Contrattazione sul fondo unico d’amministrazione (FUA) 2002  COMMISSIONI TRIBUTARIE, DPF,  S.S.E.F, SECIT,  S.In.Co. ed Uffici di Gabinetto

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Abbiamo tentato in questi anni di gestire il Fondo Unico di Amministrazione, tentando di applicare criteri di giustizia e di equità e ridurre la forbice della discriminazione tra i colleghi.

E’ ormai assolutamente dimostrato che, così come è congegnato il sistema di contrattazione del FUA, si finisce per parlare su tutti i tavoli di contrattazione di “ARIA FRITTA”.

Abbiamo più volte ribadito che discutere di criteri di produttività e premi incentivanti dopo almeno un anno da quando se ne dovrebbe discutere è un assurdo in termini. Per cui, tra l’altro, lavoratrici e lavoratori non capiscono mai cosa stanno ricevendo. Gli anni di riferimento si accavallano, si sovrappongono le voci di corresponsione in cui il fondo viene diviso. Il singolo dipendente non può mai fare affidamento su tale quota, per definizione, incerta, nell’entità e nei tempi di corresponsione. Con questo sistema, inoltre, si perde assolutamente il controllo della gestione dei fondi (sfidiamo qualsiasi sindacato a dimostrarci il contrario).

Per quanto riguarda poi il FUA in trattazione nel Dipartimento per le Politiche Fiscali, da quando, ai sensi del D.P.R. 6 aprile 2001 n.121, è stato istituito il fondo per il pagamento dell’indennità di diretta collaborazione per gli uffici di Gabinetto ed il S.In.Co., la situazione si è fatta insostenibile.

Sul tavolo di contrattazione del FUA 2001 questa O.S. ha tentato in tutti i modi di evidenziare che il calcolo effettuato dall’Amministrazione per creare tale fondo era basato su un dato (volutamente?) errato: il numero di dipendenti presenti negli uffici di Gabinetto era, nell’anno 2001, inferiore di almeno la metà di quelli presenti nel 2000 (150 persone su circa 350, rispettivamente) e  (casualmente…)   quest’ultimo dato veniva utilizzato per determinare l’importo da scorporare dal FUA “regalando” alla gestione,  unilaterale e non trasparente (qualcuno ha visto per caso i decreti di individuazione del personale di diretta collaborazione? Sembrano essere i documenti più segreti dell’Amministrazione…) un importo che rappresenta un sesto dell’intero FUA, destinato a circa 180 su 4.000 dipendenti.

In questa tornata la situazione è precipitata: a fronte di una riduzione generalizzata degli importi a disposizione, della mancanza di notizie certe sulle cifre destinate al budget d’ufficio, la cifra impegnata per il pagamento dell’indennità di diretta collaborazione non solo è rimasta invariata, ma è addirittura, per decreto del Ministro, già stata erogata, contravvenendo alle norme del CCNL che sottopongono gli importi derivanti dal FUA alla contrattazione con le OO.SS.!

Il tentativo di “salvare capre e cavoli”, poi, si è rivelato peggiore del male: su proposta confederale, si è trasferito la parte relativa all’indennità di Gabinetto nelle premesse, per evitare, da parte delle OO.SS.  l’approvazione di tale indennità, concedendo, di fatto, all’atto unilaterale del Ministro il beneficio della presa d’atto, invece della ferma condanna, anche se poi nella nota a verbale si impegnano in buoni propositi.

Non potevamo certo, per coerenza con la nostra storia e per quel che da tempo chiediamo ad ogni livello, sottoscrivere tale “arzigogolo” !

Chiediamo con rinnovato vigore, alla luce dei fatti, la trasformazione del FUA, con il trasferimento dei fondi in busta paga, a riconoscimento giuridico, economico e pensionabile della professionalità espressa e delle funzioni svolte, e la costituzione di una quattordicesima mensilità.

Roma, 27 marzo 2003