DA TUTTA ITALIA, DA TUTTE LE AGENZIE, CI GIUNGONO LE STESSE NOTIZIE:

UFFICI FRAMMENTATI DAL FOLLE MECCANISMO INSITO NELL’UTILIZZO DEI FONDI DEL SALARIO ACCESSORIO

 SOLDI CHE:

 ARRIVANO CON RITARDI EPOCALI
DISCRIMINANO IL PERSONALE
ALIMENTANO LA DISCREZIONALITA’ DEI DIRIGENTI
SMINUISCONO IL RUOLO SINDACALE RIDOTTO A VOLGARE MERCATO DELLE VACCHE

 
Qualunque siano i correttivi apportati al sistema in trattativa locale ci saranno, comunque, colleghi che, dopo aver contribuito alla loro formazione, di questi fondi, vedranno niente o solo briciole. 

C’è quindi da interrogarsi seriamente, e lo diciamo sia ai colleghi, sia ai sindacati che di questo sistema sono alfieri, ma, soprattutto, ai nostri delegati – spesso obbligati anch’essi a dibattersi quasi inutilmente nella logica perversa insita in tale sistema – sulla reale utilità di sedersi a discutere dei piccoli correttivi che si riescono ad ottenere nelle trattative locali, troppo condizionate dalla modalità complessiva di utilizzo di tali fondi.

 E’ oggi, anche in vista delle trattative contrattuali, l’ora di rifiutare la logica del DIVIDE ET IMPERA e rilanciare la nostra battaglia per il

 recupero in busta paga degli importi del salario accessorio

 attraverso la

 ricollocazione del personale in livelli retributivi (e giuridici) più consoni al livello di professionalità richiesto (ed espresso),

 e

 l’istituzione della 14^ mensilità