Gli
accordi dei primi di agosto per
i passaggi tra le aree e nelle aree. Non li abbiamo firmati perché: |
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Roma, 4 settembre 2003 |
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In un momento in cui, da più parti
d’Italia, in modo più o meno organizzato, il personale, preoccupato sia per
il contratto, sia per le incombenti privatizzazioni, stava finalmente
cominciando a sollevarsi per rivendicare i propri diritti, gli accordi ci sono
parsi più che altro un metodo per buttare acqua sul fuoco, per far rientrare
la protesta e per riallacciare a livello centrale le relazioni sindacali.
Gli accordi, infatti, prendono solo
tempo. Dicono che le procedure, già concordate due anni fa, vengono varate e
dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere concluse entro Febbraio 2004.
E’
paradossale pensare che un accordo che si limita a dire che deve essere
applicato un vecchio accordo possa essere ritenuto così importante da far
rientrare le mobilitazioni in atto…
Pur volendo sorvolare sul, non
secondario, fatto che a Febbraio 2004, Demanio, certamente, e, forse,
Territorio, non faranno più parte delle Agenzie Fiscali, dobbiamo ricordare che
le procedure non erano partite perché, di fatto, sub-judice a seguito delle
sentenze emesse sulla base dei ricorsi sulla riqualificazione… i nuovi
accordi, limitandosi a riprendere i precedenti, non risolvono questo problema.
Le procedure potrebbero correre il rischio di venire impallinate da una caterba
di ricorsi.
In proposito, vogliamo cogliere l’occasione per informare i colleghi che NON potranno contare sulle RdB per produrre ricorsi.
E’ un
gioco al massacro che non ci è proprio!
Inoltre, se si individuano alcuni
posti in più da “mettere a concorso” ex-novo, questi, alla fine,
risulteranno come una parte dei posti che, negli ultimi due anni, si sono
liberati! Nulla di più del dovuto.
Ma, secondo noi, l’aspetto più
grave della questione è che, in nessun punto, viene citato l’accordo del
18 luglio 2002, l’unico nel quale il problema della carriera del personale non
veniva classificato come la necessità di coprire posti vacanti, ma, come
richiesto (ed ottenuto) dalle RdB, che difatti tale accordo avevano firmato,
come necessità di rivedere complessivamente l’ordinamento professionale al
fine di garantire il riconoscimento della professionalità espressa, a
seguito della, logica, constatazione che il fenomeno delle mansioni superiori è,
per le Agenzie Fiscali, un fenomeno di massa…
Se l’accordo del 18 luglio 2002, seppur non completamente applicato, aveva fissato un importante principio, gli accordi di questa estate ci hanno riportato indietro nel tempo, e nei diritti!