Tirocinio o… “tiro cinico”? |
|
Continuano
a svolgersi in tutt’Italia i tirocini teorico-pratici relativi alla procedura
selettiva disposta il 26/9/2001 per l’Agenzia delle Entrate, sul piano
dei diritti, non molto distanti dallo sfruttamento degli LSU che continua a
perpetrarsi nell’Agenzia del Territorio.
Com’era
prevedibile, l’Amministrazione ha colto al volo l’occasione per attuare in
termini fortemente penalizzanti per i neo-Lavoratori l’obbligo del tirocinio
stabilito in generale dall’art. 15 del Regolamento dell’Agenzia. Le
disposizioni del Direttore dell’Agenzia delle Entrate e, più ancora, la guida
al tirocinio formulata dalla Direzione Centrale del Personale stabiliscono linee
guida ma anche specifiche dettagliate che vanno spesso contro il quadro
complessivo dei diritti inalienabili dei Lavoratori. Viene stabilito un tetto
di appena trenta giorni di assenze a qualunque titolo verificatesi nel corso di
un intero anno, superato il quale viene dichiarata l’esclusione del
“candidato”. Tra queste ci sono quelle per motivi di salute, ma anche per
gravi motivi familiari o per donazione del sangue (sic): davvero una singolare
selezione, eugenetica si direbbe. Naturalmente anche la maternità e il servizio
militare, note attività antisociali, sono causa d’esclusione: i Lavoratori
che incorrano in tali disavventure solamente “possono… richiedere di essere
ammessi al tirocinio della successiva procedura… nel rispetto dei posti messi
a concorso” (!). Non sono
previste ferie, ma un periodo prefissato di blocco dell’attività formativa
per soli venti giorni.
C’è
poi un silenzio “assordante” sui diritti sindacali di questi Lavoratori
“atipici”; secondo la lettera della “Guida al tirocinio” essi, puramente
e semplicemente, non esistono: in particolare lo sciopero è assenza non
giustificata, facente parte del monte minaccioso dei trenta giorni.
Riguardo
al trattamento economico viene violato scandalosamente il principio
d’uguaglianza: ai tirocinanti già dipendenti dell’Agenzia viene infatti
erogata la retribuzione precedente, agli altri il 70% della posizione economica
iniziale dell’area C1. Tralasciamo pure altre “perle” relative alle
modalità di pagamento, quali l’assenza di un qualunque prospetto di
liquidazione.
Naturalmente
l’insieme delle violazioni elencate ha per sfondo costante l’equivoco
tendenzioso voluto dall’Agenzia: che non di neo-Lavoratori si tratti, ma di
candidati che protraggono per un anno intero la propria condizione fino alla
prova selettiva finale. L’esperienza pratica di questi primi mesi attesta invece
che essi sono completamente operativi e danno un contributo reale alla
produttività degli Uffici, in cui sono provvisoriamente inseriti.
Gli
esclusi della graduatoria finale, perfettamente formati dalle esperienze
multiple di un anno di lavoro, saranno in generale del tutto idonei alle
funzioni previste. Per loro al danno si aggiungerà la beffa, visto che sono già
avviate altre procedure selettive per la medesima area.
Coordinamento
Regionale Lazio RdB-PI - Finanze e Agenzie Fiscali