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AGENZIA DOGANE: 
IL PORTO NELLE NEBBIE


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Così si può descrivere il documento programmatico sul Fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e la produttività firmato il 6 di Agosto tra l’Agenzia delle Dogane e alcune OO.SS.: il documento, si ripropone di stabilire le linee direttrici da seguire nelle contrattazioni che si apriranno a Settembre, sia quella sul Fondo sia quella sul contratto integrativo, non è affatto chiaro.

Si propone una revisione del sistema degli incentivi e delle indennità. Ma lo scopo è quello di rendere meno frammentato il Fondo (in un altro volantino proponemmo provocatoriamente un’indennità per chi effettua le liquidazioni) o, al contrario, di inserire nuove voci? Le indennità saranno incrementate o se hanno intenzione di sostituirle facendole confluire in “una particolare indennità legata al contrasto alle frodi comunitarie ed alla lotta alla contraffazione”? Si parla di reintroduzione del “servizio prolungato”. con quali modalità? di nuovo con soldi prelevati dal Fondo? 

In realtà si prende ancora tempo, non si scoprono le carte, non si indicano cifre certe che sole permetterebbero di iniziare un confronto costruttivo per cercare di risolvere le numerose problematiche lasciate aperte dal primo CCNL Agenzie Fiscali.

Ci sono lavoratori che da oltre vent’anni non hanno avuto una sola progressione economica e funzionale che riconoscesse la loro professionalità. Abbiamo un’area A tagliata fuori dalle trasformazioni dell’organizzazione del lavoro. Ci sono i buoni pasto e le indennità destinate ai lavoratori doganali i cui importi da anni non vengono adeguati al costo della vita rendendoli oramai ridicoli. C’è da recuperare la penalizzazione causata dalle politiche aziendali e dalle scelte sindacali degli ultimi anni nella quota di salario accessorio stabilizzata in busta paga nel primo CCNL Agenzie Fiscali…

NON ABBIAMO BISOGNO DI UNA VAGHE DICHIARAZIONI D’INTENTI, MA DI

CERTEZZE

Una sola cosa è certa: che una corretta informazione ha avuto gli effetti sperati. La consapevolezza che si è diffusa fra i dipendenti dell’Agenzia delle Dogane di contribuire con soldi del proprio Fondo a pagare le ore di Retribuzione di Servizio Prolungato, alla lunga, ha costretto le OO.SS. a disdire l’accordo bidone che all’epoca firmarono: si torna allo straordinario e, quindi, saranno recuperati alla contrattazione 7.540.000 euro, che peraltro non bastano a sanare gli effetti deleteri che quell’accordo ha avuto sul Fondo. Infatti, con l’istituzione dell’RSP si sono aggirate le norme contrattuali che prevedevano una riduzione dello straordinario a favore del Fondo stesso (art.5 e 6 del CCNL del 21/02/2001), che pertanto, a nostro avviso, dovrà ancora essere  incrementato di circa 2.500.000 euro.

Bisogna applicare correttamente i meccanismi di alimentazione del Fondo che prevedono che i risparmi sulla RIA e sulle qualifiche super del personale comunque cessato dal servizio e sul personale in part-time confluiscano in via permanente allo stesso Fondo con decorrenza dall’anno successivo a quello in cui si è effettuato il risparmio, andando a recuperare anche le somme relative agli anni precedenti, che l’Agenzia ancora non ha messo a disposizione del personale!

INFINE, LEGGENDO IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO VIENE SPONTANEA UNA DOMANDA: MA I TAVOLI SEPARATI SERVONO PER FARE QUESTI “CAPOLAVORI”?