Meno
salario, più stipendio |
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Pochi giorni or sono (il 24
luglio), l’Agenzia delle Entrate ci ha fornito della seguente tabella
relativa al salario accessorio pregresso, specificando che: “Nel prospetto
sono riportate le date di assegnazione dei fondi alle filiali della Banca
d'Italia delle regioni elencate. Per quanto riguarda il premio di
produttività le regioni non riportate nell'elenco devono ancora presentare i
prospetti di liquidazione.”.
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Non
ci siamo affannati ad inviare subito la tabella, ritenendo necessario un
attimo di riflessione sulla stessa. Questo
perché siamo convinti che un sindacato non possa essere uno strumento di
informazione neutra e asettica. E’
un dovere sindacale, pensiamo, evidenziare, proprio dietro queste cose,
gli elementi di forte distonia che caratterizzano il nostro rapporto di
lavoro e partire da essi per modificarli! |
Il
sistema retributivo che abbiamo fa si che circa il 30% del nostro
salario, peraltro già insufficiente complessivamente a far fronte
all’aumento del costo della vita, ci venga corrisposto solo a valle di
estenuanti trattative sindacali, di irritanti scaricabarile su
chi, quando e come doveva metterci i soldi, di una serie interminabile di
passaggi formali, che coinvolgono apparati istituzional/sindacali a
qualsiasi livello.
Oggi,
ad agosto 2003, non è accettabile trovarsi ancora di fronte al 2001, o, quel
che è peggio, sentirsi dire, che Campania, Lazio Puglia, Sicilia e Toscana (40%
del personale complessivo) non vedranno ancora accreditate tali somme perché le
Direzioni Regionali non ha avuto ancora tempo di pensarci.
Oggi, queste notizie non possono che spingerci a confermare che vogliamo la modifica dell’attuale sistema, il recupero degli importi del salario accessorio, la loro stabilizzazione, l’introduzione della 14^ mensilità e l’inserimento di tutto il resto nello stipendio… lavoriamo mese per mese, paghiamo l’affitto mese per mese, mangiamo tutti i giorni… perché il nostro salario dobbiamo averlo due anni dopo?