Commissioni Tributarie: nuove piante organiche
Roma, 7 maggio 2002
Finalmente il Dipartimento per le
Politiche Fiscali si è fatto carico di determinare, se pur provvisoriamente, le
piante organiche degli uffici di segreteria delle Commissioni Tributarie e del
Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria.
Non possiamo fare a meno di notare
la stranezza di questa operazione per cui si determinano le dotazioni organiche
del personale di ciascuna commissione tributaria al 31.12.2001, quando la
finanziaria 2002 trasferisce alle commissione stesse numerose ulteriori
competenze che, secondo le più ottimistiche previsioni, incrementeranno
notevolmente i carichi di lavoro soprattutto in alcune Commissioni Provinciali.
Naturalmente l’Amministrazione ha ben pensato di rideterminare le piante organiche basandosi sulla “fotografia” del personale in servizio, rimandando a tempo indeterminato il monitoraggio sugli effettivi carichi di lavoro.
Finora la nostra amministrazione ha
mostrato la più totale indifferenza alle problematiche dei lavoratori delle
Commissioni, e anziché affrontarle, contestualmente alle riforme, ha continuato
ad attribuire esclusiva importanza alle esigenze dei giudici, non percependo
l’importanza dell’attività del personale per una corretta gestione del
processo tributario.In questi anni di grandi riforme del contenzioso tributario,
quello che ha caratterizzato l’Amministrazione finanziaria è stata
l’assoluta mancanza di formazione e aggiornamento professionale del personale
a cui si è contrapposto l’impegno dei lavoratori che hanno garantito in un
momento così complesso il funzionamento del settore.
E’ in questa situazione generale
che in molte Commissioni si sta lavorando al piano di recupero arretrato, che si
concluderà a fine giugno. Negli anni abbiamo imparato che i piani di
recupero dell’arretrato servono soltanto a smantellare gli uffici (vedi
Centri di Servizio e Demanio) e ad imporre una produzione forzosamente più alta
senza affrontare, proficuamente, il problema dei carichi di lavoro. Ancora una
volta crediamo che l’Amministrazione, a chiusura del piano di recupero, tenterà
una ristrutturazione complessiva delle attività di segreteria delle Commissioni
Tributarie, a cui sarà necessario rispondere impostando in tempi brevi una
vertenza specifica per i lavoratori delle Commissioni, imponendo al Dipartimento
delle Politiche Fiscali di confrontarsi su quelle che per noi sono
rivendicazioni prioritarie:
1) Individuazione di una dotazione
organica adeguata alle nuove competenze trasferite alle Commissioni dalla
finanziaria 2002.
2) Revisione ed individuazione di profili professionali
specifici per il processo tributario.
3) Definizione dei criteri per
inquadrare i lavoratori nei nuovi profili professionali, assumendo come criterio
essenziale l’esperienza professionale acquisita e l’anzianità di carriera.
4) Formazione e riqualificazione
destinata a tutto il personale delle Commissioni Tributarie, con particolare
attenzione alle aree A e B troppo spesso escluse da ogni tipo di aggiornamento.
5) Revisione dell’organizzazione
del lavoro con particolare attenzione alla distribuzione dei carichi di lavoro.
6) Rivendicazione dell’indennità
giudiziaria come indennità di specializzazione, e quindi non legata al livello
di appartenenza ma alle mansioni effettivamente svolte.