senso vero solo se sono
varate su una PIATTAFORMA LIMPIDA E CONDIVISA.
Sappiamo che, in linea di massima,
i delegati locali sono meno invischiati in ragionamenti di "alta
politica", quindi è da loro che deve partire lo stimolo a chiarire su
questi punti e costruire un movimento unitario forte e determinante.
Per intanto il 21 marzo p.v. è stata individuata
dalla RdB-PI come Giornata Nazionale contro la Concertazione. Vi
invitiamo a partecipare, ove saranno organizzate, alle iniziative RdB, e
comunque, a fissare, per quella data, assemblee in cui discutere e votare
il documento che la scrivente organizzazione ha elaborato sulla questione del
decentramento.
Roma, 13 marzo 2002
p. Esecutivo Nazionale RdB-PI
Finanze e Agenzie Fiscali
Pietro Falanga