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 a)   
      visure e certificazioni;  b)   
      accettazione atti di aggiornamento delle banche dati catastali (Docfa,
      Docte, Pregeo e Volture), in aggiunta al modulo a; c)    
      trattazione degli atti di aggiornamento delle banche dati catastali
      comprendenti anche le attività di accertamento, integrazione, rettifica e
      revisione degli estimi e del classamento, in aggiunta ai moduli a e b. 
 Infatti, dopo che il Governo a
      confermato il taglio dei fondi ai comuni di 410 milioni di euro (3,7% in
      meno del 2003), l'ANCI ha proposto come alternativa l'affidamento della
      gestione del catasto ad amministrazioni locali, pena inevitabili tagli ai
      servizi sociali.  Comprendiamo perfettamente le
      difficoltà dei comuni, ma crediamo che la fretta sia sempre una cattiva
      consigliera, ed anche in questo caso potrebbe indurre i comuni ad assumere
      delicate funzioni catastali (in modo irreversibile) per poi non essere in
      grado di gestirle e quindi rivolgersi a società private, contribuendo così
      alla privatizzazione del catasto.  Tale eventualità sarebbe
      veramente grave per i cittadini e per gli attuali 12.000 lavoratori
      (compresi 1.600 lavoratori a tempo determinato), i quali negli ultimi 5
      anni hanno trasformato, con impegno e professionalità, quello che prima
      poteva considerarsi un "archivio polveroso", in un ufficio
      efficiente che ha completamente azzerato il suo monumentale arretrato,
      inserendo in banca dati milioni di atti.Tale operazione è stata possibile
      grazie anche all'apporto dei lavoratori a tempo determinato, che 
      dopo 5 anni di rinnovi contrattuali annuali, hanno con impegno acquisito
      una professionalità ormai indispensabile per l'attività dell'Agenzia. 
 
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