Ora
abbiamo la risposta: |
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Negli Uffici del Territorio, l’introduzione dei sistemi di
rilevazione automatica aveva spinto molti uffici a modificare
unilateralmente l’orario di lavoro, per adattarlo alle macchine. Le Rappresentanze sindacali di Base, in un incontro
con il Dott.Imbucci, il 6 giugno u.s., hanno chiesto di provvedere a
riguardo (la richiesta risulta a verbale). A fronte di questa richiesta,
cui si sono associate le OO.SS. presenti, il dott.Imbucci, durante la
riunione, ha assunto l’impegno ad emettere una circolare perché
venisse sospesa qualsiasi iniziativa degli uffici a riguardo.
Questo in attesa di affrontare il problema in maniera omogenea, ad esempio
con un accordo quadro nazionale. La
circolare è stata, infatti, inviata agli uffici lunedì pomeriggio (10
giugno). Per noi, che siamo un sindacato
serio, era un atto dovuto. Potete, quindi, immaginare la nostra sorpresa
nel leggere il notiziario 248 del SALFI (del 10/6) in cui ci si avocava,
con le seguenti parole, il merito dell’operazione: “si
partecipa che è disponibile sul nostro sito la nota n. 890 inviata in
data odierna (10 giugno ndr) al Direttore Generale e al Direttore del
Personale dell’Agenzia del Territorio concernente la materia in oggetto,
e la risposta immediata con nota protocollo n. 46087, con la quale, il
Direttore Centrale delle Risorse Umane, invita le dipendenti strutture a
non adottare iniziative unilaterali”. Abbiamo
visto il SALFI (tra l’altro): 1)
proporre la trasformazione del Fondo di Previdenza in un
fondo con cui pagare mobilità e cassa integrazione; 2)
rifiutarsi, in Liguria, ma su indicazione del Segretario Nazionale,
di sottoscrivere con tutte le OO.SS. una lettera in cui si denunciavano i
timori del personale riguardo ai processi di ristrutturazione degli
Uffici delle Entrate; 3)
tenere una posizione border-line sulla Visentini ’94.
Posizione che ci è parsa più utile a raccogliere un po’ soldi e di
tessere, che alla reale rivendicazione di diritti del personale, tra
l’altro negati proprio a seguito della firma convinta, da parte del
SALFI (tra gli altri) di un contratto che tale diritto spazzava via; 4)
assumere una posizione sul referendum
sull’estensione dell’articolo 18, quella dell’astensione, in
difesa dei diritti delle piccole aziende, che non abbiamo remore a
definire inaccettabile, irrispettosa dei diritti di chi lavora e volta
solo a ribadire un ruolo viscidamente concertativo; 5)
il 4 giugno u.s., con il notiziario n.238, proclamare lo stato di
agitazione di Territorio e Demanio, dopo aver, in stessa data (notiziario
n. 237) proclamato lo sciopero delle Agenzie fiscali (nello stesso
giorno in cui lo facciamo noi); 6)
interrompere le
trattative in corso (notiziario
n.252, 11 giugno u.s.) e chiedere contemporaneamente (notiziario n.249,
sempre 11 giugno) la riapertura delle stesse… POCHE
IDEE … E CONFUSE MA
MOLTE PAROLE
Ora,
sono arrivati al punto di attribuirsi meriti non propri NON
SOLO INUTILI… DANNOSI |
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