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       LACRIME DI COCCODRILLO (causa ed effetto)  | 
    
      
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 L’obiettivo è quello di chiudere
      gli uffici, rendendo manifesto lo stato di disagio dei dipendenti del
      Fisco.  Ma,
      pur se nello stesso giorno, siamo di fronte a due scioperi profondamente
      diversi. La protesta del 27 giugno ci vede,
      al momento, accomunati solo a FLP, che difatti svolgerà, ove
      possibile, Assemblee con noi e con la quale stiamo organizzando una manifestazione
      nazionale.  La mancanza del contratto,
      l’assenza di risorse per la riqualificazione, l’incertezza del futuro
      dei dipendenti del Fisco, il mancato pagamento (stanziamento) delle
      spettanze accessorie arretrate… ed altri argomenti, che vediamo agitare
      da qualche sigla sindacale, sono sacrosanti…   ...ma, agitare lavoratrici e
      lavoratori solo su questi argomenti equivale, secondo noi, a far buttare
      via i soldi di chi partecipa allo sciopero. Vediamo perché.  La situazione attuale, compresa la
      privatizzazione del fisco, è l’effetto di scelte reiterate:  1. Le Agenzie Fiscali,
      innanzitutto. Primo passaggio, e, ormai se ne sono accorti tutti, di una
      trasformazione, anche in barba alla Costituzione, da stato ad azienda…
      di uno smantellamento del sistema fiscale…  2. La politica dei redditi,
      stabilita con gli accordi di luglio 1992 e 1993, e reiterata con
      l’accordo del febbraio 2002, sulla base della quale nasce la concertazione,
      ovvero la pratica sindacale secondo la quale alcuni sindacati hanno
      scelto di rappresentare valori più ampi, condivisi con la controparte,
      che possono prevedere anche il sacrificio dei diritti, sia quello
      salariale che quello normativo, di lavoratrici e lavoratori sull’altare
      di questo più ampio e generalizzato interesse. Quindi stipendi sempre più
      bassi, contratti sempre più in ritardo, trasferimento di risorse verso il
      salario accessorio, introduzioni di flessibilità e precariato…  3. I processi di privatizzazione,
      emersi con prepotenza con la finanziaria del 1996 (Prodi), proseguiti con
      quelle successive e che hanno subito una brusca accelerazione con
      l’attuale governo, sia con la finanziaria 2002 (articolo 28, completamente
      recepito dall’accordo di Febbraio 2002), che con quella del 2003
      (art.34) che di quella precedente era la diretta evoluzione.  Comprendiamo
      la difficoltà di chi, finora, ha condiviso tutte le scelte che ci hanno
      portato fin qui…  ma è ora
      di fare un passo in avanti! Fissarsi solo sugli effetti è inutile.
      Potremmo anche rimuoverli temporaneamente. Ma se non si agisce sulle
      cause, gli effetti, torneranno a presentarsi, magari in forma ancora
      peggiore.  Allora, chiudiamo gli uffici con lo
      sciopero del 27 giugno. Ma facciamolo sapere chiaramente, con mozioni delle
      RSU, delle Assemblee, del personale, con volantinaggi alla cittadinanza,
      con la partecipazione alla manifestazione RdB e FLP, che lo
      facciamo perché vogliamo rimuovere le cause, non solo per combatterne
      gli effetti. BASTA CON LE LACRIME DI COCCODRILLO. SCIOPERA E MANIFESTA CON RdB E FLP 
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