Gli
economisti definiscono così quelle barriere non tariffarie
che i paesi attuano quando, per nascondere la loro politica
protezionistica, non aumentano apertamente i dazi doganali, ma
esasperano i regolamenti interni e i controlli sulla qualità
e sulla sicurezza delle merci.
Anche
ieri, sul tavolo di trattativa abbiamo avuto la sensazione di
avere di fronte “barriere invisibili” perché tutti erano,
a parole, d’accordo, ma non si è riusciti ad andare avanti.
Ad
una disponibilità di massima, sono state affiancate una serie
di dubbi su questioni tecniche, senza esplicitare esattamente
quali fossero i nodi da sciogliere.
Abbiamo
già avuto modo di riconoscere che destinare una grossa fetta
della parte fissa del Fondo alle progressioni economiche è
una scelta coraggiosa, ma anche che le progressioni economiche
sono un diritto e non una benevola concessione dell’Agenzia.
Per
ottenere dei meccanismi automatici e certi di sviluppo
economico, i lavoratori sono stati “costretti” da una
situazione stagnante dai primi anni ’80, ad accettare che le
progressioni economiche all’interno delle aree si
autofinanziassero con il loro Fondo. L’interesse di
qualsiasi datore di lavoro in questa situazione non potrebbe
che essere quello che un tale sistema non vada in crisi, perché
se si dovesse bloccare anche questo meccanismo potrebbe
saltare l’ equilibrio generale e di meccanismi se ne
potrebbero, a catena, bloccare anche altri…..
Se
l’obiettivo è comune, quindi, la strada da seguire è già
tracciata, ed un confronto è utile e auspicabile per superare
le eventuali difficoltà tecniche che si dovessero incontrare
lungo il percorso, altrimenti il confronto non può che
trasformarsi in scontro fra chi vuole imboccare quella strada
con decisione e chi lo scoraggia sbarrandogli la strada con
“barriere invisibili”.
Ma
qual è l’interesse da proteggere? Dare la priorità al
pagamento delle indennità per particolari attività o al
pagamento della quota (il 10%) di RSP a carico del Fondo?
E’
ovvio che, a meno che non si voglia provare a mettere
l’acqua del mare in un secchiello, una volta stabilito che
si procederà ad un riconoscimento collettivo della
professionalità acquisita
dai dipendenti dell’Agenzia delle Dogane mediante il
passaggio ad una fascia retributiva superiore, qualche voce
del Fondo attualmente retribuita con la parte fissa dovrà
essere pagata con la parte variabile, mentre per qualche altra
voce, che per sua natura può essere pagata solo a consuntivo,
è addirittura positivo rimandare un pò il pagamento, ma
riceverlo in busta paga e in un’unica soluzione, piuttosto
che perdersi nei meandri di anticipi, percentuali, acconti,
residui.
Invitiamo
tutti gli uffici che non l’hanno ancora fatto, a riunirsi in
assemblea per mettere sul piatto della bilancia
il peso della progressione economica e il peso di un possibile
ritardo nel pagamento delle indennità per particolari attività.
Se
la bilancia penderà dalla parte delle
progressioni……..avrete la nostra stessa priorità…..e
potrete esprimervi firmando per una progressione economica per
tutti subito.
Con
la vostra firma, il 27 Aprile, data in cui è stata fissata le
prossima riunione, faremo cadere le barriere.
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