L’Agenzia del Demanio: l’anatra zoppa |
|
|
|
Roma, 10 ottobre 2003 |
|
|
A
17 giorni al termine fissato dal D.Lgs.
173/03 per esercitare l’opzione tra il passaggio all’Ente Pubblico Economico
e la permanenza nel Pubblico Impiego, finalmente,
l’Agenzia del Demanio e il Dipartimento Politiche Fiscali, hanno incontrato i
sindacati.
L’incontro, però, è stata una profonda delusione.
Innanzitutto
perché L’Agenzia ha cominciato col ribadirci che, in assenza di comitato di
gestione e vertici formali dell’Ente Pubblico Economico, non
è in grado di fornire quello che ha definito il “kit informativo”. Continuano
a mancare notizie sul futuro
contrattoerte
sul
f e sulle sedi che si deciderà di mantenere.
Ci
troviamo di fronte ad un paradosso.
Gli attuali vertici dell’Agenzia vogliono trovare un accordo sui criteri con
cui le opzioni possono essere trattate, senza però essere in grado di fornire
alcun elemento in base al quale tali opzioni non siano solo un
salto nel buio.
Infatti,
l’Agenzia ha presentato, sulla modalità di gestione delle opzioni, una
memoria, definito “documento intermedio di lavoro” che in molti
punti, sembrava andare assolutamente in senso opposto a quello richiesto in
massa da lavoratrici e lavoratori, ipotizzando, ad esempio, mobilità
regionali, incerte destinazioni e arbitrio dell’Agenzia nella concessione del
diritto alla fuoriuscita…
Le
Rappresentanze sindacali base, chiaramente contrarie ad ogni soluzione che non
garantisca in maniera assoluta il personale, hanno sottolineato
soprattutto l’incongruità di condurre una trattativa con soggetti che non
sono in grado di definire cosa accadrà dopo il 27 ottobre.
Un
accordo pattizio, per quanto garantista, fatto con un vertice dell’Agenzia
che, per sua stessa ammissione, è “anatra zoppa”, in realtà non garantisce
nulla se non finalizzato e/o accompagnato da una modifica della normativa a cui,
a prescindere dai futuri rapporti dirigenza/sindacati, il singolo lavoratore
possa appellarsi.
Tutti
i sindacati si sono dichiarati contrari a quanto contenuto sul documento
presentato. Alcuni rigettandolo, ritenendolo sbagliato come impostazione
complessiva. Altri, entrando nel merito, ci sono parsi invece più possibilisti
ad assumerlo come base di lavoro. Preferiamo, per ora, limitarci a queste
informazioni, senza entrare nel merito delle singole posizioni.
Nella
delicata e confusa fase attuale, infatti, molti paiono procedere a vista
e quindi, siamo certi, diverse posizioni, sia da parte dell’Agenzia, che da
parte sindacale, potranno essere riviste. La radicalizzazione della critica
potrebbe invece radicare tali posizioni e questo, riteniamo, non sarebbe
certo utile al personale.
Esecutivo Nazionale RdB/CUB PI Agenzie Fiscali