CASSETTI
DEL CONTRIBUENTE E SCHELETRI NEGLI ARMADI: |
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Ci
avevano detto … ·
che il ministro Tremonti non si sarebbe
mai macchiato della colpa di inaugurare una stagione di condoni fiscali,
perché li considerava un meccanismo tecnicamente immorale, uno
strumento di incoraggiamento all’evasione fiscale e una forma di
alterazione degli equilibri della finanza pubblica (dichiarazioni rese
nel 1991 e nel 1996!);
·
che con la riforma delle Agenzie fiscali e
il potenziamento dei servizi al contribuente, ottenuto in questi ultimi anni attraverso la gratuita e sistematica
spremitura del personale delle Agenzie Fiscali, i cittadini avrebbero
guardato con maggiore fiducia alla macchina fiscale, che attraverso
questo idillio fiscale sarebbe aumentato il grado di “adesione
spontanea al pagamento dei tributi”;
·
che da ciò i
lavoratori dell’Agenzia avrebbero ottenuto un beneficio riflesso
attraverso la riscossione di maggiori entrate tributarie.
E invece…
Si inaugura nel colpevole silenzio
di tutti una terribile stagione di condoni fiscali, tombali, integrativi
ed anonimi, con la quale crediamo venga irrimediabilmente compromessa la
credibilità della macchina fiscale italiana e pensiamo anche la salute
della nostra finanza pubblica. Le aree Controllo degli Uffici si stanno
trasformando repentinamente in nuclei di assistenza al contribuente; i
funzionari che prima avevano il compito di individuare e colpire
l’evasione fiscale saranno chiamati ad assistere i cittadini nella
attuazione del condono. Colpiti nella loro dignità professionale,
avviliti nei loro compiti istituzionali, e mandati come sempre
allo sbaraglio senza aver ricevuto adeguata formazione, daranno
assistenza a chi vorrà avvalersi della facoltà di non pagare. Ci
chiediamo come sia possibile conciliare la vocazione al servizio ai
contribuenti, che l’Agenzia ha potenziato in questi anni chiedendo
ai lavoratori degli uffici lacrime e sangue, dedizione e buona volontà,
con questo condono-perdono fiscale che non ha precedenti in
Italia, che arriva al paradosso di consentire il pagamento anonimo da
poter sventolare in faccia, alla prima eventuale verifica condotta da un
qualunque funzionario dell’Agenzia! Ci chiediamo anche quale pesante
ricaduta avrà sulle tasche dei lavoratori l’esito del condono,
che certamente porterà ad una riduzione della autonomia di accertamento
degli Uffici, ad una riduzione della possibilità di centrare i famosi e
nefasti obiettivi monetari, ad un drastico abbattimento delle risorse
con cui remunerare buona parte del salario accessorio. Ma non
dovevamo guadagnare di più? Ma non dovevamo essere professionalizzati
per svolgere con competenza il ruolo istituzionale di paladini contro
l’evasione fiscale? Invece eccoci scavalcati perfino dal CASSETTO
DEL CONTRIBUENTE che di fatto instaura una linea diretta tra Fisco e
contribuenti, eccoci ridotti a operatori da task-force
da condono, operatori telefonici, numeri verdi, numeri
utili (a chi???) e centri di assistenza remota per spiegare come
sfruttare la grande occasione, come orientarsi fra i saldi di fine
stagione, come cavarsela con poco a danno dei molti. A chi credesse
ancora alle favole, raccomandiamo di aprire gli occhi una volta per
tutte. Troverà forse tra le macerie delle Aree Controllo,
ristrutturate in Aree Condono i segni neanche tanto premonitori di una
catastrofe, da noi purtroppo ampiamente annunciata e i cui effetti
ancora una volta pagheremo sulla nostra pelle. Buon anno. Roma, 23 gennaio 2003
RdB-PI – Finanze e Agenzie Fiscali |