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       COMMISSIONI TRIBUTARIE: UN NUOVO ATTACCO AI DIRITTI DEI LAVORATORI  | 
    
      
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       In più di
        un’occasione abbiamo dovuto rilevare quale sia l’atteggiamento del
        Dipartimento delle Politiche Fiscali verso i lavoratori delle
        Commissioni Tributarie. Da qualche tempo, infatti, ogni atto o decreto
        che riguardi il personale delle Commissioni risulta un atto totalmente
        unilaterale ed un momento di attacco all’istituto della
        contrattazione. Anche questa volta
        il D.P.F. non si è voluto smentire. Dopo aver
        determinato le dotazioni organiche degli Uffici di Segreteria, basandosi
        su una fotografia distorta della realtà in cui si fotografa il
        personale in servizio per livelli retributivi e non per funzioni svolte,
        ha imposto ai lavoratori , senza alcuna consultazione con le
        Organizzazioni Sindacali, le linee guida per l’organizzazione degli
        Uffici di Segreteria delle Commissioni Tributarie. Avevamo già
        denunciato, in completa solitudine, il pericolo di questa operazione in
        cui, dietro ad una facciata di modernizzazione dei processi lavorativi,  si nascondeva un pesante attacco ai lavoratori, che non si
        sarebbero viste riconoscere le mansioni 
        superiori svolte in questi anni. Non sbagliavamo e, se qualcuno
        poteva ancora illudersi, il Dipartimento ci ha chiarito le idee
        fornendoci un’ interpretazione più chiara delle Linee Guida. In data 13
        dicembre in una relazione indirizzata alle Organizzazioni Sindacali ed
        al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria 
        così  si
        autointerpreta  : “
        Per quanto concerne più specificatamente
        l’organizzazione del lavoro, anche in relazione agli esiti delle
        procedure di riqualificazione, è stata prospettata la necessità di
        ridefinire gli attuali profili professionali, in sede di contrattazione
        integrativa d’amministrazione. In tale ottica, invero, occorrerà
        tener conto del nuovo dimensionamento degli organici in esito alle
        suddette procedure di riqualificazione, in relazione alle quali risulta
        tuttora esistente un consistente numero di personale appartenente
        all’area B posizione economica B2 che, in buona parte, in base alle
        disposizioni transitorie recate dalla legge 545/92 tuttora svolge
        attività di assistenza in udienza da riservare, invece, in base al
        disposto della citata legge 545/92, al personale della ex VI e VII
        qualifica funzionale; risulta altresì un elevato numero di personale
        riqualificato di area C posizione economica C” che non potrebbe
        svolgere la predetta attività di assistenza alle udienze, per i
        suddetti motivi. Al
        riguardo, attraverso una complessiva reimpostazione della linea di
        lavoro delle Segreterie è possibile utilizzare pienamente dette unità,
        procedendo di pari passo alla individuazione dei correlativi nuovi
        profili professionali; tale reimpostazione ha avuto corso, in parte, con
        la predisposizione delle Linee Guida………. Le linee guida
        indirizzano la ridefinizione della struttura organizzativa delle
        Segreterie mediante la previsione di un coordinamento delle funzioni di
        Segreteria di Commissione che assicuri lo svolgimento delle udienze e di
        specifiche articolazioni di front/office, back/office e
        autofunzionamento sulla base del modello delle più moderne impostazioni
        degli Uffici pubblici.” Non crediamo
        possano esserci dubbi sul significato di questa interpretazione: ancora
        una volta si nega il diritto dei lavoratori ad un corretto inquadramento
        giuridico-economico. Da sempre il personale in servizio nelle
        Commissioni Tributarie, seppure appartenente a quattro livelli
        retributivi diversi (C2,C1,B3,B2) svolge le stesse funzioni, e nutre la
        giusta aspettativa che con il nuovo ordinamento professionale queste gli
        siano riconosciute. Il D.P.F. ha
        trovato la soluzione: riorganizzare le Commissioni e frammentare i
        processi lavorativi in modo che tutti i lavoratori di fatto continuino a
        svolgere le stesse funzioni, senza poter rivendicare, però, un nuovo
        inquadramento professionale. Noi
        pensiamo che si possa battere il disegno del Dipartimento con una forte
        mobilitazione dei lavoratori. Invitiamo le R.S.U. e tutti i lavoratori
        delle Commissioni ad organizzare assemblee e momenti di lotta per
        rivendicare il 
        nostro diritto alla carriera. Inviamo al Dipartimento delle
        Politiche Fiscali fax di protesta individuali e collettivi e tutte le
        mozioni votate in assemblea 
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